Covid-19 impone lo stop della produzione in molti settori, ma per Solidarietà Veneto il primo quadrimestre segna numeri positivi: ad aprile i contributi investiti superano i 32 milioni di euro, segno di una notevole resilienza da parte dell’economia veneta. E per futuro cosa ci aspetta?Covid-19 impone lo stop della produzione in molti settori, ma per Solidarietà Veneto il primo quadrimestre segna numeri positivi: ad aprile i contributi investiti superano i 32 milioni di euro, segno di una notevole resilienza da parte dell’economia veneta. E per futuro cosa ci aspetta?
Il Veneto in queste settimane è stato preso quale esempio per la capacità dimostrata nella gestione della crisi sanitaria. Nello stesso periodo, dal nostro particolare “osservatorio” rileviamo come pure l’economia veneta stia interpretando con coraggio e vigore questo complesso scenario: la crescita delle contribuzioni è un fatto concreto, generato da un sistema collettivo unito e solidale, fra cittadino e comunità, fra aziende e lavoratori. Una situazione che si distingue rispetto ad altri contesti e che permette di traguardare l’orizzonte in maniera costruttiva, individuando le future criticità e cercando di neutralizzarle, o di minimizzarne gli effetti, con anticipo.
UN RISPARMIO DIVERSO DAGLI ALTRI: IL RUOLO ANTICICLICO DEI FONDI PENSIONE
280 miliardi di Euro. Pare sia il valore dei “riscatti” (uscite – liquidazioni) richiesti ai fondi comuni di investimento (azionari ed obbligazionari) in Europa durante il mese di marzo: più del doppio rispetto ai mesi apicali della crisi “Lehamn Brother”. Valori impressionanti, che le stesse Istituzioni finanziarie stanno presidiando. È chiaro che il riscatto, qualora fosse stato innescato dal panico, potrebbe aver generato il consolidamento di una perdita.
E i fondi pensione? Nulla di tutto ciò, anzi, le richieste di “riscatto” degli ultimi due mesi sono inferiori a quelli dell’anno scorso, inoltre – come indicato in premessa – le contribuzioni crescono. Questo dipende dalla struttura dei fondi pensione, che sono piani di accumulo (PAC) nei quali il risparmiatore investe (acquista quote) con gradualità e costanza, attraverso la contribuzione, tipicamente, trimestrale.
Tra l’altro… le contribuzioni di competenza del primo trimestre (versate ad aprile) sono state investite in un momento finanziariamente interessante, soprattutto per i lavoratori più giovani: i ribassi dei mercati azionari degli ultimi mesi offrono infatti la possibilità di “acquistare quote” a prezzi più convenienti rispetto al recente passato. Andò così anche all’epoca della crisi “Lehman Brothers”: gli iscritti che scelsero il Dinamico fra il 2006 ed il 2007, sfruttando i ribassi iniziali, hanno potuto maturare nel decennio successivo risultati decisamente interessanti.
Nell’auspicio che la ripresa dei mercati nei prossimi anni possa essere ugualmente soddisfacente per l’investitore di lungo periodo, rileviamo qui un aspetto importante: il valore anticiclico del risparmio previdenziale, che non “fugge” quando i mercati scendono né si fa travolgere dall’entusiasmo nei momenti di crescita. Tale impostazione, oltre che risultare protettiva per l’investitore, comporta anche un effetto benefico complessivo rispetto all’economia che, proprio in questa forma di risparmio, trova una finanza stabile, specialmente nei periodi di “tempesta”.
Ogni tanto qualcuno ci chiede quale sia la differenza fra i fondi pensione e le altre forme di risparmio: spesso ci soffermiamo sul tema dei costi , certamente cruciale e sul quale prossimamente produrremo uno specifico approfondimento. Oggi tuttavia abbiamo colto un aspetto ulteriore, che motiva pure la presenza del vantaggio fiscale per le aziende e per i lavoratori. A maggior ragione per un fondo come Solidarietà Veneto che da anni diversifica il proprio investimento destinando una – seppur limitata – porzione delle risorse gestite all’economia reale e al territoriale.
I RITARDI NEL VERSAMENTO
I ritardi nei versamenti, andando ad alterare il “ritmo” contributivo ottimale, potrebbero danneggiare la performance dell’investimento. Si tratta quindi di un aspetto a cui ogni iscritto deve prestare attenzione. Il fenomeno tuttavia, dopo i picchi di dieci anni fa (crisi “Lehman Brothers”), è gradualmente rientrato e rimane del tutto circoscritto anche dopo la contribuzione del primo trimestre. Ricordiamo in ogni caso che per verificare la regolarità delle contribuzioni è sufficiente un “click” sulla nuova APP di Solidarietà Veneto. Scaricala subito!
CASSA INTEGRAZIONE E CONTRIBUZIONE
In queste settimane ci è capitato molto spesso di confrontarci con il personale degli uffici amministrativi di molte aziende ma, soprattutto, con quello degli studi di consulenza del Lavoro, particolarmente impegnato (…forse è un eufemismo) nell’attivazione degli ammortizzatori sociali, soprattutto la Cassa Integrazione (CIG).
Nel quadro complicato che è emerso, soprattutto in prospettiva, abbiamo dato la nostra piena disponibilità per ogni tipo di quesito. Ne sono emersi tre di principali:
- Se un lavoratore è in “CIG”, ha diritto alla contribuzione al Fondo ?
La risposta è positiva, ma occorre declinarla con cura, soprattutto ponendola in relazione con i contratti di lavoro applicati nel caso specifico. Rimandiamo qui per ogni dettaglio.
- Se un’azienda fallisce cosa succede , chi paga i contributi dovuti?
Anche in questo caso il sistema di protezione (Fondo di garanzia INPS ) esiste ed il suo funzionamento è ben noto. Rimandiamo qui per ogni dettaglio;
- Se dovessi perdere il lavoro cosa mi conviene fare delle somme maturate nel fondo?
A disposizione ci sono diverse opzioni, adattabili – come fosse un vestito su misura – alle esigenze del singolo iscritto.
Si tratta di aspetti molto particolari, per i quali è molto spesso necessaria una consulenza individuale. Se così fosse, non esitare: prenota un appuntamento ai nuovi Sportelli Informativi Online , che permettono al tuo fondo di esserti (virtualmente) vicino, nonostante i distanziamenti impostoci da Covid-19.