Hai mai considerato i vantaggi di convertire il Premio di Risultato (PDR) in previdenza complementare?
Questa scelta strategica non solo ottimizza la tua situazione fiscale, ma contribuisce anche a costruire una pensione solida e sicura per il futuro.
Il Premio di Risultato, noto anche come Premio di Produzione, è un riconoscimento economico per il raggiungimento di obiettivi aziendali.
Può essere erogato mensilmente, trimestralmente, semestralmente o annualmente in busta paga. In alternativa, può essere convertito in servizi di welfare o contributi per le pensioni complementari.
L’Agenzia delle Entrate ha recentemente chiarito le modalità e i benefici della conversione dei Premi di Risultato o Produzione in contributi per le forme pensionistiche complementari (risposta n. 154/E del 15 luglio 2024). Questo cambiamento offre vantaggi fiscali significativi per chi lavora.
Vediamo come funziona e perché conviene.
Il Parere dell’Agenzia delle Entrate
Secondo l’Agenzia delle Entrate, i contributi per la previdenza complementare derivanti dalla conversione del Premio di Risultato non concorrono alla formazione della base imponibile IRPEF, entro i limiti di deducibilità previsti dalla legge.
In altre parole, questi contributi sono esentasse sia al momento del versamento nei fondi pensione, sia quando sono erogati come prestazioni pensionistiche, a condizione che i contributi non dedotti siano correttamente comunicati ai fondi stessi.
L’Agenzia ha inoltre sottolineato l’importanza di comunicare ai fondi di previdenza complementare l’ammontare dei contributi non dedotti e quelli derivanti dalla conversione del Premio di Risultato.
Questo è necessario per garantire che tali contributi non concorrano alla formazione della base imponibile della prestazione pensionistica.
Una semplice panoramica qui ⤵️