…verrebbe da dire osservando i mercati finanziari nel primo trimestre: dopo tre anni di “segni +”, il conflitto russo-uscraino ed il rialzo dei tassi colpiscono infatti azioni e obbligazioni, penalizzando il risparmio nel breve termine. Guardando oltre non mancano tuttavia interessanti opportunità.
Sono passati soltanto tre mesi dalla fine del 2021, con gli ottimi risultati messi a segno dai comparti di Solidarietà Veneto, eppure – finanziariamente parlando – sembra un secolo: il primo trimestre 2022 si è aperto infatti con avvenimenti di portata epocale che, palesando incongruenze macroeconomiche da tempo latenti, hanno inciso sulle performance del risparmio gestito.
I mercati finanziari, rallentati inizialmente dalle aspettative su inflazione e tassi di interesse, hanno ripiegato vistosamente dopo l’improvvisa esplosione del conflitto Russia-Ucraina. Nelle settimane in cui matura la solidarietà nei confronti delle popolazioni coinvolte, l’opinione pubblica si interroga sulle prospettive geopolitiche, soprattutto per il nostro continente, con il ritorno di “spettri” che sembravano relegati ad un passato lontano.
Si riflette poi sulle conseguenze economiche di un conflitto che amplifica le criticità preesistenti – pensiamo al problema delle materie prime, soprattutto energetiche – incrementando le probabilità di una recessione.
“La memoria – spiega il Direttore del Fondo Paolo Stefan – va agli anni ’70 del secolo scorso, quando la guerra dello Yom-Kippur scatenò la crisi petrolifera e la conseguente ondata inflazionistica”.
Le similitudini non sono poche, per cui lo scenario “stagflazione” (stagnazione accompagnata da inflazione) acquisisce crescente credibilità.
Delicatissimo in questo contesto il compito delle banche centrali: negli ultimi vent’anni, grazie al progressivo ribasso dei tassi e al quantitative easing, FED e BCE hanno favorito il superamento delle crisi che si sono susseguite (Lehman, spread, Covid…). Oggi, nonostante il rischio “recessione”, sembra prevalere la necessità di contenere l’inflazione che, soprattutto negli USA, sta toccando livelli molto preoccupanti.
I rialzi dei tassi messi in atto, o anche solo attesi, hanno colpito duramente le obbligazioni, compresi i titoli di stato, tradizionalmente utilizzati quale asset class “difensiva”.
Lo stile di gestione adottato da Solidarietà Veneto, anche grazie all’investimento in titoli inflation linked, a tasso variabile o a durata breve, ha tuttavia contribuito ad assorbirne gli effetti.
Chi oggi investe in titoli di stato USA compra ormai un rendimento del 2,7%, ma anche il nostro BTP ha superato la soglia del 2%. Qualche riflessione, pensando al rialzo dei tassi dei BTP, andrebbe peraltro aperta anche con riferimento alla sostenibilità del debito pubblico italiano… Avremo tuttavia modo di tornare sul tema nei prossimi mesi.
Cambia in ogni caso la visione prevalente fino a poche settimane fa: per gli investitori più prudenti si intravvede la possibilità di cominciare a costruire portafogli con un rapporto rischio/rendimento più attraente rispetto al passato.
Il Direttore del Fondo rileva a tal riguardo che “arriviamo a questo snodo epocale dopo dieci anni di rendimenti elevati ed è questo forse il momento delle riflessioni. I profitti maturati stanno suggerendo a taluni iscritti di valutare un riposizionamento; parallelamente molti pensionati decidono di avviare una rendita pensionistica, apprezzata per le cedole stabili o anche rivalutabili”.
Interessante, in parallelo, l’approccio di tanti giovani.
“In queste settimane – continua Stefan – stiamo assistendo ad un consistente flusso di nuove adesioni: più di 2.000 da inizio anno. In passato ne saremmo rimasti sorpresi, date le performance dei mercati finanziari. Un fenomeno interessante, legato probabilmente anche una valutazione molto pratica: da qualche mese, infatti, chi investe acquista obbligazioni che rendono un po’ di più ed azioni che costano un po’ di meno”.
Così, con un’inflazione che penalizza il risparmio nel breve termine, il lavoratore che sceglie Solidarietà Veneto adotta un’impostazione maggiormente “costruttiva”, nella quale vengono apprezzati l’approccio graduale all’investimento (versamento periodico dei contributi e “Percorso Previdenziale Ideale”), i bassi costi di gestione e la protezione fiscale – contrattuale.
CONCLUDENDO
Sta quindi per finire l’epoca del “deserto dei tassi a zero”? Difficile fare previsioni, tuttavia il rialzo dei tassi che ha preso avvio (e che forse non è terminato) rappresenta senza dubbio un cambiamento radicale, che ci offre l’occasione di ripensare la nostra strategia di investimento in chiave costruttiva: per questo il fondo pensione regionale è a completa disposizione, per mettere a disposizione di ciascun associato soluzioni “su misura”. Per intercettare da un lato le esigenze del giovane che si affaccia per la prima volta al risparmio previdenziale, ma dall’altro anche quelle del pensionato, con cui condividere la miglior soluzione da attivare in vista del prelievo finale.
Di seguito i risultati dei comparti di Solidarietà Veneto al 31/03/2022.
Rendimenti netti Marzo 2022
DINAMICO
Il comparto prova a reagire a questo difficile contesto di mercato riuscendo a chiudere il mese con un rendimento positivo (+0,76%) che migliora il risultato da inizio anno (-3,93%; benchmark -3,04%). La componente azionaria (54% del comparto) è protagonista in questa fase, catturando buona parte del rimbalzo registrato sui mercati finanziari nelle ultime settimane.
REDDITO
Il rendimento mensile del comparto Reddito (-0,88%) porta il risultato da inizio anno a -3,72% (benchmark -3,53%). Una performance condizionata dalle politiche restrittive avviate dalle banche centrali, soprattutto quella statunitense (FED), che ha colpito la componente obbligazionaria, anche se la strategia adottata dai gestori ha consentito di contenere gli impatti. Un fenomeno la cui dimensione prospettica non è ancora chiarissima, perché strettamente correlata con l’andamento dell’inflazione.
PRUDENTE
Grazie ad un’impostazione particolarmente “prudente”, i gestori del comparto riescono a contenere efficacemente gli effetti del rialzo dei tassi delle ultime settimane. Marzo, sostanzialmente stabile (-0,13%), consolida il rendimento da inizio anno a quota -1,59% (benchmark -1,99%). Il Comparto Prudente conferma quindi, in questo particolarissimo momento storico, la caratteristica che da sempre lo contraddistingue, ossia la ridotta variabilità del valore quota, specialmente nelle fasi complicate di mercato.
GARANTITO TFR
Fortemente influenzato dal rialzo dei tassi d’interesse, il comparto chiude il mese con un -1,22% che porta il rendimento da inizio anno a quota -3,81%, (obiettivo di rendimento del comparto 0,09%). Il comparto – concentrato sulla componente obbligazionaria – subisce più di altri il repentino cambio di scenario legato ai tassi. Il rialzo di queste settimane – che nel breve si traduce in una perdita di valore dei titoli – diventa tuttavia interessante in prospettiva: le “cedole” dei titoli in portafoglio, in sostanza, saranno di qui in avanti più “pesanti” rispetto a quelle degli ultimi anni, ricostruendo quella appetibilità che era venuta a mancare negli strumenti di questo tipo.