Sbandano le borse, ma Solidarietà Veneto supera brillantemente l’esame del terzo trimestre. Merito soprattutto delle obbligazioni, sostenute dal ribasso dei tassi. I comparti registrano così rendimenti fra i migliori di sempre, ma l’incertezza della prospettiva impone comunque un atteggiamento accorto.
Per individuare l’episodio finanziario più eclatante dell’ultimo trimestre dobbiamo tornare alla prima decade di agosto, quando molti mercati azionari hanno registrato forti perdite in pochi giorni. Su tutte, la borsa giapponese, con l’indice Nikkei che il 5 agosto ha registrato il più ampio ribasso di tutta la sua storia.
Senza entrare nel merito di quanto occorso nel Paese del Sol Levante, dobbiamo dire che molte persone associate si sono allarmate e hanno contattato il fondo per informarsi anche sulla possibile propagazione della crisi. Un timore che, tuttavia, è andato gradualmente a disinnescarsi: i mercati azionari nelle settimane successive si sono ripresi, seppur con dinamiche non omogenee.
In questo quadro spicca il buon andamento delle borse USA, con il Dow Jones (+12% da inizio anno) che, dopo la sbandata agostana, recupera e “accorcia le distanze” rispetto all’indice Nasdaq. Per una volta, dunque, le aziende High Tech segnano il passo, superate dalle realtà più “tradizionali” (value). Una rotazione che reputiamo positiva, poiché riduce i rischi legati al possibile eccesso di valutazione dei titoli tecnologici, ma che non intacca il primato del Nasdaq, “re” dei mercati nel 2024 con un +20% circa da inizio anno.
Volgendo lo sguardo ad oriente troviamo il Nikkei a +13% da inizio anno: buon risultato per la borsa giapponese, specie tenendo conto del “terremoto” estivo.
Più indietro l’indice Eurostoxx che, seppur positivo (+10%), sconta la difficile fase che sta attraversando l’economia europea, con il “grande malato” (l’ex “locomotiva” Germania) che arranca, appesantito dalla crisi del settore automotive.
In sintesi, nonostante una spiccata volatilità, i mercati azionari sono comunque riusciti a generare valore in questo trimestre. Ben più nitido, in parallelo, l’apporto dell’altra asset class che contraddistingue l’investimento tipico dei fondi pensione: le obbligazioni.
Dopo anni di tassi bassi e cedole stentoree, seguiti dal “collasso” del 2022, con il rialzo dei tassi che ha abbattuto il valore dei titoli obbligazionari, era facile prevedere una miglior prospettiva per questi strumenti. Gli asset obbligazionari, dalla fine dell’ annus horribilis, hanno infatti cominciato a offrire rendimenti prospettici decisamente più corposi rispetto al periodo precedente.
Quest’estate, parte di quel rendimento “atteso” è divenuto “valore” un po’… prima del previsto.
Cosa è successo? Rassicurate dal progressivo rientro dell’inflazione – e guardinghe rispetto al rischio “recessione” – Federal Reserve e BCE a metà settembre hanno “finalmente” tagliato i tassi di interesse. Diciamo “finalmente” perché la riduzione era attesa da tempo e, già nelle settimane precedenti (contrariamente a quanto osservato nel 2022), il valore dei titoli obbligazionari presenti in portafoglio si era accresciuto.
Ne hanno tratto particolare vantaggio i due comparti di Solidarietà Veneto a maggior vocazione obbligazionaria (Prudente e Reddito), tanto che il loro rendimento maturato nel trimestre (2,6% – 2,7% circa) è identico a quello del Dinamico, dove invece una più ampia porzione del portafoglio è dedicata alle azioni.
Aldilà di questo incremento legato a fattori congiunturali, quello che un Fondo Pensione si attende dalle obbligazioni è la consistenza del flusso “cedolare”: un rendimento magari più modesto di quello delle azioni, ma più stabile, a beneficio soprattutto di chi ha meno propensione al rischio. Una caratteristica che appare particolarmente interessante data l’incertezza della prospettiva. Ne parla Paolo Stefan, Direttore del Fondo “da un lato i mercati azionari sono ai massimi e, negli ultimi vent’anni – soprattutto i tecnologici USA – hanno performato meglio dell’economia reale. Dall’altro, nello scenario internazionale le tensioni fra potenze grandi e meno grandi non accennano a stemperarsi e alcuni paesi – USA in primis – sono alla vigilia di una tornata elettorale dall’esito incerto.”
Dobbiamo attenderci delle “prese di beneficio” (vendite) dopo mesi di costante ascesa e con gli indici ai massimi?
Non la pensano così i gestori di Solidarietà Veneto, che rimangono complessivamente ottimisti, incoraggiati dall’allontanamento dello scenario recessivo. Ciononostante, non possiamo ignorare le criticità rappresentate. Per questo motivo, dello “shock di mezza estate”, fortunatamente recuperato dal punto di vista “numerico”, è bene conservare il monito: meglio non abusare del proprio “budget di rischio”, perché le incognite sono in agguato e le “crisi” hanno spesso origine nei contesti meno attesi.
“Fra questi – riprende il Direttore – non dobbiamo scordare i rischi di medio periodo legati al cambiamento climatico e agli sforzi necessari per traghettare l’economia verso un modello maggiormente sostenibile. Un cambiamento lungo, complicato e costoso, che vorremmo allontanare dalla nostra agenda, al quale però si contrappone un’alternativa di deriva ambientale e sociale chiaramente peggiore.”
Anche in ragione di queste valutazioni, come Fondo, raccomandiamo sempre di prestare attenzione alla scelta del comparto di investimento, mettendoci a disposizione per offrire il nostro servizio nei numerosi sportelli attivi nel territorio. Un’impostazione basata su responsabilità e consapevolezza, che reputiamo di fondamentale importanza. Auspichiamo che ogni eventuale iniziativa favorisca la scelta informata nella traccia del lavoro che, come Fondo, quotidianamente promuoviamo relazionandoci con il territorio.”
Di seguito, un’analisi dettagliata delle performance dei singoli comparti nel mese di settembre.
Rendimenti netti settembre 2024
DINAMICO
Il comparto dedicato a chi ha un orizzonte temporale lungo mette a segno un’altra performance mensile positiva (+1,04%), portando il rendimento da inizio anno alla soglia della “doppia cifra”(+9,80%; benchmark +8.88%).
Il rendimento è stato alimentato dal buon andamento della componente azionaria, ma soprattutto dal parallelo contributo dei mercati obbligazionari, in rialzo per effetto del calo dei tassi di interesse concretizzatosi nel corso del mese. In questo contesto spiccano i rialzi delle obbligazioni emesse nell’ambito dei mercati emergenti, a cui il comparto dedica una piccola porzione dei propri asset.
In prospettiva va rilevato, quale fattore di rischio, l’ormai prossimo Election day americano, spartiacque politico che avrà impatto sulle politiche economiche e fiscali e, di riflesso, sull’andamento dei mercati finanziari.
REDDITO
Grazie al +0,91% di settembre, il comparto Reddito vede salire il rendimento da inizio anno a +6,30% (benchmark +5,59%).
La spinta è giunta in netta prevalenza dal mercato obbligazionario: Federal Reserve e la BCE hanno confermato le attese dei mercati, riducendo i tassi di interesse per supportare l’economia.
Il mercato rimane fortemente condizionato dall’atteggiamento delle banche centrali: per questo, in prospettiva, occorrerà prestare attenzione a variabili economiche quali la crescita del PIL e l’inflazione, sulle quali vanno di regola a determinarsi le decisioni degli istituti che regolano i tassi di interesse.
PRUDENTE
Con un buon +0,96%, il comparto Prudente vede il rendimento da inizio anno salire alla soglia del 5% (+4,95%; benchmark +4,46%).
Il comparto, con una impostazione prevalentemente difensiva, ha tratto beneficio dal positivo andamento della componente obbligazionaria, alimentata straordinariamente dalla diminuzione dei tassi. Un risultato che si inserisce in un quadro pluriennale di ridotta volatilità delle performance, anche nelle fasi più ostili, come nel 2022, che fa apprezzare il Prudente soprattutto dalle associate e dagli associati con più avversione al rischio.
GARANTITO
La strategia adottata dal Munich RE e Anima, che gestiscono il comparto dallo scorso novembre, ha un “marchio” indiscutibile: quello della stabilità. Anche a settembre il comparto registra l’ennesimo rendimento del tutto simile a quello dei mesi precedenti: +0,24%, per un +2,12% da inizio anno (benchmark +2,32%) che conferma le attese di chi ha scelto questo comparto proprio in virtù della prudenza che ne connota la gestione, peraltro supportata dalla garanzia assicurativa di restituzione del capitale.