Inizio d’anno positivo per i quattro comparti di Solidarietà Veneto, con il trend di fine anno che prosegue, seppur con un tono meno brillante rispetto a dicembre. I risultati sono alimentati dal buon andamento dei mercati azionari che, ancora una volta, si fanno beffa delle tensioni internazionali e toccano nuovi massimi.
Continua l’“l’idillio” dei mercati azionari che, in barba alle tensioni geopolitiche internazionali, vedono estendersi la fase di crescita che prese avvio alla fine dello scorso mese di ottobre. Brillano in particolare gli indici a stelle e strisce (soprattutto il Dow Jones) e la borsa giapponese, ma pure i listini Europei restano ben impostati. A trainare il buon andamento, una valutazione ancora positiva, seppur con meno entusiasmo rispetto a dicembre, sull’atteggiamento delle banche centrali. La minor enfasi si riverbera anche sull’andamento dei mercati obbligazionari, con i rendimenti in lieve rialzo (e prezzi in lieve contrazione) sulla parte lunga della curva (dei tassi). Una variazione che peraltro non incrina un andamento complessivamente improntato all’ottimismo; tendenza della quale stanno traendo beneficio, seppur in diversa misura, i quattro comparti del Fondo. La sensazione, tra l’altro, è che anche nel mese di febbraio tale linea possa rimanere dominante.
Un avvio d’anno positivo e senza apparenti incrinature, anche se l’andamento dei comparti si trova a fare i conti con un’inflazione che, seppur in sordina, torna a farsi vedere. +0,30% il rialzo dei prezzi di gennaio: una variazione modesta, ma da non sottovalutare, tenuto conto che è maturata in un solo mese.
Di fronte a queste valutazioni resta la necessità di ricordare ai lettori che la valutazione dell’investimento nei fondi pensione non va certamente calibrata su un mese o due: con un atteggiamento di questo tipo si rischiano infatti degli abbagli, tanto quando i mercati soffrono (come nel 2022) quanto nei momenti di avanzamento, come questo.
E allora, apprestiamoci ad analizzare l’andamento dei singoli comparti, ricordando che ognuna della quattro linee di investimento si propone quale “vestito su misura” da adattare alle esigenze di ogni singolo associato. E… se non si trova la propria “misura”, non scordiamoci del modello “multiprodotto”, che rende possibile l’investimento su più comparti in contemporanea, o del Percorso Previdenziale Ideale (PPI), che riduce anno dopo anno l’esposizione al rischio, diluendo nel tempo le operazioni di cambio comparto.
Cogliamo dunque questa fase di serenità dei mercati e, per certi versi, di “carenza di notizie” particolari, per valutare con attenzione il nostro posizionamento. I rischi, nella finanza, prima o poi torneranno a manifestarsi, ma se saremo pronti ad approcciarli con la giusta impostazione finanziaria, non faranno paura. Anzi, potrebbero perfino essere colti come opportunità.
Rendimenti netti Gennaio 2024
DINAMICO
Il comparto dedicato ai più giovani conferma il trend positivo di fine 2023, chiudendo gennaio con un buon +0,96% (benchmark +0,75%). A favorire il risultato, l’andamento complessivamente positivo dei mercati azionari mondali, sostenuti dai buoni risultati trimestrali delle società quotate. Grazie ai buoni risultati che si susseguono nel tempo (il rendimento netto nel decennio supera il 57% netto), si consolida l’apprezzamento degli associati – specie i più giovani – per il comparto. Il 35% circa degli associati al Fondo – con un’età media di 35 anni – sceglie infatti di avviare il proprio percorso previdenziale con il Dinamico: davanti a costoro si estende un ampio orizzonte temporale, che consente di trarre beneficio da quella volatilità che all’opposto, per chi è prossimo alla pensione, rappresenta il rischio da evitare.
REDDITO
Il Reddito chiude gennaio con un risultato positivo, anche se la minor consistenza della componente azionaria, unita alla debolezza dell’obbligazionario a lungo termine, limita l’incremento (+0,49%) rispetto al comparto Dinamico. Il rendimento nel mese è superiore al benchmark (+0,35%): anche in questo caso si rileva, come per il comparto Dinamico, la capacità dei gestori di interpretare efficacemente l’andamento di mercato in questa fase. Si tratta in generale di un rendimento mensile superiore ai target annui (prossimo al 6% annualizzato) che, se confermato anche per i prossimi mesi, consentirebbe di recuperare il ritardo accumulato nel 2022 e di approssimare i target triennali immaginati per questo strumento nella definizione della politica di investimento di fine del 2021.
PRUDENTE
Il Prudente apre il 2023 con un risultato moderatamente positivo (+0,37%). I gestori del comparto (UnipolSai, storico partner Fondo, Eurizon Capital e Finanziaria Internazionale Sgr) nel mese hanno saputo superare il benchmark di riferimento (+0,34%) contribuendo ad arrotondare un risultato che, come nel caso del “Reddito”, è stato trainato dal buon andamento della componente azionaria, pari al 20% circa delle risorse gestite.
GARANTITO
Inizio anno positivo anche per il Garantito che, sulla scia di dicembre, vede il valore quota salire del + 0,20%. La gestione di Anima si focalizza sui titoli di stato europei a brevissimo termine, specialmente quelli emessi dai cosiddetti paesi “core”. Si tratta di un posizionamento volutamente cauto, improntato alla conservazione del capitale, anche in ragione del fatto che l’assicuratore (Great Lakes SE) che affianca Anima nella gestione, è chiamato a garantire il 100% dei versamenti investiti dagli associati nel comparto. Paradossalmente in questa fase di mercato, questa asset class – causa il particolare fenomeno dell’inversione della curva dei tassi – offre rendimenti superiori alle scadenze più lunghe. Una situazione positiva, della quale gli iscritti al Garantito stanno traendo beneficio, ma sulla quale è opportuno non fare eccessivamente affidamento in una prospettiva temporale più ampia.