IL COMMENTO DEL DIRETTORE DI SOLIDARIETA' VENETO
Il 2022 passerà alla storia come “annus horribilis” della finanza, con l’esplosione del conflitto in Ucraina, le conseguenti tensioni speculative sulle materie prime energetiche, il ritorno dell’inflazione e le banche centrali impegnate a contenerla con il poderoso rialzo dei tassi che ha posto fine a quindici anni di politiche espansive.
Il difficile contesto, che chi ci segue sul blog o sui social (Facebook, LinkedIn) di Solidarietà Veneto non si sorprenderà, permette di comprendere come mai i rendimenti finanziari di questo periodo siano così differenti rispetto a quelli a cui eravamo abituati.
Di seguito commenteremo brevemente la situazione, ampliando la visuale al lungo periodo e provando a “scrutare l’orizzonte”: il cambiamento in atto, con la fine dei “tassi a zero”, ci offre infatti una prospettiva più interessante rispetto al passato recente.
Su questi aspetti, Solidarietà Veneto rimane a completa disposizione: potremo condividere – allo sportello on-line, o a quello “fisico” più vicino – un’analisi puntuale del percorso di risparmio al fondo pensione.
Consigliamo in ogni caso di dedicare 5 minuti al video in testa, nel quale il Direttore di Solidarietà Veneto, Paolo Stefan, riprende con maggiore dettaglio quanto premesso.
PANORAMICA SUI COMPARTI
DINAMICO
La performance annuale del Dinamico (-11,21%; benchmark -10,81%) rappresenta in modo nitido la debolezza complessiva dei mercati nel 2022. Una sola volta nel passato questo comparto registrò un risultato peggiore: era il 2008 di “Lehman Brothers” (-14,68%). Oltre un terzo degli associati al Fondo, tipicamente i più giovani, sceglie questo comparto vocato al lungo periodo: per questo è interessante notare che il rendimento, a vent’anni dall’attivazione (2003-2022), è quasi doppio (+121%) rispetto alla rivalutazione del TFR (+63%): un largo margine, al quale dovremmo aggiungere lo “sconto fiscale”, che ben si presta a proteggere l’investimento previdenziale su orizzonti più brevi, ed il contributo aggiuntivo che ogni azienda versa nel rispetto dei contratti collettivi di lavoro.
REDDITO
Il Reddito chiude il 2022 a -10,43% rispecchiando la straordinarietà di una stagione nella quale, alla debolezza delle borse, si sono affiancati i ribassi sui mercati obbligazionari. Va tuttavia sottolineato il risultato della porzione di patrimonio investite in “economia reale”: le ottime performance realizzate, in un quadro complessivamente deteriorato, dimostrano quanto sia importante tener fede al principio della diversificazione. Circa il 37% degli iscritti (età media 48 anni) dopo aver utilizzato il Dinamico nei primi anni, e prima della fase finale dell’investimento (comparti Prudente e Garantito TFR), si posiziona sul Reddito per 10-15 anni circa: un arco temporale che, nella ventennale esperienza del comparto, ha permesso di consolidare i risultati ottenuti, amplificandoli attraverso la protezione del vantaggio fiscale.
PRUDENTE
Soffre, nel complicato 2022, anche il meno volatile dei comparti di Solidarietà Veneto e, per la seconda volta in vent’anni di “onorato servizio”, il rendimento (-6,76%) è negativo. Al ribasso del 2022, meno pesante rispetto a quello degli altri comparti, si affianca il ridotto rendimento degli anni passati, causato della modesta remunerazione delle obbligazioni: in questa fase il vantaggio fiscale si è dimostrato decisivo nella protezione del patrimonio accumulato. Il “peggio”, tuttavia, da questo punto di vista, sembra alle spalle: il rialzo dei tassi del 2022 ha infatti reso più appetibili gli asset obbligazionari, che offrono ora rendimenti tali da ripristinare quella convenienza che nel tempo si era parzialmente affievolita.
GARANTITO TFR
Il rialzo dei tassi d’interesse impatta sulle valutazioni dei titoli di stato, principale asset del Garantito TFR, portando il rendimento annuo a quota -10,52%. Gli associati al Garantito TFR, protetti peraltro dalla garanzia assicurativa offerta da Generali, possono tuttavia guardare al futuro con una prospettiva migliore rispetto al complicato periodo dei tassi negativi. Dopo i rialzi del 2022, infatti, i titoli obbligazionari offrono rendimenti più elevati, così che perfino alcuni giovani manifestano interesse per il Garantito TFR, per evitare la volatilità dei mercati azionari. Pur nella maggiore convenienza rispetto al passato, sottolineiamo che il Garantito TFR non è adatto a chi è distante dalla pensione: a tal riguardo basti un confronto con i rendimenti di lungo periodo offerti da strumenti più volatili (come il Dinamico). Resta il fatto che la maggiore remuneratività delle obbligazioni favorirà il progressivo recupero del ritardo accumulato nel 2022.
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