La busta arancione, presentata in anteprima durante il convegno dello scorso 21 settembre a Mogliano Veneto, verrà spedita, in forma cartacea, a milioni di persone ancora sprovviste del Pin.
«Abbiamo superato la soglia di un milione di persone che hanno fatto la simulazione online», ha detto Presidente INPS Tito Boeri, spiegando che con l’invio delle lettere cartacee «vogliamo incoraggiarli a prendere il Pin sul sito».
Tramite il Pin si potrà infatti accedere alla simulazione che, sulla base di specifici parametri (alcuni dei quali personalizzabili), calcola l’importo presumibilmente erogato dall’Inps al momento della pensione.
La busta, come ha spiegato Boeri, conterrà non solo delle informazioni di base circa la previsione della pensione futura, ma anche l’estratto contributivo previdenziale aggiornato del lavoratore interessato.
La lettera sarà inviata ai lavoratori dipendenti del settore privato e ai lavoratori iscritti alle gestioni speciali Artigiani, Commercianti, Coltivatori Diretti, Coloni e Mezzadri ed alla Gestione Separata; dal 2016 il servizio diventerà poi pienamente disponibile anche per i dipendenti pubblici.
Dopo 20 anni, contraddistinti da tantissimi annunci e altrettante smentite, finisce l’era dell’«ignavia di Stato» e si apre quella della trasparenza; la “busta arancione” è finalmente realtà.
Per tutti i dettagli relativi all’iniziativa “la mia pensione”, ascolta l’intervista al Dott. Antonio Pone, direttore INPS Lombardia, rilasciata ai margini dell’evento “Come sarà la pensione domani?”.
Perché… arancione?
La consuetudine del colore arancione arriva… dalla Svezia che, per prima, decise di spedire a casa dei lavoratori una busta (arancione, appunto) che conteneva la stima della loro pensione.
Da allora, tutte le iniziative di questo genere vengono denominate proprio «busta arancione».
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