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I rendimenti del mese di novembre 2017

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In un mese durante il quale i dati macroeconomici confermano il favorevole clima di crescita globale, l’attenzione oltreoceano si è focalizzata sulle proposte di riforma fiscale dell’amministrazione Trump, che si stima possa avere un impatto positivo sull’economia USA per il 2018-2019. Una buona congiuntura economica, che lascia presupporre, già per dicembre, un rialzo dei tassi ufficiali da parte della FED. I mercati sembrano aver già scontato il fenomeno, mentre in Europa si conferma un quadro positivo e senza inflazione. Dopo la decisione di ridurre gli acquisti di titoli di stato a partire da gennaio, passando da 60 a 30 mld al mese, sembra che la BCE manterrà un orientamento attendista nella prima parte del 2018, confermando la volontà di essere duttile e attenta all’economia reale. La crescita economica, sincronizzata tra le diverse aree del mondo e le banche centrali caute nel ritiro delle misure di stimolo, favoriscono il buon andamento dei mercati in questa fase.

Spostiamo infine l’attenzione sul nostro Paese, per rilevare come a fine ottobre S&P abbia alzato di un gradino il rating dell’Italia, da BBB- a BBB, con outlook stabile, citando come motivazione principale la ripresa economica del Paese. L’agenzia stima una crescita del Pil italiano dell’1,4% per quest’anno e dell’1,3% per il 2018 e il 2019, valori ancora un po’ modesti rispetto ad altri paesi europei; la strada sembra comunque essere quella giusta: nel 2017, infatti, arrivano segnali positivi da consumi interni, esportazioni e investimenti, che suggeriscono come la ripresa stia acquistando forza.

I dati macroeconomici, superiori alle aspettative, hanno riportato l’Euro a rafforzarsi, neutralizzando il rendimento dei titoli obbligazionari in altre valute (specialmente dollaro, sterlina e yen). I comparti con più risorse investite in questa asset class, come vedremo in seguito, hanno visto quindi mitigare parzialmente gli effetti positivi sopra descritti.

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Ecco nel dettaglio i rendimenti dei comparti di Solidarietà Veneto

Dinamico


Prosegue la sua crescita il comparto destinato ai più giovani, con un rendimento netto del +0,36% nel mese, che porta il risultato da inizio anno al +5,04% (benchmark netto: +4,56%). Il Dinamico beneficia in modo particolare dell’atmosfera positiva innescata dal ritorno in auge delle politiche fiscali “Trumpiste” e un vecchio continente che cresce più del previsto.

Reddito


Sostanzialmente stabile il valore quota nel mese: -0,04%, per un rendimento da inizio anno pari al +1,92% (benchmark netto: +1,80%). Il comparto, investito al 75% in strumenti finanziari obbligazionari, trae minor beneficio, rispetto al Dinamico, dallo spunto degli asset azionari registrato nel mese. L’effetto è ridotto anche a causa del rafforzamento dell’Euro che ha penalizzato i bond esteri. Il risultato, positivo rispetto al benchmark di riferimento, è in linea con le aspettative per un comparto con un profilo di rischio piuttosto contenuto.

Prudente


Come per il Reddito anche il Prudente resta stabile nel mese di novembre (-0,01%). +0,88% il risultato netto da inizio anno (benchmark netto: +0,98%). La natura del comparto mira a ridurre la volatilità, motivo per cui risulta meno sensibile all’andamento dei mercati azionari, positivi in questa parte finale dell’anno. Anche in questo caso il rafforzamento della moneta europea è risultato un elemento leggermente penalizzante.

Garantito Tfr


+0,10% il risultato del mese, per un rendimento del +1,04% netto da inizio anno (benchmark +0,27%). Positivo il posizionamento rispetto al benchmark di riferimento. Rammentiamo, come d’abitudine, a coloro a cui manchino meno di 3 anni alla pensione e che abbiano scelto questo comparto, che possono beneficiare della significativa garanzia (restituzione del capitale e rendimento minimo almeno pari alla rivalutazione del TFR) prevista almeno fino alla fine del 2019.

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