Skip to content

Attenzione! Su Facebook qualcuno sta cercando di spacciarsi per Solidarietà Veneto. Non ci cascare. Noi non ti chiediamo il collegamento, non ti mandiamo messaggi privati per chiederti dati personali o proporti "strani" affari. Se ricevi una richiesta di collegamento segnala il profilo a Facebook e bloccalo.

Per tutti i dettagli

Avviso! Oggi, 11 MAGGIO 2023, l’AREA ISCRITTI e l’AREA AZIENDE potrebbero registrare dei rallentamenti per interventi di manutenzione straordinaria. Dalle ore 15.00 il servizio riprenderà il corretto funzionamento..

Per tutti i dettagli
Approfondimenti

Covip: in media, le polizze costano di più

Facebook
Twitter
LinkedIn

La valutazione dei costi di un fondo pensione è un aspetto estremamente importante: «su orizzonti temporali lunghi – ha dichiarato il Presidente f.f. Covip – differenze anche piccole nei costi producono effetti di rilievo sulla prestazione finale».

Lo scorso 30 giugno, durante un’audizione informale presso la Commissione Finanze e la Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera dei Deputati, il Presidente f.f. Covip, tra le altre cose, si è soffermato su un tema centrale: i costi delle diverse forme di previdenza complementare. Le indicazioni che ne sono scaturite sono significative.

Ad esempio, dice la Covip, ipotizzando che su un periodo di iscrizione di 35 anni la pensione complementare ottenibile attraverso la partecipazione a un fondo pensione negoziale sia in media di 5.000 euro all’anno, la maggiore onerosità media dei fondi pensione aperti e dei PIP si traduce, a parità di altre condizioni, in una prestazione finale, rispettivamente, di circa 4.200 e 3.900 euro annui (vedi grafico qui sotto).

In conclusione, sottolinea Massicci: «In funzione della remunerazione della fase di collocamento i PIP sono in media più onerosi rispetto alle altre forme pensionistiche complementari».

Puoi confrontare tu stesso le differenze, in termini di capitale maturato, tra i diversi fondi pensione, utilizzando il calcolatore dei costi. Ti basterà selezionare il fondo aperto o PIP e confrontare i risultati.

Economie di scala: negoziali sì, PIP no



«La relazione che finora si è instaurata fra i costi praticati da ciascuna forma pensionistica e la rispettiva dimensione in termini di patrimonio gestito costituisce un elemento di particolare interesse» ha sottolineato il Presidente.

Come dimostra il grafico in basso, per i fondi pensione negoziali emerge una relazione inversa fra il livello dei costi praticati e la dimensione, evidenziando economie di scala specie sul fronte degli oneri amministrativi; «alcuni fondi – ha aggiunto Massicci – hanno già raggiunto dimensioni ragguardevoli anche nel confronto internazionale».

Viceversa, tale relazione inversa non si manifesta per le forme che raccolgono adesioni individuali e che sono collocate tramite reti di vendita (fondi pensione aperti e PIP): all’aumento della dimensione non si accompagna l’abbassamento dei costi. Gli aderenti a queste forme di previdenza complementare, quindi, in termini di costi, non traggono nessun beneficio dall’aumento dimensionale di fondi aperti e PIP.

ISC: Come valutare il “costo” del tuo fondo



L’analisi sull’Indicatore sintetico dei costi (ISC), calcolato secondo una metodologia definita dalla Covip e uniforme per tutti i prodotti di nuova istituzione, conferma queste ampie differenze fra i valori medi registrati dalle diverse tipologie di forme.

Secondo i dati diffusi dalla Covip (in alto), i fondi pensione negoziali sono particolarmente competitivi in termini di costi: l’ISC medio è dello 0,9 % per periodi di partecipazione di 2 anni e si abbassa fino allo 0,2 su un arco temporale di 35 anni. Sugli stessi orizzonti temporali, l’ISC medio dei fondi aperti passa dal 2,1 all’1,1% mentre per i PIP si va dal 3,5 all’1,5%.

Scopri

Potrebbe interessarti anche…

Novità sulla Politica di Investimento: aggiornati i comparti Dinamico, Reddito e Prudente

Solidarietà Veneto ha aggiornato la propria Politica di Investimento, le linee guida che i gestori seguono per investire le risorse. Si tratta di un appuntamento triennale, previsto per legge. Lo scopo è semplice: preservare l’efficacia della gestione alla luce dei cambiamenti economici e dell’evoluzione del Fondo – aumento persone associate, età media più bassa, crescita

Aprile 2025: ora piange, ora ride

Dopo il crollo seguito al Liberation day, la sospensione dei dazi USA placa il panico e i mercati risalgono, sfiorando il pieno recupero. Tutto è bene quel che finisce bene, salvo un paio di eredità: la forte incertezza e una prospettiva di lungo termine meno “dollarocentrica”. Aprile 2025: un mese tutt’altro che adatto alle persone

Hai versato al fondo pensione? Ecco quando vedi i versamenti nella tua posizione

Se ti stai chiedendo quando i contributi versati al fondo pensione diventano visibili nella tua posizione personale, sei nel posto giusto. Il processo può sembrare complesso, ma seguendo passo passo le varie fasi, tutto diventa più chiaro. Con quale frequenza vengono versati i contributi? I versamenti al fondo pensione non avvengono ogni mese, ma seguono

Torna in alto