Entro la fine dell’anno, l’iscritto al fondo pensione è chiamato a comunicare i cosiddetti “contributi non dedotti”, ovvero i versamenti che, l’anno fiscale precedente, non hanno beneficiato della deducibilità sul reddito. Approfondiamo insieme il tema.
Il regime fiscale previsto sulle forme di previdenza complementare prevede, in Italia, uno schema ETT: esenzione in fase di versamento, tassazione dei rendimenti, tassazione delle prestazioni.
In sede di contribuzione al fondo pensione, è dunque possibile dedurre i versamenti dal reddito entro il limite di 5.164 euro annui. Nel computo non rientra la quota di TFR, “reddito differito” sul quale non grava tassazione nel corso dell’anno di maturazione.
Ma cosa accade se si eccede il limite di 5.164 euro? Il beneficio fiscale rimane immutato sugli importi ricompresi nella soglia ma è bene comunicare al fondo pensione le cifre eccedenti: sono i cosiddetti “contributi non dedotti“.
Contributi non dedotti: natura e regime fiscale
La comunicazione sui “contributi non dedotti” è richiesta quando i contributi versati al fondo pensione superino il limite dei 5.164 euro annui: in questo caso, gli importi eccedenti non sono deducibili dal reddito ed, entro il 31 dicembre dell’anno successivo, l’iscritto è tenuto ad inviare una comunicazione e/o compilare l’apposito modulo indicando l’importo specifico e l’anno di riferimento.
L’obiettivo? Ottenere un beneficio importante: al momento dell’erogazione della prestazione finale (in capitale o rendita), gli importi non dedotti e comunicati al Fondo, andranno a ridurre l’imponibile fiscale; su tali importi, dunque, la fiscalità sarà azzerata.
Dove verificare l’importo dei contributi non dedotti?
In generale, l’eventuale contributo “in eccesso” è riportato nel Modello 730 compilato in sede di Dichiarazione dei Redditi: al rigo E27 e E30 è infatti possibile verificare l’importo “dedotto” e quello “non dedotto”: quest’ultimo è il valore da comunicare al fondo pensione mediante la compilazione del modulo dedicato.
IMPORTANTE: la comunicazione sui contributi non dedotti è da fornire con riferimento all’anno precedente. Ad esempio, entro il 31 dicembre 2023, dovranno essere indicati gli importi non dedotti nel corso del 2022 (evidenziati nel modello 730/2023).