Durante l’assemblea annuale tenutasi nell’Auditorium di Expo 2015, il numero uno della Consob, analizzando la situazione delle aziende italiane, ha individuato «un’anomalia che è stata sottovalutata»: l’eccessiva dipendenza delle imprese, in particolare quelle medio piccole, dal canale di finanziamento bancario.
I dati, presentati dallo stesso Vegas, lo confermano: a fine 2013 negli Usa i prestiti bancari alle imprese pesavano per il 4% del PIL, contro il 45% dell’Eurozona e il 52% dell’Italia.
«La questione fondamentale per le imprese è oggi quella di attivare canali di finanziamenti alternativi al credito bancario – ha detto il Presidente della Consob – la diversificazione delle fonti di finanziamento e la reciproca concorrenza costituiscono elementi indispensabili per assicurare al settore produttivo una provvista adeguata e stabile nel tempo»
Quali vie percorrere? «L’Italia è, tuttora, uno dei Paesi a più alto tasso di risparmio delle famiglie, anche nel confronto internazionale – ha spiegato Vegas – ci sarebbe quindi lo spazio per favorire lo sviluppo del mercato dei capitali nel nostro Paese».
Le condizioni per avviare concretamente questo processo ci sono; lo dimostra il boom della raccolta del risparmio gestito nei primi mesi del 2015. Nell’attuale scenario di “tassi bassi”, infatti, i risparmiatori sono sempre più «in cerca di forme di impiego del risparmio più redditizie».
Mercati finanziari: bolle speculative in arrivo?
Nella sua relazione, Vegas ha ovviamente analizzato la situazione dei mercati finanziari: dall’inizio dell’anno la crescita dei corsi azionari in Italia è stata pari al 22,6%; in Germania e Francia, invece, la crescita registrata è stata rispettivamente del 19,4 % e del 19,1%.
«Gli indici si sono riportati al di sopra dei valori registrati prima della crisi del debito sovrano esplosa nell’estate del 2011, – ha ricordato il Presidente della Consob – ma sono ancora inferiori di circa il 40 per cento rispetto ai livelli raggiunti nel 2007»
Sul quantitative easing avviato dalla BCE, il Presidente Vegas ha lanciato un “alert”: «L’enorme liquidità affluita sui mercati borsistici ha contribuito a innalzare in maniera repentina il valore dei corsi azionari. In particolare, la crescita del rapporto prezzo/utili potrebbe rappresentare un segnale di rischio circa la possibilità che si formino bolle speculative».
Non è mancato, infine, un passaggio sulla questione greca: «Resta il timore di possibili effetti di contagio derivanti dalle continue tensioni in Grecia»
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