Lo scorso ottobre il Veneto è stato colpito duramente dalla tempesta Vaia. Un evento che ha spiazzato tutta la comunità, imponendo una riflessione sul nostro futuro, dal punto di vista ambientale ed economico.
Da allora la riflessione sul clima e sulla sostenibilità dell’attività economica si è sviluppata con crescente intensità. Oggi ci si interroga: succederà ancora? Cosa possiamo fare? Qual è il ruolo della finanza… e del Fondo pensione?
Solidarietà Veneto, fondo pensione territoriale più diffuso in regione, nato e cresciuto grazie ai lavoratori ed alle aziende del Veneto, accetta la sfida e ufficializza l’avvio di un nuovo percorso “sostenibile” con il convegno dal titolo “Quale futuro dopo la tempesta” nel quale si sono condivise le esperienze e gli eventi che hanno contribuito a risvegliare negli ultimi mesi molte coscienze sopite.
Durante l’incontro siamo partiti proprio da ciò che è successo, ospitando le testimonianze di chi è stato in prima fila durante quei terribili momenti: Severino Andrea De Bernardin, sindaco di Rocca Pietore – epicentro della tempesta, e Tatiana Pais Becher, sindaco di Auronzo di Cadore. Con i loro interventi hanno descritto, con estrema lucidità, l’attuale situazione dei nostri territori.
“Si è trattato di un evento strano, improvviso, non tanto per quanto riguarda le precipitazioni […] ma per l’arrivo del vento, un vento che né io né le persone più anziane ricordiamo di aver mai sentito e che, entrando nella nostra piccola vallata alpina, ha fatto un vero disastro. Sentivamo un enorme frastuono, di torrenti in piena e di alberi che si schiantavano. Solo il giorno dopo, con l’arrivo della luce, ci siamo resi conto di quello che in realtà era successo […]. Rimane la paura, palpabile soprattutto della popolazione più anziana […]. C’è una angoscia che prima non c’era”. Testimonianza di De Bernardin, sindaco Rocca Pietore.
Ci siamo quindi interrogati sulle tematiche di più stretta attualità legate all’impatto ambientale degli investimenti, ma anche sui principi Onu 2020, Unione Europea e energie rinnovabili, per poi giungere a quali siano, oggi, gli strumenti messi a disposizione della normativa per realizzare obiettivi di investimento ancor più ambiziosi.
L’obiettivo del fondo territoriale, infatti, è guardare oltre alla tempesta, per costruire il patto per un nuovo risparmio previdenziale che abbracci nella loro interezza i cosiddetti criteri “ESG”: “E”, ovvero l’impatto ambientale (Environmental), “S”, ossia le prospettive di sviluppo sociale (Social) e infine “G”, cioè la qualità dei principi, delle regole e delle procedure che riguardano la gestione e il governo (Governance). Un diverso approccio che, pragmaticamente, tende a privilegiare i modelli di business sostenibili nel tempo e, dunque, più efficaci rispetto all’obiettivo della redditività nel lungo periodo.
È il modello che Solidarietà Veneto da qualche anno già adotta con riferimento al comparto Prudente e la cui estensione appare irrinunciabile. L’azione di chi gestisce il risparmio generato dall’attività economica non può restare sorda davanti a tutto ciò. Occorre agire. Subito.
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