Sono oltre sessanta i bambini che, partecipando all’annuale concorso organizzato dal fondo pensione territoriale Solidarietà Veneto “Secondo me il Natale è…“, riceveranno un regalo decisamente originale.
«Attraverso la piattaforma Treedom – spiega Paolo Stefan, Direttore del Fondo – si è deciso di sostenere un piccolo progetto agro – forestale: per ogni bambino sarà piantato un albero nelle aree della provincia di Belluno devastate dalla tempesta Vaia di fine ottobre».
I bimbi iscritti al fondo pensione come “figli a carico” dai loro genitori e che hanno partecipato all’ultima edizione del concorso, hanno ricevuto nei giorni scorsi il codice necessario ad attivare l’abbinamento con la pianta.
Potranno così vederla crescere, osservando l’azione di chi se ne prenderà cura. Ogni bambino potrà pubblicare racconti sul diario dell’albero, a cui potrà dare un nome. Attraverso la geolocalizzazione sarà inoltre possibile conoscere in tempo reale il meteo del luogo in cui l’albero sta crescendo, i proprietari degli alberi vicini e così via.
«La gente veneta, gli associati del Fondo e gli stessi amministratori sono rimasti impressionati nell’osservare gli effetti dell’uragano dello scorso autunno: se il primo pensiero è andato a chi è rimasto senza casa, senza acqua né energia e con incombenti pericoli di frane, ci hanno lasciato impietriti le immagini di interi boschi abbattuti dalla furia del vento, decine di chilometri quadrati senza più vita»
Si stima in effetti che siano caduti 14 milioni di alberi ed il ripetersi sempre più frequente di eventi considerati estremi ha mobilitato i dirigenti del Fondo, sia per prendere concretamente in considerazione il tema degli investimenti dedicati alla compatibilità ambientale sia, parallelamente, con un’azione che, seppur di limitata portata, ha un forte valore simbolico: per contrastare i cambiamenti climatici occorre agire assieme e senza indugio.
«A Belluno si è verificato un evento catastrofico, un disastro umano e ambientale che deve svegliare le nostre coscienze. Questo è solo un piccolo contributo alla rigenerazione dei boschi delle Dolomiti venete. Auspichiamo però con questa iniziativa – conclude Stefan – di stimolare la sensibilità ambientale non solo dei destinatari, ma dell’intera opinione pubblica e della politica. Abitiamo tutti lo stesso pianeta: un pianeta fragile, non possiamo più abusarne senza pensare al futuro».
Le piante dei giovanissimi “previdenti” (a questo punto c’è da dire… in tutti i sensi) saranno innestate nel Bellunese tra l’estate e l’autunno. Speriamo non siano le uniche.
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