Fin troppo bello per essere vero!
I mercati, nel primo trimestre 2019, fanno luccicare gli occhi: un felice risveglio dopo l’incubo finanziario di dicembre scorso, ma… qualcosa non torna.
Alla débacle dello scorso dicembre facevano da sfondo abbondanti incognite: la guerra commerciale USA – Cina, Brexit, l’incertezza politica italiana… Interrogativi ancora sul tavolo, ai quali se ne stanno aggiungendo altri: l’approssimarsi delle elezioni europee, la bassa crescita economica nel continente…
Lo scenario si deteriora, ma i mercati brindano: possibile? Era un incubo quello di dicembre, o è forse un sogno quello di questi giorni?
Il rompicapo sarebbe irrisolvibile se non tenessimo conto delle banche centrali: FED e BCE, preoccupate per l’andamento dell’economia, da gennaio hanno infatti “cambiato registro”, adottando uno stile più accomodante rispetto all’impronta restrittiva che aveva in qualche misura contribuito ai ribassi di fine 2018.
Insomma… prima che l’incendio “recessione” dilaghi, arrivano i “pompieri” delle banche centrali, e i mercati brindano. Funzionerà? Non ci è dato saperlo…e la cautela è dunque d’obbligo.
La ripresa di inizio anno ha avuto intensità simile a quella della “scottatura” di dicembre: è la volatilità, che questi episodi aiutano a percepire chiaramente.
L’attenzione del Fondo, peraltro, è proiettata in queste settimane più sul lungo termine che sulle “trimestrali”. Dopo la revisione del Documento sulla Politica d’Investimento, Solidarietà Veneto ha infatti in agenda due importanti direttrici di sviluppo:
“La performance del fondo va costruita in un arco temporale coerente con il periodo di permanenza dell’aderente medio – conclude Stefan – Un approccio che differenzia i fondi pensione da altre forme di risparmio e che consente agli stessi di configurarsi come strumento per lo sviluppo sostenibile.”
Ecco nel dettaglio i rendimenti dei comparti di Solidarietà Veneto
Dinamico
Con il +0,83% di marzo, il Dinamico, trainato dai mercati azionari, si lascia alle spalle il 2018 e va a chiudere il trimestre con un brillante +5,08% (benchmark +5,57%). Numeri molto buoni, che vanno però osservati con un pizzico di distacco: solo nei prossimi mesi potremo infatti capire se la ritrovata fiducia dei mercati andrà a consolidarsi.
Sono oltre 13.000 (1 su 5) gli associati, mediamente 36enni, che scelgono il Dinamico: per costoro la volatilità nel breve periodo è una consuetudine abbondantemente ripagata da performance di lungo periodo di assoluto rispetto (nel decennio poco meno del 90% netto). La sfida per i prossimi anni sarà quella di mantenere tale standard senza dover incrementare la volatilità complessiva: si punta dunque a nuovi strumenti per diversificare ancor più efficacemente il portafoglio, alla luce della dimensione ormai ragguardevole delle masse gestite.
Reddito
Grazie al +0,81% di marzo, il risultato da inizio anno sale a +3,25% (benchmark +3,69%); merito soprattutto dei listini azionari, quasi tutti in ripresa nel 2019. Il comparto “centrale” di Solidarietà Veneto ospita oggi quasi 24.000 associati che hanno mediamente 46 anni. L’esperienza del 2018, con i ribassi di dicembre, ci suggerisce di ricordare ai più anziani fra costoro (meno di 10 anni alla pensione), di valutare, contattando magari i nostri uffici, un cambio comparto finalizzato a proteggere il montante accumulato.
Prudente
Molto buono il +0,87% registrato a marzo dal comparto a vocazione “socialmente responsabile”: una performance addirittura superiore rispetto a quella degli altri comparti più esposti ai mercati azionari. Il +2,87% maturato da inizio anno (benchmark +2,92%) fa del “Prudente” uno degli strumenti più efficaci fra quelli aventi caratteristiche simili (rischio limitato, orizzonte breve). Questo anche grazie alla ripresa dei mercati obbligazionari (grazie alla spinta espansiva della BCE) che si è affiancata a quella delle borse.
Garantito Tfr
+0,20% nel mese, +0,71% da inizio anno (benchmark +0,60%): passo dopo passo procede la risalita rispetto al 2018. La riduzione dei tassi d’interesse, collegata anche alle scelte della BCE, comprime però i rendimenti attuali e prospettici del comparto: un fenomeno simile a quello che deve affrontare chi investe nelle gestioni separate assicurative . Si tratta di strumenti per certi versi simili al Garantito TFR, sia perché entrambi investono tipicamente in titoli di stato e/o obbligazioni, sia per la gestione di carattere assicurativo. Ricordiamo a tal riguardo che l’assicurazione operante nel Garantito TFR garantisce un rendimento minimo pari alla rivalutazione del TFR in azienda (+1,86% nel 2018) a prescindere dal risultato finanziario. L’integrazione sarà liquidata a tutti gli associati che risulteranno iscritti al Comparto a giugno 2020 o quanti, nel frattempo, richiederanno la prestazione pensionistica (rendita o capitale). L’ammontare del “valore garantito” può essere visualizzato accedendo all’area riservata personale di ciascun associato .
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