«Spero che riusciremo a trovare un primo rimedio già con la Stabilità», ha proseguito Renzi, rispondendo indirettamente (e smentendo) al Ministro Padoan che, al question time alla Camera del 15 settembre, sembrava voler escludere modifiche della riforma Fornero perchè «introdurre ulteriore flessibilità comporterebbe oneri rilevanti».
«La questione dei pensionamenti è molto complessa», scrive il presidente del Consiglio nel suo intervento del 19 settembre. «Non posso rispondere delle scelte del passato sulle pensioni (alcune delle quali hanno provocato più costi che risparmi)».
Ma, per il presente, Renzi detta la linea: valutare la possibilità di inserire un «primo rimedio» già nella manovra 2016.
I ministeri dell’Economia e del Lavoro dovranno quindi studiare una soluzione (su cui, per la verità, si ragiona da mesi) in tempi molto brevi.
A confermare la rotta sono proprio le dichiarazioni, pubblicate oggi, di Pier Carlo Padoan davanti alle Commissioni riunite Bilancio e Lavoro di Camera e Senato: «Il governo è impegnato ad analizzare la questione» della flessibilità in uscita «a partire dalla legge di stabilità e compatibilmente con il quadro di finanza pubblica».
Per il capo del MEF «l’introduzione di forme di flessibilità potrebbe essere utile». Ma, aello stesso tempo il Ministro torna sul “solito” problema: le coperture.
Padoan, infatti, segnala che «ogni eventuale intervento di anticipo del pensionamento rispetto alla legislazione vigente determina un aumento di spesa e dell’indebitamento netto che necessita di copertura finanziaria».
Cauto anche il Ministro del Lavoro Poletti: «il tema è delicato, non bisogna promuovere aspettative infondate perché non si abbiano poi delusioni».
Il dibattito rimane aperto, mentre la legge di Stabilità si avvicina…
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