Giugno chiude positivamente un primo semestre piuttosto tormentato. Nonostante lo scenario internazionale complesso, i mercati reggono, anche se con risultati meno brillanti rispetto al 2023-24. In questo contesto la scelta del comparto resta decisiva per chi vuole investire con successo nel medio-lungo periodo.

Le buone notizie di giugno arrivano dai “numeri”, con tutti e quattro i comparti di Solidarietà Veneto che registrano rendimenti positivi. Un risultato che consente di contabilizzare un rendimento semestrale analogamente positivo per ciascuno degli strumenti.
Buone notizie giungono anche da altri fronti: nonostante l’incertezza dei mercati finanziari, nei primi sei mesi dell’anno Solidarietà Veneto ha registrato il più elevato numero di adesioni di sempre (se si esclude il semestre del “silenzio – assenso” nel 2007). Segno di un apprezzamento che va oltre i “fremiti” di breve termine della finanza e guarda invece alla prospettiva pensionistica del nostro Paese, condizionata da un andamento demografico molto critico.
Sono oltre 6.000 le persone (in media 35enni) che, nella prima parte dell’anno, hanno scelto Solidarietà Veneto per la propria futura pensione: un apprezzamento che ci spinge a riflettere – dato il contesto finanziario – sull’attenzione da dedicare, nel momento dell’adesione, alla scelta del comparto di investimento. Si tratta di una decisione a cui giungere con consapevolezza, utilizzando le informazioni contenute nella Nota Informativa, affinché possa prendere avvio un percorso previdenziale di successo. Per questo motivo, riteniamo fondamentale l’accesso a un servizio di consulenza che accompagni ogni aderente verso scelte responsabili e coerenti con la logica dell’investimento per la futura pensione.
Sottolineiamo questi aspetti anche alla luce della grande incertezza che regna sui mercati finanziari in questi mesi, segnati dalla politica commerciale protezionistica degli USA e dal persistente rischio geopolitico. Si tratta di temi destinati a restare centrali anche nei prossimi mesi e che preoccupano al di là delle questioni meramente economiche. Pensiamo in particolare all’espansione dei conflitti in Israele e Medio Oriente, con le minacce nucleari, e alla questione ancora irrisolta dell’Ucraina, guerra “quasi” dimenticata che da oltre tre anni miete vittime alle porte dell’Europa.
Una prospettiva preoccupante, con potenziali ricadute rilevanti sul risparmio. Tra gli effetti più delicati da gestire per i gestori finanziari, spicca il possibile processo di “de-dollarizzazione”: la tradizionale centralità del dollaro è oggi messa in discussione dalle scelte economiche del governo americano e dall’elevato indebitamento degli Stati Uniti. Se questa tendenza dovesse amplificarsi nei prossimi anni, i gestori si troveranno ad affrontare il complesso compito di diversificare gradualmente le valute in portafoglio, per ridurre la dipendenza dalla moneta americana.
E, a proposito di diversificazione, concludiamo questa introduzione focalizzandoci sull’investimento di Solidarietà Veneto negli strumenti finanziari cosiddetti “illiquidi” o “alternativi”: gli investimenti dedicati all’ “economia reale”. I fondi pensione, per loro natura orientati al lungo termine, possono includere nel proprio portafoglio anche investimenti “pazienti”, il cui rendimento è decorrelato da quello dei mercati quotati (non ne segue dunque l’andamento). Una caratteristica rilevante, che permette di contenere la volatilità complessiva del portafoglio. Solidarietà Veneto ha avviato da oltre dieci anni questo percorso di diversificazione, che oggi si traduce in un impegno complessivo negli investimenti alternativi pari a circa il 10% del patrimonio. Un impegno che sta dando risultati concreti: il rendimento medio di questa asset class (IRR a fair value) supera il 7% annuo. Anche nel 2025, il portafoglio degli “alternativi” — arricchito da nuovi strumenti in seguito alle ultime selezioni dedicate al private debt Italia — conferma una buona redditività, in linea con quella storica. Anche in questo caso, con una dinamica di rendimento del tutto decorrelata rispetto ai mercati finanziari tradizionali.
Rendimenti netti giugno 2025
- (* ) i rendimenti sono riportati a valori «di mercato». Garantito è un comparto dotato di garanzia.
DINAMICO
Il comparto dedicato alle persone che vantano l’orizzonte temporale più lungo, registra a giugno un buon +1,33%. Ritorna quindi positivo il rendimento da inizio anno (+1,24%, benchmark +1,56%) dopo i ribassi primaverili legati alle tensioni sui dazi commerciali imposti dagli Stati Uniti. In quest’ultimo mese il contributo principale alla performance è giunto dai mercati azionari globali, in crescita sia nei Paesi sviluppati che in quelli emergenti. Da rimarcare l’impatto negativo della svalutazione del Dollaro Americano sugli investimenti USA, un effetto in parte mitigato dalla copertura del rischio di cambio prevista dalla regolamentazione del comparto. In prospettiva, per il Dinamico, restano centrali i rischi legati ai possibili effetti della politica commerciale statunitense e quelli derivanti dalle tensioni geopolitiche (Russia-Ucraina e Israele-Palestina-Iran). Crediamo tuttavia che l’elevata diversificazione possa continuare a consentire al Dinamico di offrire una prospettiva di rendimento che confermi il buon andamento maturato nel passato (+55,52% nei dieci anni).
REDDITO
Dopo la difficile fase primaverile, con la volatilità indotta dalle politiche commerciali statunitensi, il comparto Reddito, grazie al +0,53% a giugno, termina la prima metà dell’anno con un rendimento nuovamente positivo (+0,48%; benchmark +0,63%). Dal primo luglio, tra l’altro, cambia la politica di investimento del comparto, per cui si auspica, in prospettiva, un andamento capace di trarre maggiore beneficio dai mercati azionari.
Il comparto Reddito rappresenta la scelta del “aderente tipo” del Fondo: una persona che ha già accumulato un patrimonio significativo e ha maturato una certa anzianità di adesione, ma che si trova ancora a una distanza rilevante dalla pensione. Non è un caso, infatti, che il Reddito sia il comparto con la maggiore dimensione patrimoniale all’interno di Solidarietà Veneto (oltre un miliardo di euro).
Per queste persone è fondamentale da un lato una buona protezione del capitale — offerta principalmente dalla componente obbligazionaria — ma anche la presenza di fonti di rendimento in grado di rendere competitivo il risultato finale: per questo il comparto include anche una rilevante quota azionaria (40% circa), seppur inferiore rispetto a quella del Dinamico (60%). Il Reddito è quindi un comparto in cui si bilanciano rischi e opportunità, così che nella fase attuale da un lato occorre fare i conti con l’incertezza del contesto internazionale e con le persistenti tensioni valutarie (in particolare la debolezza del dollaro americano); dall’altro, tuttavia, si può oggi contare su una maggiore stabilità della componente obbligazionaria — circa 60% del comparto — che incorpora rendimenti attesi più interessanti rispetto al passato, dopo la lunga fase dei “tassi a zero”.
PRUDENTE
Grazie al +0,25% registrato nel mese di giugno il Prudente va a concludere il semestre con un rialzo del +0,61% (benchmark +0,87%) rispetto all’inizio dell’anno.
Le difficoltà legate ai dazi e al dollaro, hanno avuto un impatto anche su questo comparto nei primi sei mesi dell’anno. Tuttavia, grazie a un’allocazione prevalentemente obbligazionaria, la gestione ha potuto mitigare la volatilità primaverile. La copertura prevista a livello di benchmark per tutti gli investimenti obbligazionari ha inoltre contenuto in maniera efficace la debolezza del dollaro USA, così che, in questi sei mesi, il maggior contributo al rendimento deriva proprio dai titoli obbligazionari, in particolare quelli americani, sia governativi che societari. Riguardo alla gestione del comparto, segnaliamo che dal 1° luglio è cambiato uno dei due partner finanziari incaricati: Amundi è infatti subentrata a UnipolSai, al termine della selezione conclusa dal Consiglio di Amministrazione nelle scorse settimane. Prossimamente andremo ad approfondire le motivazioni e le aspettative che accompagnano questo cambiamento, e di conoscere più da vicino il nuovo gestore.
GARANTITO
Anche nel mese di giugno il Garantito (+0,11%) procede nella traccia della consueta linearità, andando a chiudere il semestre a quota +0,95% (benchmark +1,06%). Il comparto, come sappiamo, investe quasi esclusivamente in titoli obbligazionari europei a breve termine: grazie a questa impostazione il gestore è riuscito a superare agevolmente anche la fase di forte volatilità osservata nella parte centrale del primo semestre. Un approccio efficace nel momento critico, a cui si aggiunge la garanzia assicurativa sul capitale versato. Per tali ragioni, il Garantito si conferma ancora una volta la scelta più adatta per chi, dopo tanti anni di accumulo, è in prossimità del prelievo finale. Sono in effetti persone già in pensione e vicine al pensionamento (circa l’8% del totale aderenti) ad adottare il Garantito che, diversamente dagli altri comparti del Fondo, non viene di regola utilizzato per avviare o consolidare il percorso di investimento previdenziale.