Settembre 2023: le borse frenano e i tassi salgono ancora. Dopo un primo semestre (…fin troppo) spumeggiante, i rendimenti pur rallentando, restano in territorio positivo, riportandosi a valori maggiormente congrui con l’incerto scenario.
Larga parte del mondo finanziario commentava i rialzi dei primi mesi dell’anno con un misto di incredulità e di entusiasmo: rialzi probabilmente fisiologici, dopo l’annus horribilis della finanza, ma forse non pienamente supportati da un’economia sospesa fra inflazione e recessione.
Ci ha pensato il terzo trimestre a riportare la finanza alla realtà, con un andamento dei mercati che riallinea i rendimenti alle attese di inizio anno, quando si prospettava una ripresa che, tuttavia, avrebbe dovuto fare i conti con questioni indiscutibilmente rilevanti: le politiche restrittive delle banche centrali, le criticità geopolitiche ed il tema della dipendenza energetica. E così, anche i rendimenti dei fondi pensione, come Solidarietà Veneto, si riportano a valori più coerenti con uno scenario meno torbido rispetto ad un anno fa, ma nel quale non mancano comunque le opacità.
In questa situazione le migliori notizie giungono dal Comparto Dinamico, prescelto dal 35% circa degli iscritti al Fondo (mediamente i più giovani) che, con il 4,29% da inizio anno, prosegue nel recupero dai minimi di fine 2022 e consolida il rendimento decennale sopra quota +50%.
“All’indomani dell’anno più complicato – commenta Paolo Stefan, Direttore del Fondo – Solidarietà Veneto registra oltre 5.000 nuove adesioni. Più della metà delle scelte, quelle dei trentenni, convergono proprio su questo comparto che, nel lungo periodo e nonostante la volatilità, ha prodotto le migliori performance.”
A proposito di volatilità, dobbiamo evidenziare come l’incertezza dello scenario non consenta alle banche centrali di adottare atteggiamenti uniformi a livello internazionale. Un quadro non nitido, che ha contribuito, negli ultimi mesi, ad un nuovo rialzo dei tassi di interesse, con un parallelo impatto sulla componente obbligazionaria dei portafogli; nonostante ciò, restano comunque positivi i rendimenti dei comparti di Solidarietà Veneto dove è prevalente questa asset class (Reddito, Prudente e Garantito TFR).
Aldilà del risultato dei comparti nel trimestre, occorre peraltro dar conto dei segnali che depongono a favore del processo di stabilizzazione dei tassi. I livelli raggiunti sono decisamente più elevati che in passato e rendono più interessante la remunerazione prospettica per questi comparti, in primis per il Garantito TFR sul quale, lo ricordiamo è in corso una gara attraverso la quale il Fondo auspica si possano incrementare i livelli di garanzia offerti agli iscritti – tipicamente i pensionandi – che scelgono questa forma di investimento.
In questo quadro incerto, ma che presenta all’investitore anche le interessanti opportunità date dall’accresciuta remunerazione del “reddito fisso”, non possiamo scordare i fatti di questi giorni in cui è drammaticamente ritornata alla ribalta la contrapposizione Israele – Palestina.
“Va anzitutto rappresentata la vicinanza a quanti stanno soffrendo per la situazione che si è venuta a creare. Dopodiché, superando la sensazione di impotenza e lo sgomento – dichiara il Direttore – da parte nostra siamo chiamati a presidiare la situazione, anche per poter valutare con accuratezza gli effetti della crisi, soprattutto sul mercato delle commodity energetiche.”
Le nostre economie (…energivore) dipendono in larga parte dalle fonti fossili e non serve andare molto indietro nel tempo per ricordare lo stretto nesso fra crisi geopolitiche, dipendenza energetica, speculazione e inflazione.
“Se ancora non bastasse – commenta Paolo Stefan – questa situazione ricorda ancora una volta alle economie occidentali la centralità della transizione energetica. Ecco quindi che, anche per chi si occupa di risparmio, gli argomenti si possono collocare nella giusta prospettiva: da un lato dobbiamo gestire la volatilità di breve termine ma ben più rilevante, dall’altro, vi è la necessità di posizionare correttamente, nel processo di investimento, il probabile “megatrend dei megatrend”: quello legato al cambiamento climatico.”
Per concludere, due parole sul nostro Paese. Il rialzo dei tassi non è stato uniforme nelle varie economie: ancora una volta l’Italia si è trovata ad assistere ad un incremento più corposo che altrove. Ed eccoci allora ancora una volta a parlare di “spread”, il differenziale di rendimento del nostro BTP decennale rispetto al “Bund” tedesco di pari durata.
Se dal lato del rendimento il nostro titolo di stato diventa sempre più attrattivo, dall’altro non possiamo scordare che a maggior rendimento corrisponde maggiore rischio. L’Italia, insomma, per potersi finanziare, deve offrire rendimenti più elevati di qualche tempo fa. La (programmata) dismissione dei BTP da parte della BCE, dopo gli anni del “whatever it takes” e della crisi Covid, contribuisce probabilmente a questa dinamica. E così, anche se siamo lontani dalla concitazione del 2011, i riflettori tornano sul nostro debito pubblico “monstre”, sulla produttività che non cresce e sulla demografia asfittica. Temi, tra l’altro, che ci rimandano pure alla questione della sostenibilità dei sistemi pensionistici.
“Non lo scopriamo certo oggi che l’Italia ha un elevato debito pubblico. Ogni tanto, tuttavia, arrivano anche i mercati a ricordarlo ai meno attenti. Chi invece non si dimostra per nulla distratto sono quei cittadini che, presa coscienza delle difficoltà e facendo leva sulle capacità che a questo Paese non mancano, progettano soluzioni e le realizzano. Comprese quelle in campo pensionistico.”
Rendimenti netti Settembre 2023
DINAMICO
Il comparto dedicato ai più giovani, nonostante il -2,19% registrato a settembre, chiude il terzo trimestre con un rendimento del +4,29% (benchmark + 4,73%) da inizio anno. L’andamento del valore quota in questi primi nove mesi dell’anno è stato caratterizzato da una volatilità molto elevata: un po’ come accaduto lo scorso anno, seppur con esiti diametralmente opposti. Ad alimentare tale mutevolezza sono stati soprattutto i mercati azionari che, dopo i forti rialzi dei primi sei mesi dell’anno, ritornano a valori più coerenti con le incertezze che contraddistinguono lo scenario. Con l’occasione ricordiamo che la volatilità di breve periodo, non rilevante per un giovane investitore, rappresenta invece un’insidia per chi è prossimo al prelievo finale (pensionamento): il comparto, infatti, non è il più adatto a soddisfare le esigenze di protezione degli iscritti aventi orizzonti temporali brevi; sarebbe da questo punto di vista opportuno valutare un posizionamento più cauto. Per maggiori dettagli rimandiamo a tal riguardo alla Nota informativa del Fondo o ai nostri consulenti.
REDDITO
Il comparto centrale di Solidarietà Veneto (-1,57% nel mese) termina il terzo trimestre con un +1,73% da inizio anno (benchmark +2,39%). Un rallentamento che paga da un lato la debolezza dei mercati azionari, ma anche la flessione dell’obbligazionario, che sconta l’incertezza sul fronte “inflazione” ed i conseguenti timori per nuovi rialzi di tassi. Guardando alla prospettiva, non è opportuno (né agevole) spingersi a previsioni sull’andamento dei mercati azionari; maggiore concretezza si riscontra invece sulla componente obbligazionaria (circa 70% del comparto) che, ai prezzi attuali, incorpora rendimenti attesi certamente più attraenti rispetto all’epoca dei “tassi a zero”. L’iscritto al “Reddito” trova dunque ripristinata la principale fonte di remunerazione del comparto fin dalla sua introduzione, nel lontano 2002.
PRUDENTE
Il comparto Prudente registra a settembre una dinamica non dissimile da quella del “Reddito”, con la debolezza della componente obbligazionaria che contrae la performance maturata nei mesi precedenti. -1,51% il rendimento nel mese, con il valore quota che, dall’inizio dell’anno, registra una crescita del 1,52% (benchmark 1,45%). Anche in questo caso, come per il Reddito, all’incerto andamento della componente azionaria del portafoglio, si affianca la maggiore remuneratività prospettica dei titoli obbligazionari (80% circa del portafoglio del comparto) che rende interessante il comparto agli iscritti il cui orizzonte temporale non consenta di assorbire la volatilità dei comparti Reddito o Dinamico. A tal riguardo ricordiamo che il Prudente si adatta all’associato che si trovi a meno di dieci anni al prelievo finale, mentre per chi è prossimo alla pensione (meno di due anni), la Nota informativa del Fondo propone di valutare il comparto Garantito TFR.
GARANTITO TFR
Il rialzo dei tassi penalizza (-1,11%) il risultato mensile del comparto dedicato ai pensionandi e quindi, più di tutti, incentrato sull’investimento obbligazionario. Resta positivo il rendimento da inizio anno: +1,07%. Gli associati che scelgono questo comparto, normalmente pensionandi alla ricerca di protezione per il risparmio accumulato nel corso degli anni, non ricercano tuttavia il rendimento, quanto la sicurezza. Ricordiamo a tal riguardo che il Garantito TFR è supportato dalla “garanzia” offerta dal gestore e che, proprio in queste settimane, è in corso un bando di gara dal quale ci si attende proprio un incremento dei livelli di copertura attualmente offerti.