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Gestione Finanziaria

Ottobre 2024: elezioni e incertezza

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Elezioni USA e crisi economica tedesca alimentano l’instabilità delle borse. Parallelamente prevalgono le vendite sui mercati obbligazionari, con i rendimenti dei “bond” nuovamente in ripresa. Gli effetti sui comparti del Fondo sono modesti, per un rendimento da inizio anno che si conferma consistente.

cover rendimenti

A ottobre, con l’avvicinarsi della competizione elettorale più attesa di questo 2024 (che ha visto prevalere nettamente Donald Trump), i mercati azionari non sono riusciti a mantenere il nitido trend rialzista che da inizio anno, settimana dopo settimana, era andato gradualmente a consolidarsi.

Nulla di sconvolgente in effetti, dato che ad esempio lo S&P 500 – indice che rappresenta l’economia statunitense – ha registrato nel mese un calo piuttosto modesto (-1%) e, addirittura, in Giappone l’indice Nikkei si è mosso in controtendenza (+3%). Peggio hanno fatto, purtroppo, le borse del nostro continente, con l’indice Eurostoxx 50 in regresso del 3,5% circa.

Quest’ultimo rischia davvero di non essere un bel segnale: l’indice, che da maggio scorso ha accumulato un ampio ritardo rispetto a quelli statunitensi, rappresenta fedelmente il momento difficile che sta affrontando l’economia europea, in particolare quella tedesca, legata peraltro a doppio filo con il sistema delle imprese italiane, incluse quelle del nostro territorio.

Ci si chiede a questo punto quali effetti potrebbe avere sui comparti di Solidarietà Veneto un eventuale ulteriore rallentamento delle borse europee. In realtà non molti: il peso dell’Area Euro nei mercati azionari quotati globali non è molto rilevante (circa il 9%-10%). La capitalizzazione maggiore (superiore al 70%) va invece ricondotta proprio alle aziende USA. È importante sottolineare che nei comparti di Solidarietà Veneto le azioni quotate non costituiscono l’unica componente. L’asset allocation del Fondo include anzitutto obbligazioni, ma anche fondi alternativi, che investono in strumenti non quotati.

Più che gli impatti sui nostri risparmi ci preoccupano quelli sull’economia reale: senza volerci spingere oltre nell’analisi di questo aspetto, che travalica lo scopo di questo approfondimento, condividiamo l’auspicio di una adeguata capacità di reazione del sistema economico e politico continentale.

Rimanendo nel contesto dell’“economia reale”, ora che conosciamo l’esito delle elezioni americane, si potrebbe anche aprire una parentesi sulla prospettiva dei mercati finanziari internazionali. Si ipotizza che la nuova linea politica a stelle e strisce possa, in prospettiva, chiamare gli USA a smarcarsi dall’attuale ruolo di “pivot” del sistema economico occidentale. Una minor centralità che già si intravvede anche con riferimento alla finanza internazionale, e guarda con crescente interesse anche ad altri orizzonti di diversificazione, non solo dal punto di vista geografico.

elezioni stati uniti

Dalle azioni… alle obbligazioni, secondo asse portante dei patrimoni previdenziali. È proprio qui che l’incertezza dello scenario si è fatta sentire maggiormente in queste settimane: le vendite sono tornate, facendo sfumare parte dei rialzi dei mesi precedenti, quando i portafogli, di fronte alla discesa dei tassi di interesse, avevano beneficiato del tipico incremento di valore generato dall’effetto “rarità” – se così ci è permesso dire – dei titoli di precedente emissione.

L’incertezza, insomma, impatta anche su questa componente di portafoglio, introducendo una porzione di volatilità nei comparti – quali Prudente e Reddito – investiti prevalentemente in obbligazioni, specie se a lunga scadenza (duration elevata). Il movimento osservato ad ottobre, tuttavia, ha un impatto limitato nell’ “economia” complessiva dell’anno intero: il rendimento del 2024 resta nel complesso decisamente positivo per tutti e quattro i comparti del Fondo. Concludiamo l’analisi con il comparto Garantito, che, nella logica dei piccoli passi tipica di un’impostazione orientata al brevissimo termine, continua imperterrito la sua avanzata, superando a piè pari anche l’ostacolo di questo avvio di trimestre.

Infine, un breve flash sulla rivalutazione del TFR tenuto in azienda: +1,67% da inizio anno. Un incremento modesto, derivante da una crescita dei prezzi piuttosto contenuta (indice FOI +1% circa). Pare insomma che le banche centrali siano davvero riuscite a sconfiggere lo spauracchio inflazione– di certo un’ottima notizia per chi vuole preservare il potere d’acquisto dei propri risparmi.
Anche se, con l’elezione di Donald Trump e le preannunciate politiche economiche (dazi, immigrazione, ecc.), qualche rischio prospettico sul fronte inflazione è utile tenerlo in considerazione. Uno spunto per il numero del prossimo mese, ma di certo anche per quelli dell’anno venturo

Rendimenti netti ottobre 2024

Il comparto Dinamico, dopo mesi di impetuosa avanzata, a ottobre rallenta il passo. Nonostante ciò, la performance da inizio anno resta di assoluto riguardo (+9,04%; benchmark di riferimento +8,11%). Il risultato di ottobre risente della debolezza dei mercati azionari, soprattutto quello europeo. Incide in minor misura il rialzo dei tassi, anche in ragione della dimensione ridotta della componente obbligazionaria in questo comparto. Nella debolezza del contesto, Axa Im si distingue quale miglior interprete dell’inversione di tendenza. Tutti i gestori del comparto, che dall’inizio del 2024 hanno maturato una sovra-performance rispetto all’indice, paiono assumere in questa fase un atteggiamento più cauto, specie sugli investimenti azionari. A conferma dell’importanza di avere un portafoglio ben diversificato, si evidenzia nel mese l’andamento positivo delle asset class alternative (soprattutto infrastrutture e private equity) e del mandato a focus geografico, in assoluta controtendenza rispetto ai mercati quotati.

Il comparto Reddito, nel mese di ottobre, replica un risultato quasi identico a quello del Dinamico (-0,72%), per un rendimento da inizio anno (+5,53%) di tutto rispetto e che supera largamente il benchmark di riferimento (+4,74%). L’ampio differenziale fra le due performance viene addirittura a dilatarsi nel mese di ottobre, rappresentandoci la capacità dei gestori di interpretare efficacemente anche questa fase di debolezza dei mercati (azionari e obbligazionari) connessa con l’incertezza dello scenario politico – economico. A mitigare i ribassi generati nei mercati quotati ci sono anche le buone performance degli investimenti alternativi (soprattutto infrastrutture), maggiormente decorrelati dalle dinamiche geopolitiche: una componente che si potrebbe rivelare preziosa nel caso lo scenario economico si deteriorasse e avesse impatti sui mercati finanziari.

Il comparto Prudente conclude il mese di ottobre con un rendimento del -0,77%, risultato non molto distante da quello registrato dai comparti Reddito e Dinamico. Resta ampiamente positiva la performance maturata da inizio anno (+4,14%), anche in questo caso superiore a quella del benchmark di riferimento (+3,61%). In questo caso la “genesi” del rallentamento di ottobre ha origine nella componente obbligazionaria, preponderante nel comparto: dopo la riduzione dei tassi di interesse concretizzatesi per mano della BCE da giugno a ottobre, il mercato obbligazionario, sollecitato dalle tensioni economiche e geopolitiche internazionali, ha infatti invertito la rotta. Tuttavia, sembra si tratti di un movimento episodico, dato che la maggior parte degli analisti ipotizza il proseguimento della politica di taglio dei tassi, data l’ormai acquisita normalizzazione delle dinamiche inflattive. Nonostante le difficoltà di ottobre, i gestori si mantengono tutti su una fascia di extra-rendimento positiva da inizio anno. Anche in questo caso (come per il Dinamico e il Reddito) il comparto beneficia degli investimenti non quotati presenti nel portafoglio, che contribuiscono a sostenere il rendimento complessivo, compensando le incertezze dei mercati quotati.

La performance del Garantito (+0,24%) conferma ad ottobre la consistenza strutturale della strategia di investimento del comparto. Prosegue così la costante progressione del rendimento (+2,36% da inizio anno), sostanzialmente allineato alla performance del parametro di riferimento (+2,57%). Anima, gestore ormai prossimo all’anno di attività, ha inanellato undici mensilità consecutive di rendimenti positivi e assolutamente stabili. La regolarità di tali risultati pare particolarmente apprezzata da chi si avvicina al pensionamento, potendo beneficiare di un rendimento quasi del tutto decorrelato dal possibile aggravarsi delle tensioni mondiali. Inoltre, la presenza della garanzia di restituzione del 100% del capitale, fornita da Munich Re, si conferma la più adatta a soddisfare le esigenze di chi ha maggiore avversione al rischio.

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