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Rendimenti ottobre 2022: dopo i “minimi”, inizia la risalita?

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“Ottobre è generoso” recitava la filastrocca, e in effetti, dopo i “minimi” di fine settembre è iniziata una risalita che sta proseguendo anche e novembre. Se la ripresa trovasse conferma nel consueto “rally” natalizio, il 2022 potrebbe chiudere meglio del previsto.

Un mese fa preannunciavamo le avvisaglie di una ripresa che quest’oggi possiamo rappresentare in termini concreti: i mercati azionari ad ottobre sono risaliti vigorosamente ed i tassi di interesse hanno accennato un ripiegamento. Così, dopo la “boccata di ossigeno” dello scorso luglio, giunge l’auspicato consolidamento della “soglia” sulla quale, seppur in un contesto di marcata volatilità, i mercati sembrano essere “atterrati” nella seconda parte dell’anno.

La ripresa appare consistente, tanto che i principali indici di borsa cominciano ad approssimarsi, nel prosieguo della tendenza rialzista, ai valori di fine febbraio: erano i giorni, lo ricordiamo, in cui iniziò l’invasione dell’Ucraina da parte delle forze armate Russe.

Il rialzo incide in modo particolare sui comparti di Solidarietà Veneto a maggiore vocazione azionaria (Reddito e soprattutto Dinamico) ove impatta positivamente anche l’andamento della “gestione diretta”, specialmente con riferimento agli investimenti in “economia reale” attivati fra il 2015 e il 2017 che stanno gradualmente giungendo a positiva finalizzazione.

Grazie a ciò il Dinamico, in questo mese, registra una delle performance migliori fra i competitor operanti sul mercato. Più modesto il recupero nei comparti ove prevale la componente obbligazionaria (Prudente e Garantito TFR) per i quali, tuttavia, la ripresa è in qualche modo implicitamente “programmata” per i prossimi anni in ragione del maggior rendimento offerto dalle obbligazioni grazie al rialzo dei tassi di quest’anno.

Tutto bene quindi?

Purtroppo, no. Lo scenario resta infatti decisamente complesso: il conflitto prosegue, con tutte le implicazioni che ciò comporta. L’inflazione resta a livelli che, nel lungo tempo, sono insostenibili e, soprattutto, sulle economie occidentali pende minacciosa la “spada di Damocle” della dipendenza energetica, che mette seriamente in discussione il benessere a cui siamo abituati, la nostra ricchezza, il nostro lavoro e concetti, spesso dati per scontati, quali “democrazia” e “libertà”.

La questione va di pari passo con quella della sostenibilità del sistema economico nel suo complesso per il quale, preso nella tenaglia della crescita demografica (abbiamo superato la soglia degli 8 miliardi di abitanti nel globo) e della scarsità di risorse, serve evidentemente un profondo ripensamento.

E’ chiaro che di fronte a temi di questa portata, le valutazioni sull’andamento dei mercati di mese in mese assumono un differente connotato e saremmo piuttosto miopi volendoci concentrare sulle precarie dinamiche di breve periodo, perdendo nel frattempo di vista il più ampio orizzonte.

Proprio per questo, qualche giorno fa, in occasione dell’Assemblea del Fondo, Solidarietà Veneto ha organizzato il Convegno “Nuova Energia al risparmio”, durante il quale, consapevoli delle difficoltà di cui si è detto, si è cercato di proiettare lo sguardo nel futuro in maniera costruttiva.

I Fondi Pensione, strumenti deputati tipicamente al risparmio di lungo termine, potrebbero avere un ruolo rilevante in questa fase di cambiamento. Nella crisi, si genera infatti, per l’investitore di lungo periodo, l’occasione per costruire un’aspettativa credibile, capace di dare nuovo valore al risparmio e forse anche di accrescere la nostra fiducia nel futuro.

Presentiamo ora i risultati dei comparti di Solidarietà Veneto al 31/10/2022.

DINAMICO

Il rendimento del comparto (+2,96% nel mese) beneficia del rimbalzo dei mercati azionari. L’auspicio è che la tendenza di ottobre possa protrarsi fino a fine anno, contribuendo a migliorare la performance del 2022 (-10,27% a fine ottobre; benchmark -9,89%) che sconta il complesso scenario in essere. E’ interessante notare, in parallelo, la dimensione del risultato cumulato su base decennale: il +59,1% netto del Dinamico fa infatti comprendere chiaramente come, all’andamento dell’anno in corso, facciano da contraltare i rialzi degli anni passati. Sono oltre 3.000 i giovani (mediamente 30 anni, 60% del totale dei nuovi iscritti) che nel 2022 hanno scelto il Dinamico, adottando un’impostazione costruttiva che guarda oltre al breve termine: doveroso per costoro programmare una politica di investimento che possa orientare il Comparto ancor più verso il lungo termine e la sostenibilità.

REDDITO

Il +1,10% di ottobre porta il Reddito a quota -9,61% (benchmark -10,65%) da inizio anno. Decisivo per la ripresa il contributo della componente azionaria, a cui si affianca – seppur marginalmente – l’aumento di valore dei titoli di stato, soprattutto area euro, grazie alla contrazione dei rendimenti avvenuta nel mese. La politica di investimento del Comparto prevede che una parte delle risorse vengano investite anche in titoli di stato americani; tale componente, che quest’anno sta pagando lo scotto dei rialzi dei tassi messi in atto dalla FED, fornisce in prospettiva un elemento di forza per il Reddito, dato che le obbligazioni americane offrono rendimenti più elevati e pagheranno in prospettiva cedole più “pesanti”.

PRUDENTE

Modesta ripresa anche per il Prudente (+0,55% ad ottobre), per una performance da inizio anno (-5,71%; benchmark -6,31%) che beneficia della resilienza dimostrata dalla gestione nei mesi passati. Ricordiamo che con l’ultimo aggiornamento della politica di investimento (che sta diventando esecutivo proprio in queste settimane) i gestori del Comparto potranno sottoscrivere titoli obbligazionari di durata superiore rispetto agli anni passati. Tale aspetto, anche in ragione dei rialzi dei tassi di questo 2022, prefigura anche per il Comparto dedicato agli iscritti che hanno di fronte a sé tra i 9 e i 2 anni alla pensione, una prospettiva più interessante rispetto al passato recente quando, a causa delle politiche dei “tassi bassi”, il comparto ha offerto una remunerazione contenuta.

GARANTITO TFR

Come per il Prudente, ad ottobre anche per il Garantito TFR il clima è più sereno (+0,47% nel mese). Il dazio che il Comparto, concentrato sull’investimento obbligazionario), sta pagando da inizio anno (-10,18%, rendimento obiettivo del comparto 0,57%) deriva – ormai l’abbiamo molte volte sottolineato – dai rialzi dei tassi in Europa e negli USA che hanno reso meno “attraenti” i titoli in circolazione. L’investitore che seleziona il Garantito TFR giunge a questa scelta nella parte finale della carriera lavorativa, dopo avere accumulato rendimenti negli anni precedenti: nel Garantito TFR egli può avvalersi della protezione assicurativa (molto preziosa in questa fase) ma, dopo i ribassi di questi anni, per il pensionando si apre una prospettiva nella quale la remunerazione attesa del portafoglio è decisamente migliore rispetto a quella “asfittica” che, negli ultimi anni, ha limitato le performance del comparto.

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