Si chiude un trimestre molto positivo per la gestione finanziaria di Solidarietà Veneto: tre mesi – che diventano cinque se li affianchiamo al rush finale del 2023 – durante i quali il “segno meno” non ha mai fatto breccia in nessuno dei quattro comparti del Fondo.
Per una gestione finanziaria come quella di Solidarietà Veneto, ormai prossima alle “nozze d’argento”, quello che abbiamo visto in questo avvio d’anno non è consueto: riavvolgendo il “nastro” del tempo, i mercati finanziari ci raccontano il susseguirsi di fasi positive – talvolta euforiche – intervallate da shock più o meno violenti.
Il primo trimestre del 2024 ci regala invece qualcosa di diverso: tante settimane di crescita uniforme e costante. Una tendenza favorita anzitutto dai mercati azionari, che hanno costantemente veleggiato a favor di vento, ma anche dalla componente obbligazionaria, specie quella a breve duration, non intaccata dai sussulti osservati sul fronte dei tassi di interesse. A completare questa idilliaca immagine riscontriamo anche la capacità dei gestori – tutti, senza nessuna eccezione – di registrare risultati superiori ai rispettivi benchmark di riferimento e pure la buona fase della “gestione diretta” (economia reale), che sta performando oltre gli obiettivi di rendimento prefissati.
Con un primo trimestre – che segue al buon andamento del 2023 – il comparto Dinamico consolida il recupero dei ribassi del 2022 e pure il “Reddito” vede ormai prossima la chiusura del gap. Nonostante un “passo” meno incalzante, anche il “Prudente”, grazie alla maggior resilienza nell’annus horribilis, si riporta ai massimi dal 2021. Nuova vita, infine, per il “Garantito”, che dal cambio di gestore (dicembre 2023) ha messo in fila una serie di performance decisamente stabili, assecondando le attese degli aderenti più avversi al rischio. Per costoro, spesso pensionandi o pensionati che hanno mantenuto la posizione, il recupero rispetto al 2022 è offerto dalla protezione (100% del capitale investito) che la gestione garantisce.
“Un quadro decisamente positivo per gli iscritti al Fondo, di fronte al quale non possiamo che manifestare la nostra soddisfazione, senza peraltro eccedere nell’euforia. In tal senso rileviamo che i mercati azionari, dopo cinque mesi di decisa avanzata stanno ripetutamente superandosi: In particolare Dow Jones e Nasdaq (USA), assieme al Nikkey di Tokyo, sono ai massimi storici e taluni commentatori si stanno chiedendo quanto l’attuale capitalizzazione sia sostenibile, dato che sconta il migliore degli scenari possibili, con l’atterraggio morbido dell’economia e la normalizzazione dell’inflazione” afferma il Direttore Generale di Solidarietà Veneto, Paolo Stefan.
Sulla scorta di tali considerazioni, fa specie la corsa del prezzo dell’oro: anche il più classico bene rifugio è ai massimi storici, accompagnato in tale record anche da alcune criptovalute, come il “bitcoin”, anch’esse oramai considerate come una specie di “nuovo” bene rifugio.
Si tratta di dinamiche che potremmo ricondurre all’incertezza sul futuro prossimo. Un futuro nel quale i mercati dovranno fare i conti con le tensioni e l’instabilità dei traffici commerciali, ma anche con la crisi climatica e la transizione energetica. Fenomeni che potrebbero alimentare nuove tensioni sui prezzi, specie quelli delle materie prime energetiche, finendo per far rialzare la testa ad un’inflazione che non appare del tutto domata.
“Nell’ambivalenza di un quadro in cui buoni risultati e criticità prospettiche convivono, come Fondo Pensione vorremmo tenere sempre al centro del nostro operare il mantra che da sempre ci accompagna, ossia quello della diversificazione, ancor più in questa fase nella quale stiamo assistendo alla crescita dell’appetito al rischio. Assieme alla diversificazione vorremmo non scordare un altro aspetto: la disciplina nella strategia di investimento, per mettere all’angolo l’emotività e non trovarci magari fra qualche tempo a doverla gestire in uno scenario di stampo diametralmente opposto” chiude Stefan.
Tra l’altro, nei giorni in cui scriviamo queste righe, stiamo assistendo ad un ritorno di tensione sul fronte tassi negli Stati Uniti, con i rendimenti in ripresa e le fisiologiche ripercussioni sulle asset class obbligazionarie. Una situazione che si sta accompagnando ad una certa debolezza dei mercati azionari, forse preoccupati per l’escalation nel conflitto Israelo – Palestinese, con il coinvolgimento dell’Iran, o forse soltanto impegnati a tirare una boccata d’ossigeno dopo cinque mesi di furiosa corsa.
Rendimenti netti Marzo 2024
DINAMICO
Il comparto dedicato ai più giovani matura a marzo un rendimento del +1,91% che replica, nella sostanza, l’ottima performance del mese precedente, portando la performance trimestrale alla soglia del 5% (+4,89%; benchmark +4,34%). Questo slancio di inizio anno, unito al positivo risultato del 2023, consente al comparto di recuperare a pieno il ritardo accumulato nel 2022. La progressione, alimentata dal positivo andamento dei mercati azionari globali che si protrae dalla fine dello scorso anno, impone peraltro qualche riflessione circa la prosecuzione e la sostenibilità del trend che, infatti, nelle prime settimane di aprile pare in effetti dare qualche segno di debolezza. L’attenzione di chi sceglie questo comparto non è tuttavia orientata al “mese” o al “trimestre”, quanto al lungo periodo. Ed è in questa “dimensione” che il comparto Dinamico da sempre esprime il miglior potenziale, con un rendimento cumulato nel decennio che supera il 60% netto (+61,25%) corrispondente ad un +4,89% medio annuo nello stesso periodo.
REDDITO
Il comparto Reddito accelera nel mese di marzo (+1,43%), così che la performance trimestrale sale a quota +2,64%. Un rendimento decisamente superiore a quello maturato dai mercati di riferimento (benchmark +2,03%), ottenuto grazie alla capacità dei gestori di ben interpretare questa positiva fase. Anche nel caso del Reddito, seppure con un’esposizione strategica minore, il positivo andamento dei mercati azionari, sia dei paesi sviluppati che di quelli emergenti, determina in buona parte il rendimento, mentre – in una fase di sostanziale stabilità dei tassi – è più modesto l’apporto della componente obbligazionaria, soprattutto per quanto riguarda l’area USA.
PRUDENTE
Il Prudente registra un risultato mensile (+1,13%) che porta la performance nel trimestre a quota +1,54%, oltre il benchmark, che si ferma a +1,27%. Il comparto, contraddistinto da una configurazione prevalentemente difensiva (allocazione prevalentemente obbligazionaria), può solo in parte sfruttare il vigoroso rialzo che i mercati azionari hanno realizzato in questi mesi. Positivo, ma naturalmente più ridotto, il contributo della componente obbligazionaria, che – salvo scostamenti generati dalle variazioni dei tassi di interesse (modesti in questa fase) – alimenta la performance con la regolarità che tipicamente contraddistingue tale asset class.
GARANTITO
Il rendimento di marzo per il Garantito (+0,25%) ricalca – con sorprendente regolarità – quello ottenuto negli ultimi quattro mesi, da quando il comparto è affidato all’accoppiata Anima – Great Lakes, che lo gestisce garantendo agli associati la restituzione del 100% del capitale. Un “passo”, quello del Garantito, che se fosse mantenuto fino a fine anno, proietterebbe il rendimento maturato nel trimestre (+0,67%; benchmark +0,77%) verso quota 2,70%. La “costanza” del rendimento, coerente con le caratteristiche tecniche della gestione, è particolarmente apprezzata dagli iscritti che hanno scelto il comparto poiché avversi al rischio, specie in ragione della prossimità del prelievo per pensionamento.