Ad agosto i mercati azionari si muovono con discontinuità: aumenta la percezione del rischio “stagflazione” che prevale sui fattori positivi. Nel complesso, i comparti di Solidarietà Veneto reggono, con la componente obbligazionaria che assorbe i ribassi dei mercati azionari.
Ad agosto l’attività sui mercati azionari è di regola più blanda rispetto ad altri periodi dell’anno e, in qualche occasione, è sufficiente un “soffio di vento” per scuotere l’umore degli operatori. In questo contesto poco stabile, siamo così passati dai ribassi nella prima parte del mese, ad una vigorosa ripresa che, negli ultimi dieci giorni, ha riportato gli indici in prossimità del “punto di partenza”. A sostenere gli acquisti sono state le buone notizie giunte dagli Stati Uniti, con l’economia che si dimostra ancora tonica, nonostante i forti rialzi dei tassi d’interesse dell’ultimo anno. Dall’altra parte riappaiono i timori per le difficoltà di Evergrande, il gigante del settore immobiliare cinese, la cui crisi potrebbe contribuire in maniera decisiva al rallentamento dell’economia nel Paese del dragone. Un rallentamento i cui impatti a livello globale sono difficili da valutare.
La ripresa degli ultimi giorni non è bastata a recuperare il ribasso di inizio mese ma, grazie alla complessiva tenuta della componente obbligazionaria, l’andamento del valore quota dei comparti di Solidarietà Veneto è risultato sostanzialmente stabile, soprattutto per i comparti nei quali è inferiore il peso delle azioni.
Le incertezze di agosto seppur non molto significative in termini sostanziali, si stanno tuttavia tramutando in qualche cosa di più concreto nelle settimane in cui scriviamo. A settembre stiamo infatti assistendo a più ampi ribassi dei mercati azionari e ad un nuovo rialzo dei rendimenti sulle due sponde dell’Atlantico. I due fenomeni hanno alle spalle il rischio che uno scenario di stagflazione (stagnazione – inflazione), che già da un anno si intravvedeva, possa delinearsi nei mesi a venire, soprattutto nel nostro continente.
Pur nell’attesa della chiusura del mese e dei successivi processi di contabilizzazione, potremmo quindi ipotizzare – per settembre – una contrazione dei rendimenti, che potrebbe essere mitigata – nelle gestioni di Solidarietà Veneto – dall’atteggiamento prudente che qualche gestore da mesi sta adottando, in contraddizione (apparente) rispetto al buon andamento complessivo dei mercati. A prescindere da tutto ciò, va detto che tutti questi movimenti vanno ricondotti alla volatilità di breve periodo e, come tante volte rilevato, poco hanno a che vedere con l’investimento pensionistico. Magari nell’ultimo trimestre dell’anno, come ciclicamente accade, potremmo assistere ad una risalita che tante volte trova il suo apice nel mese di dicembre, con il cosiddetto “rally di Natale”. Ma tutto ciò è effimero e i “conti”, nella previdenza complementare, conviene farli su periodi più ampi.
Prima di passare all’analisi dei rendimenti sui singoli comparti, aggiorniamo il lettore sulla rivalutazione netta del TFR di fine agosto (1,30%). Siamo fortunatamente ben lontani dal 4,93% dell’agosto 2022, grazie ad un’inflazione complessiva in fase di regresso.
Nella prospettiva di breve termine resta tuttavia un’incognita di rilievo: il prezzo delle materie prime energetiche. Tante volte, lo scorso anno, abbiamo toccato il tema della dipendenza energetica del nostro Paese: sappiamo bene che la risoluzione di questo problema non è cosa di pochi mesi, per cui l’Italia (…ma anche l’Europa intera) su questo fronte resta vulnerabile. E in queste settimane il prezzo del petrolio è risalito a quota 90 $ al barile.
Rendimenti netti Agosto 2023
DINAMICO
Il comparto Dinamico nel mese di agosto frena una corsa che aveva visto il valore quota risalire del +7,50% dai livelli fine 2022. Il -0,82% di questo mese non cambia tuttavia la fisionomia di un anno che, dopo il calo dello scorso anno, continua ad essere decisamente positivo (+6,62%; benchmark +6,55%). Il risultato del mese va ricondotto alle incertezze indicate in premessa, fra cui, in primis, le difficoltà di Evergrande e dell’intero settore immobiliare cinese. Oltre all’economia cinese, nei prossimi mesi sarà da monitorare anche la politica monetaria delle banche centrali internazionali, ancora alle prese con un’inflazione non completamente stabilizzata, ma limitate nella propria azione, di fronte ad un economia che sta progressivamente rallentando.
REDDITO
Modesto rallentamento, nel mese di agosto, anche per il comparto Reddito (-0,34%), mentre resta superiore alle attese il rendimento accumulato da inizio anno (+3,35%). Il lieve ritardo verso il benchmark (+3,67%) va fra l’altro ricondotto alla prudenza adottata da alcuni gestori, non pienamente convinti della consistenza dei rialzi in rapporto all’andamento economico e dunque meno esposti al rischio. La complessiva stabilità di agosto va ricondotta alla componente obbligazionaria che ha assorbito quasi completamente gli effetti dei ribassi sull’azionario. Si rileva peraltro un’asimmetria in questo contesto: da un lato restano stabili i rendimenti dei titoli di stato, con gli operatori che ipotizzano che la fase di rialzo dei tassi sia arrivata a fine corsa (ma sarà vero?). Dall’altro le obbligazioni corporate (emissioni di aziende) che sono arrivate a far registrare i massimi di rendimento degli ultimi quindici anni, con il conseguente calo dei prezzi dei titoli. A tener banco, in questo contesto, sono i dubbi sulla tenuta dei conti delle aziende, la cui reddittività è destinata a ridimensionarsi proprio a causa degli elevati tassi d’interesse a cui le imprese possono finanziarsi nell’economia attuale.
PRUDENTE
Stabile anche il comparto Prudente (-0,13% ad agosto), con la componente obbligazionaria – più ampia rispetto a Reddito e Dinamico – che di fatto ha neutralizzato i ribassi generatisi nei mercati azionari. Il risultato da inizio anno (+3,08%) è soddisfacente e superiore alle attese, oltre che al benchmark di riferimento (+2,72%). Una buona “scorta di rendimento” che potrebbe fare da prezioso ammortizzatore qualora le avvisaglie di un ulteriore rialzo dei tassi d’interesse che si stanno manifestando in queste settimane dovessero generare impatti fattuali sulla componente obbligazionaria sulla quale è imperniata la gestione.
GARANTITO TFR
Il comparto dedicato ai pensionandi e quindi, più di tutti, incentrato sull’investimento obbligazionario, nonostante tutto, nel mese registra addirittura una lieve risalita. Il +0,13% di agosto porta il rendimento del GARANTITO TFR a quota +2,21% da inizio anno. Un risultato in linea con il rendimento obiettivo del comparto (+2,26%) e che conferma il trend di graduale ripresa che ha preso avvio fin dai primi mesi dell’anno, dopo la frenata del 2022. Ricordiamo che, relativamente alla gestione del Comparto, Solidarietà Veneto prima dell’estate ha lanciato un bando di gara dal quale ci si attende di individuare un gestore capace di migliorare la struttura della garanzia, incrementando i livelli di copertura attualmente in essere.