Rileggiamo i dati finanziari del 2015 con l’aiuto del Direttore Paolo Stefan per capirne gli effetti e per lanciare un “colpo d’occhio” sul 2016 appena iniziato.
In estrema sintesi dalla chiacchierata con il Direttore si conferma una definizione per il 2015: un anno positivo, ma volatile.
A fronte di questa situazione, nell’approccio all’investimento nel fondo pensione, secondo Paolo Stefan i temi chiave sono:
- logica di lungo periodo
- pianificazione
- consulenza
2015: cosa è successo?
Prima di iniziare la nostra intervista, ripercorriamo alcuni degli elementi principali che hanno fatto oscillare sensibilmente, i rendimenti nel corso dell’anno passato.
Le positive aspettative riguardo al Quantative Easing della BCE hanno consentito ai mercati di registrare performance decisamente positive fino alla fine di marzo.
L’intonazione positiva si è persa a seguito dell’entrata in scena del fenomeno Grexit: ricordiamo naturalmente gli “alti e bassi” della trattativa Tsipras-Creditori. Giusto il tempo per una boccata d’ossigeno (borse in ripresa a maggio) ed ecco il sopraggiungere, con l’estate, dei timori per un rallentamento dell’economia cinese: la borsa di Shangai perde in pochi giorni tutto il guadagno dell’anno, trascinando nel vortice anche i mercati finanziari “occidentali”.
La fiducia torna a luglio ma, in chiusura d’estate, giunge dagli USA lo scandalo “dieselgate”, così che, fra agosto e settembre, si ritorna a scendere.
Nei mesi di ottobre e novembre i mercati riprendono quota trovando, quale supporto, le aspettative per le decisioni di FED e BCE ma a dicembre, causa anche alcuni elementi geopolitici e un prezzo del petrolio ai minimi, i mercati azionari scendono decisamente.
L’intervista
Direttore, ci viene in mente una sola immagine per descrivere il 2015: le montagne russe. Lei cosa ne pensa?
«In effetti, la fotografia è nitida: il risultato del 2015 è buono, ma il percorso intrapreso per giungere alla maturazione dello stesso è stato costellato da grande volatilità, che può essere letta come un aumento complessivo del rischio dell’investimento. I nostri associati credo lo abbiano inteso, visto che è stato il vero “fil-rouge” dell’anno appena trascorso».
In una situazione così volatile, cosa fare rispetto per verificare l’adeguatezza del proprio investimento nel fondo pensione?
«In un periodo particolarmente movimentato, diventa importante non farsi trascinare da valutazioni sull’immediato, che potrebbe intaccare il capitale futuro, ma farsi guidare dalla logica di lungo periodo , è cioè la pianificazione».
«Per questo motivo – prosegue Paolo Stefan – Solidarietà Veneto mette a disposizione la propria struttura al fine di fornire una consulenza accurata affinché si possano apprezzare le caratteristiche positive di ogni comparto valutandole insieme agli elementi di rischio e alla specificità di ciascuno».
L’inizio del 2016 è caratterizzato da incertezza (volatilità), lo conferma quello che stiamo osservando sui mercati azionari, proprio mentre stiamo parlando. Che futuro possiamo aspettarci?
«Noi, che siamo un Fondo Pensione, abbiamo il compito supportare gli associati a pianificare il loro percorso di investimento verso il pensionamento. Per quel che riguarda Solidarietà Veneto, quindi, ci tranquillizza il fatto che se la scelta del Comparto è stata fatta con raziocinio, ci sono buoni motivi per approcciare questa incertezza in modo sereno».
«In termini generali si tratterà di capire se alla fine dell’anno continueranno a prevalere, come nell’ultimo quadriennio, gli elementi a supporto della stabilità (ruolo banche centrali) oppure se, facendo leva sugli abbondanti focolai di rischio, gli operatori finanziari decideranno di cominciare a far sgonfiare quella che qualcuno definisce “bolla”. Se ciò dovesse accadere – conclude Stefan – si registreranno, dopo anni di crescita, quelle che forse eufemisticamente, vengono chiamate “prese di beneficio”».