Avviso! DAL 7 MARZO 2023, cambiano le modalità di accesso all'area riservata iscritti.
Per tutti i dettagli clicca qui.

Per tutti i dettagli

Avviso! Oggi, 11 MAGGIO 2023, l’AREA ISCRITTI e l’AREA AZIENDE potrebbero registrare dei rallentamenti per interventi di manutenzione straordinaria. Dalle ore 15.00 il servizio riprenderà il corretto funzionamento..

Per tutti i dettagli
Approfondimenti

Quota 100: rischio sostenibilità per i fondi pensione?

Facebook
Twitter
LinkedIn

Negli ultimi mesi si è molto discusso del bilancio INPS (e di riflesso, dello Stato). Cosa potrebbe accadere se le richieste per “Quota 100” dovessero risultare più numerose del previsto? Potrebbero esserci problemi di sostenibilità per l’Istituto previdenziale?

In effetti si è ipotizzato un incremento del debito pubblico di 90 miliardi, qualora la nuova forma di pensionamento introdotta ad inizio anno diventasse strutturale: una prospettiva scoraggiante, soprattutto per i più giovani.

Si tratta chiaramente di congetture che dovranno essere misurate concretamente nel contesto normativo e di finanza pubblica del futuro e non è questo il tema che ci preme discutere. L’occasione consente invece di riprendere il confronto fra due modelli gestionali diametralmente opposti: previdenza pubblica e previdenza complementare.

L’INPS – sistema a ripartizione. Il patto intergenerazionale



Innanzitutto, l’INPS: sistema a ripartizione nel quale, semplificando al massimo, i contributi raccolti vengono utilizzati per finanziare l’erogazione delle prestazioni pensionistiche. Il modello si basa sul patto tra generazioni: una parte del reddito generato dei lavoratori attivi viene trasferito ai pensionati, ossia a coloro che, non lavorando più, non possono produrre reddito per loro conto.

Questo sistema è strettamente correlato alle dinamiche demografiche, all’occupazione e alla produttività. Se ad esempio il numero dei beneficiari (pensionati) aumentasse, mentre il numero dei contribuenti attivi (lavoratori) restasse uguale o addirittura tendesse a diminuire, le finanze non risulterebbero equilibrate, con un potenziale rischio di tenuta del sistema.

Se ne discute molto, con evidente preoccupazione, proprio nel nostro Paese, dove si vive a lungo, ma la natalità è in calo, e dove economia e produttività ristagnano.

Fondi pensione – capitalizzazione individuale. Risparmio a lungo termine



Il problema del potenziale squilibrio non riguarda invece i fondi pensione, che adottano il modello della capitalizzazione individuale: sono dunque forme di risparmio a lungo termine nelle quali, semplificando, i contributi vengono accantonati nella posizione individuale di ciascun iscritto, con la precisa finalità di costituire il capitale necessario ad erogare le prestazioni.


Il fondo pensione, dunque, non utilizza le risorse di taluni associati (i contribuenti) per finanziare le prestazioni di altri associati (i pensionati): questi ultimi riceveranno, sotto forma di prestazione, nulla più e nulla meno del valore corrispondente ai contributi versati ed ai rendimenti tempo per tempo accumulati.

In conclusione, la stabilità finanziaria del fondo pensione è garantita dal modello adottato e non sussiste, nei fondi a capitalizzazione individuale, un rischio di squilibrio fra uscite ed entrate (come nei modelli a ripartizione).

Ne consegue che l’opzione “quota 100” lascia indifferenti i fondi pensione, salvo il fatto che gli uffici potrebbero dover gestire un maggior numero di pratiche di liquidazione, ma questo non è certo un tema rilevante.

Semmai nei fondi pensione il rischio da presidiare è quello legato ai mercati finanziari, che impone al risparmiatore un atteggiamento attivo e responsabile nelle scelte adottate nello sviluppo del percorso previdenziale

VUOI DIRE LA TUA? Lascia il tuo commento sulla nostra pagina Facebook

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE
I RENDIMENTI DI MARZO 2019
E SE IL FONDO FALLISCE?
LA NUOVA APP DI SOLIDARIETA’ VENETO: TUTTA DA SCOPRIRE

Scopri

Potrebbe interessarti anche…

FONDO PENSIONE: UNA QUESTIONE PER GIOVANI?

🔥 Quest’autunno, un po’ a sorpresa, “giovani e pensione” è diventato un argomento al centro del dibattito pubblico. Le criticità che sono emerse esistono ma invece di concentrarci solo sul problema, perché non cercare soluzioni? 🤔 Ci sono, infatti, delle strategie che potrebbero offrire una soluzione; la chiave è iniziare a pensarci ora, anche senza

COMUNICAZIONI ONLINE: IL TUO FONDO PENSIONE A PORTATA DI SMARTPHONE!

💚 Tutti sappiamo, ormai, quanto sia importante pianificare un futuro finanziario, ma conosciamo anche la necessità di farlo rispettando l’ambiente! Ecco dunque un’idea per contribuire attivamente ad un mondo carbon neutral: scegli di attivare le comunicazioni online di Solidarietà Veneto, ridurrai il consumo di carta e le relative emissioni e potrai consultare o richiedere l’invio

FONDO PENSIONE: COSA FARE SE CAMBIO LAVORO?

🤔 Cosa succede alla mia iscrizione in Solidarietà Veneto se cambio settore o contratto di lavoro? 🤔 E nel caso di passaggio da lavoro dipendente ad autonomo (o viceversa)? La risposta è: con Solidarietà Veneto, praticamente nulla! Solidarietà Veneto, infatti, è un fondo pensione intercategoriale: una volta iscritto, anche se cambi occupazione, potrai proseguire con

Torna in alto