Dall’anno scorso le vecchie polizze vita “ante 2000” e, più in generale, le altre forme di risparmio in ambito assicurativo/bancario/previdenziale, hanno subito una significativa modifica del loro trattamento fiscale. Più precisamente, è stato stabilito che per il 2014 il massimale, sul quale si applica la detrazione d’imposta al 19%, sia ridotto a 530 euro (contro i 1.291 euro previsti prima del Decreto e i 630 euro dello scorso anno).
Quali sono gli impatti di questa riduzione? Il caso di Andrea
Andrea, oltre al fondo pensione, da dicembre 2000 detiene anche una polizza vita – risparmio. Il contratto prevede un versamento annuo di 1.291 euro per la durata di 15 anni. Fino al 2012, Andrea ha potuto detrarre dalle proprie tasse il 19% del premio versato; un “plus” che talvolta ha reso convenienti anche prodotti non sempre efficienti dal punto di vista dei costi. Complessivamente il vantaggio fiscale è stato di circa 245 euro all’anno (1.291 x 19%).
Nel 2013, con il massimale a 630 euro, Andrea ha visto il suo risparmio fiscale ridursi a 120 euro. Quest’anno, invece, con il limite fissato a 530 euro, il risparmio fiscale sarà ancora più basso: circa 101 euro… meno della metà di quanto detratto fino al 2012.
Di fronte a questa riduzione del risparmio fiscale realizzato con le “vecchie” polizze, è opportuno considerare altri strumenti di investimento dei propri risparmi per i quali i vantaggi fiscali sono rimasti inalterati. In particolare il Decreto non ha modificato la fiscalità applicata ai versamenti effettuati ai Fondi Pensione: confermata quindi la deducibilità fiscale dei versamenti volontari fino ad un massimo di 5.164 euro all’anno.
Tornando all’esempio. Andrea ha un reddito annuo di 22.000 euro: versando al fondo pensione i 1.291 euro che avrebbe dovuto destinare alla sua polizza, al momento della Dichiarazione dei Redditi, beneficerà indicativamente di uno sconto fiscale di 368 euro (1.291 x 28,5%). Tre volte di più dello sconto fiscale garantito da una vecchia “polizza detraibile”.
Le trasformazioni… lasciale ai prestigiatori
“Trasformare“ un prodotto assicurativo in uno sostitutivo, dunque simile nell’impianto, è possibile, ma non sempre conveniente.
La normativa fiscale sui fondi pensione, infatti, è uguale per tutti: fondi pensione contrattuali, fondi aperti e polizze previdenziali (PIP). Fai attenzione a non vincolare i tuoi risparmi ad un prodotto costoso limitando conseguentemente la tua possibilità di disporre delle somme versate prima della scadenza del contratto. Valuta sempre attentamente quindi la tipologia del nuovo prodotto e le sue implicazioni, la durata del contratto e, soprattutto, i costi. Per aiutarti nel confronto, prova il calcolatore dei costi.
Ormai Andrea non ha più dubbi: decide di sospendere il pagamento del premio di polizza (possibilità sempre prevista da contratto) e di effettuare un versamento volontario nel suo fondo pensione!
E tu, cosa faresti al suo posto?
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