In un dibattito sempre più fitto, qualche giorno dopo l’intervento della Professoressa Fornero, arrivano anche le dichiarazioni del Ministro del Lavoro Poletti sulla Riforma delle Pensioni, pubblicate oggi da Il Corriere della Sera.
Da Via Veneto il messaggio è chiaro: «Bisogna reintrodurre un certo grado di flessibilità sulle pensioni».
La direzione che porta alla cosiddetta “flessibilità in uscita”, ipotizzata su più fronti, sembra ormai tracciata. Anche perché, come ha detto il Ministro, «non si può tornare alle regole che avevamo prima della legge Fornero»
Riforma e bilancio
Le scelte del Governo dovranno necessariamente tener conto del loro impatto sulle finanze dello Stato. Per questo, ipotesi troppo costose, come quella Damiano – Baretta, sembrano già archiviate.
Sulle risorse stanziabili, il Ministro non si esprime; c’è chi parla di 1 miliardo di euro.
Si può parlare di Riforma, solo se a costo zero, dunque? Il Ministro apre: «non deve essere per forza a costo zero, le penalizzazioni non possono essere insostenibili. Bisognerà fare un ragionamento complessivo nel governo, tenendo a mente che quello non è solo un intervento sulle pensioni».
Sì, perché l’obiettivo del Governo non è solo riformare il sistema delle pensioni, ma «quello di aiutare l’occupazione giovanile – ha dichiarato Poletti – Perché tenere le persone dentro le aziende è uno dei fattori che impedisce ai giovani di trovare un lavoro. E una delle cause per cui le aziende stesse faticano a tenere il passo con un mondo sempre più veloce».
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