Evoluzione demografica e scelte miopi accentuano sempre di più lo squilibrio tra generazioni nel nostro Paese.
È questo il risultato dello studio diffuso dalla Cgia di Mestre; in Italia la spesa pensionistica italiana è 4 volte superiore a quella per l’istruzione.
Lo squilibrio diventa ancora più evidente se confrontato con il resto d’Europa: in media, nell’Unione Europea le pensioni costano 2,6 volte l’istruzione, in Francia 2,7 volte e 2,5 volte in Germania.
Nel rapporto tra spesa e Pil, in quella per pensioni, l’Italia è al primo posto in Europa: 16,8% del Pil (poco meno di 270 miliardi di euro all’anno), mentre, con 65,5 miliardi, è al penultimo posto negli investimenti per l’istruzione (il 4,1% del Pil).
La motivazione, dichiara la Cgia di Mestre, va rinvenuta non solo nel trend demografico (progressivo invecchiamento della popolazione), ma anche nelle scelte politiche miopi degli ultimi quarant’anni, più attente al passato (gli anziani) rispetto al futuro (i giovani).
Un ulteriore dato che indica come l’Italia stia cambiando (o, meglio, invecchiando) è quello che riguarda l’evoluzione delle due componenti di spesa: pensioni e scuola. Nel decennio 2003 – 2013, la spesa pensionistica sul Pil è aumentata di 2,6 punti percentuali, mentre la spesa per l’istruzione si è ridotta invece dello 0,5 per cento.
Forse, è anche da queste riflessioni che il Governo, assieme all’Inps con le proposte di Tito Boeri, stanno valutando una nuova riforma nostro sistema pensionistico.
La spesa per pensioni
Nel 2013, come abbiamo visto, il costo delle pensioni per le nostre casse è stato di 269,89 miliardi di euro. In Italia si contano circa 16,5 milioni di pensionati, contro i 18,4 milioni presenti in Francia e i 23,5 della Germania.
«Purtroppo, ancora adesso scontiamo gli effetti di un sistema pensionistico che fino agli inizi degli anni ’90 è stato molto generoso – ha dichiarato la Cgia di Mestre – soprattutto nei confronti dei lavoratori del pubblico impiego e delle aziende di Stato».
Tuttavia, se rapportiamo il numero di pensionati al numero di occupati , il nostro Paese presenta l’incidenza più elevata di tutta l’Europa; 74,3%, più della chiacchieratissima Grecia. A fronte di una media continentale del 63,8%, in Francia il dato si attesta al 72,4%o e in Germania al 61,6%.
La spesa per l’istruzione
Parlando di investimento sull’istruzione, l’Italia è al penultimo posto in Europa. Il solo Paese in cui si palesa una situazione peggiore a quella italiana è la Spagna, con una incidenza percentuale del 4 per cento del Pil (l’Italia è al 4,1%).
La media dell’area dell’euro si attesta al 4,8 per cento. Il Paese che spende di più è il Portogallo (6,8 per cento del Pil), mentre la Francia investe il 5,5 per cento e la Germania il 4,3 per cento del Pil.
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