Dopo aver dichiarato, durante la trasmissione “Che tempo che fa”, che sulla flessibilità in uscita, nel Governo «non abbiamo ancora trovato il modo di far quadrare i numeri», Renzi assicura che le nuove norme per l’uscita anticipata dal mondo del lavoro arriveranno tra tre mesi.
Nel suo intervento di oggi, Matteo Renzi chiarisce: «la legge sulle pensioni non si può fare raffazzonata come talvolta in passato».
«Lo facciamo – ha detto il Premier – quando siamo sicuri: in passato si sono combinati dei danni giocando sulla pelle delle persone e si pagano ancora oggi le conseguenze che ammontano a qualche decina di miliardi di euro. Adesso preferisco aspettare tre mesi».
Sulla flessibilità, e non solo, era intervenuto anche il Senatore Santini, ai margini del Convegno dello scorso 21 settembre “Come sarà la pensione di domani?” Ecco le sue parole:
Il Governo vuole dar voce anche ai cittadini; prima di definire la riforma «vogliamo ascoltare quella fascia di persone in procinto di andare in pensione, anche per avere una stima di quante sono. Ne ho parlato anche con Boeri. Ne parlerò con Poletti.» ha spiegato il Primo Ministro.
Renzi conclude: «non vogliamo fare pasticci come in passato». La partita sulla “flessibilità” rimane apertissima.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE
PENSIONI: FLESSIBILITÀ… A COSTO ZERO?
COME SARÀ LA PENSIONE DI DOMANI?
PENSIONI, RENZI: ALLO STUDIO RIFORMA, CON NUOVI PALETTI
PENSIONI, IN ITALIA LA SPESA PIÙ ALTA D’EUROPA
PENSIONE: SONO PESSIMISTA, MA NON SO PERCHÉ
CENSIS: IL 65% DEI GIOVANI IN PENSIONE CON MENO DI 1.000 EURO
POLETTI: PENSIONI FLESSIBILI PER AGEVOLARE I GIOVANI
FORNERO: SÌ ALLA FLESSIBILITÀ IN USCITA, CON TAGLI DEL 3,5%
BARETTA: FLESSIBILITÀ E TAGLI LEGATI AL REDDITO
BOERI: I 5 PUNTI PER RIFORMARE LE PENSIONI