L’incremento rilevato è direttamente riferibile alle disposizioni introdotte dalla Legge Fornero. Una sorta di “rimbalzo”.
La Legge 214/2011 ha «di fatto inasprito a decorrere dal 2012 i requisiti contributivi richiesti per il trattamento anticipato – scrive l’Inps – In particolare, i lavoratori che nel 2011 non sono riusciti a raggiungere i requisiti, solo nel 2015 hanno maturato la maggiore anzianità prevista per il trattamento anticipato secondo la nuova normativa».
Se il numero delle pensioni anticipate aumenta, nelle altre tipologie di assegni si registra una diminuzione: le nuove pensioni di vecchiaia sono passate dalle 153.761 del 2014 alle 149.005 del 2015 (-3%) quelle di invalidità da 50.872 a 42.906 (-15,6%).
Nel complesso, i nuovi trattamenti pensionistici erogati nel 2015 sono 523.536, con un aumento del 9,2% sul 2014 e un importo medio di 1.003 euro (più alto degli 839 euro del 2014). Gli importi medi (per pensione, non per pensionato) sono fortemente diversificati tra le gestioni, vediamone uno spaccato.
L’importo delle pensioni anticipate è pari, in media, a 1.880 euro (anche questo in crescita rispetto ai 1.763 euro nel 2014) a fronte dei 628 euro delle pensioni di vecchiaia, i 779 delle pensioni di invalidità e i 650 euro di quelle liquidate nell’anno ai superstiti.
Nelle pensioni anticipate, gli assegni si presentano di importo più elevato perché sono tendenzialmente riferiti a carriere che contano su più anni di contribuzione (nel 2015, 42 anni e 6 mesi per gli uomini, 41 e 6 mesi per le donne).
Confrontando gli importi medi riferiti alle diverse gestioni, le pensioni del fondo lavoratori dipendenti sono in media pari a 1.250 euro, quelle dei coltivatori diretti a 635 euro, quelle degli artigiani a 988 e quelle dei commercianti a 941.
In questo confronto emerge il dato che riguarda gli importi erogati, integralmente con il metodo contributivo, ai lavoratori iscritti alla Gestione Separata, alla quale sono iscritti, ad esempio, i lavoratori parasubordinati e i liberi professionisti senza cassa previdenziale.
L’importo medio 2015 liquidato dalla Gestione Separata, dove ricadono i giovani lavoratori che spesso entrano a “partita iva” nel mondo del lavoro, è stato di 161 euro. Nelle circa 33.000 pensioni liquidate da questa gestione, meno di 1.000 avevano un importo superiore ai 1.000 euro.
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