Capire come e quando si andrà in pensione non è più impossibile, anzi. Da pochi mesi, l’INPS ha messo a disposizione, direttamente via APP, una serie di strumenti informatici utili a costruire la “pensione che verrà”.
È finalmente disponibile anche da APP “PensAMi”, il simulatore dell’INPS ideato per accompagnare i cittadini nella comprensione del proprio futuro pensionistico. Scaricando la APP “INPS Mobile”, alla sezione SERVIZI, è possibile selezionare l’opzione PENSAMI: tutti gli interessati potranno verificare, senza autenticazione, i possibili scenari pensionistici a loro collegati: rispondendo a poche domande, si ha accesso immediato alle informazioni sulle principali “uscite pensionistiche” a cui si potrebbe aver diritto, integrate dalla data stimata di accesso alla pensione e dai dettagli sulle modalità di calcolo applicate.
SCENARI PENSIONISTICI: LE OPZIONI DI USCITA
Le simulazioni, basate esclusivamente sulle risposte indicate dall’utente, sono fornite in modo anonimo e non hanno valore né certificativo né costitutivo del diritto. Tuttavia, rappresentano un valido strumento al servizio del lavoratore che, pragmaticamente, può valutare se i risultati ottenuti sono coerenti con le proprie aspettative pensionistiche. E perché no, valutare se integrare tali risultati, con le prospettive fornite dal fondo pensione.
Prendiamo il caso (vero) di Andrea, classe 1988: dopo una laurea breve, ha trovato occupazione come dipendente in un’azienda metalmeccanica a 23 anni (settembre 2011). Dopo alcune domande introduttive, il simulatore dell’INPS ipotizza, per Andrea, 3 possibili “uscite pensionistiche” :
PENSIONE DI VECCHIAIA: prestazione economica a favore dei lavoratori in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi previsti, tempo per tempo, dalla normativa vigente.
I requisiti anagrafici, legati all’aspettativa di vita dopo il pensionamento della popolazione, prevedono, per Andrea, un accesso alla pensione a 70 anni di età e solo qualora il montante contributivo INPS, versato in un periodo non inferiore ai 20 anni, determini una pensione superiore a 1,5 volte l’importo dell’assegno sociale previsto annualmente (anno 2023, 505 euro x 1,5 = 755 euro).
PENSIONE ANTICIPATA: trattamento pensionistico che consente ai lavoratori che hanno maturato un determinato requisito contributivo (nel caso di Andrea, oltre 45 anni di lavoro/contributi, a 68 anni) di conseguire l’assegno pensionistico prima di aver compiuto l’età prevista per la pensione di vecchiaia (senza limiti di importo da raggiungere).
PENSIONE ANTICIPATA CONTRIBUTIVA: prestazione economica a favore dei lavoratori di prima occupazione successiva al 31 dicembre 1995 e in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi previsti dalla normativa vigente: in questo caso, Andrea potrebbe accedere al pensionamento all’età di 66 anni e 9 mesi ma solo qualora il montante contributivo INPS, versato in un periodo non inferiore ai 20 anni, determini una pensione superiore a 2,8 volte l’importo dell’assegno sociale previsto annualmente (anno 2023, 505 euro x 2,8 = 1.410 euro).
E se Andrea auspicasse a un risultato diverso? A una uscita pensionistica differente?
“Pensami” rappresenta senz’altro un punto di partenza dal quale è possibile iniziare a ragionare attorno al principio di “pianificazione previdenziale”. Il futuro, infatti, per natura, è lontano ed incerto. Esistono tuttavia degli strumenti per renderlo, almeno dal punto di vista pensionistico, più prevedibile.
Conoscere le opportunità offerte da questi strumenti – come, ad esempio, le prestazioni finali del fondo pensione, dall’anticipo pensionistico “RITA” all’integrazione erogata dalla RENDITA – potrebbe essere il primo passo per acquisire più indipendenza e vivere con maggiore serenità il percorso verso la pensione.