Il patrimonio gestito da Solidarietà Veneto, alla fine del 2014, supera gli 856 milioni di euro, in crescita di oltre 137 milioni rispetto all’anno precedente (+19%). Un incremento che deriva per circa 52 milioni di euro da rendimenti molto buoni (mediamente +7% netto) e da contribuzioni in crescita (115 milioni di euro; +6% rispetto al 2013).
Il contributo della gestione finanziaria (al netto delle imposte) rispetto al totale dell’incremento è pari a circa il 39%. Un valore particolarmente elevato, se si pensa che in un anno già positivo, come il 2013, era inferiore di 10 punti percentuali (29%).
Nell’epoca successiva al silenzio assenso (2007), infatti, si registra una incidenza maggiore solo nel 2009, anno di ripresa dopo la crisi “Lehman Brothers – Subprime”. La spiegazione sta nella straordinarietà dell’anno appena concluso.
Nel corso del 2014, il numero degli iscritti è passato da 46.899 a 48.012: +2,37% rispetto all’anno precedente (come evidenziato dal grafico qui sotto). Solidarietà Veneto chiude l’esercizio ottenendo un incremento del numero degli iscritti il cui saldo positivo (oltre 1.100 unità) è riconducibile al significativo numero di nuove adesioni a anche alla contrazione delle richieste di uscita.
Analogamente a quanto registrato nel 2013, il risultato si conferma in netta controtendenza rispetto al trend rilevato a livello nazionale per quanto attiene ai fondi pensione negoziali: le adesioni dei lavoratori dipendenti del settore privato (Fonte: Covip) risentono a livello nazionale di un calo pari allo 0,6% rispetto al 2013.
I dati sono positivi anche dal lato aziende: il numero di aziende che abbiano almeno un aderente attivo al 31/12/2014 è pari a 5.796 (vedi grafico seguente), in aumento rispetto all’anno precedente dell’1,5%.
Nel 2014, dunque, si rafforza la crescita dimensionale (patrimonio, aziende e aderenti) di Solidarietà Veneto, «un risultato che ci soddisfa in termini assoluti – dice Maurizio Doppio, Vicepresidente del Fondo – ma anche dal punto di vista relativo. Un riscontro ottenuto soprattutto grazie alla territorialità, che consente di sviluppare servizio ed assistenza. Elementi che, numeri alla mano, hanno fatto e continuano a fare la differenza in senso positivo».
Proiettandoci al domani, le novità normative (TFR in busta paga, modifiche della fiscalità e decreti concorrenza) hanno messo in discussione le basi sulle quali si è basata l’operatività degli ultimi anni.
«In questo contesto, la necessità è quella di essere protagonisti del cambiamento – dichiara Andrea Tomat, Presidente di Solidarietà Veneto – interpretando gli scenari che si intravvedono e, dove possibile, contribuire a generarli. Forti di questo assetto, l’incertezza del domani non fa paura, diventa anzi un’opportunità che già stiamo costruendo».
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