Doppia Novità! Adesione online in completa autonomia: semplice e veloce. E un portale appuntamenti completamente rinnovato.

Per tutti i dettagli

Avviso! Oggi, 11 MAGGIO 2023, l’AREA ISCRITTI e l’AREA AZIENDE potrebbero registrare dei rallentamenti per interventi di manutenzione straordinaria. Dalle ore 15.00 il servizio riprenderà il corretto funzionamento..

Per tutti i dettagli
Approfondimenti

Istat: in Italia ancora forte asimmetria tra uomini e donne

Facebook
Twitter
LinkedIn

Nell’indagine conoscitiva sull’impatto in termini di genere della normativa previdenziale e sulle disparità esistenti in materia di trattamenti pensionistici tra uomini e donne, svolta dall’Istat e presentata l’8 ottobre scorso in un’audizione alla Commissione Lavoro della Camera, evidenzia che nel nostro paese esiste ancora un forte “gender gap” tra uomini e donne, anche in ambito previdenziale.

Le donne uscite dal mondo del lavoro rappresentano la maggioranza dei pensionati. Nonostante questo, però, la quota di spesa pensionistica complessivamente destinata al genere femminile raggiunge solo il 44% del totale erogato. Appare quindi evidente che, in media, le donne percepiscono pensioni inferiori rispetto a quelle erogate agli uomini.

Nel 2014, infatti, più del 50% delle donne ha percepito una pensione mensile inferiore ai mille euro, mentre tra gli uomini la percentuale scende al 30%.

Dal punto di vista della situazione familiare, le percettrici di pensione di vecchiaia in due terzi dei casi vivono sole (36%) o in coppia senza figli (35%). Anche qui le differenze sono marcate; tra gli uomini, invece, gli anziani soli sono meno della metà rispetto alle donne (16%), mentre quelli in coppia senza figli raggiungono il 51%.

Sempre sul lato previdenziale, l’Istat ha rilevato che 17 donne su 100 non ricevono alcuna forma di pensione, mentre tra gli uomini solo 4 su 100 anziani ne sono sprovvisti.

Le differenze tra uomini e donne in ambito pensionistico, sono il riflesso delle disparità che si rilevano durante la carriera lavorativa. Tra gli occupati di età compresa tra i 16 e i 64 anni solo il 61,% delle donne ha avuto un percorso interamente standard con il relativo versamento dei contributi previdenziali, contro il 69% degli uomini. Quali i motivi?

Innanzi tutto, le donne si trovano ad avere più interruzioni lavorative per motivi familiari. In media, poi, i percorsi lavorativi delle donne sono più spesso caratterizzati da lavori atipici. Inoltre, dagli anni ’90 si è registrato un progressivo aumento del part-time femminile, da cui conseguono retribuzioni medie sempre più basse.

Per colmare i differenziali di genere nelle pensioni, conclude l’Istat, occorre superare le disuguaglianze uomo – donna prima di tutto nel mercato del lavoro, nell’organizzazione dei tempi di vita, e rendendo disponibile una rete adeguata di servizi sociali per l’infanzia.

VUOI DIRE LA TUA? Lascia il tuo commento sulla nostra pagina Facebook

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE
GLI ITALIANI TEMONO IL RISCHIO NON AUTOSUFFICIENZA
CENSIS: IL 65% DEI GIOVANI IN PENSIONE CON MENO DI 1.000 EURO
PENSIONI, IN ITALIA LA SPESA PIÙ ALTA D’EUROPA
ISTAT: A RISCHIO IL RICAMBIO GENERAZIONALE
INPS: DAL 2016 AUMENTA L’ETÀ PER ACCEDERE ALLA PENSIONE
BOERI: È L’ORA DELLA TRASPARENZA, BASTA CON L’IGNAVIA DI STATO

Scopri

Potrebbe interessarti anche…

Pensioni 2025, flessibilità in uscita e un nuovo ruolo per la Previdenza Complementare

La conoscenza del sistema pensionistico e delle sue recenti evoluzioni è fondamentale, soprattutto per chi si occupa di Risorse Umane. Per questo Solidarietà Veneto insieme a Confindustria Veneto Est e alla Direzione Regionale del Patronato ACLI del Veneto, organizza un webinar di approfondimento per fare chiarezza sulle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025. 📅

A Sarmede si parla di previdenza: un incontro per capire e scegliere consapevolmente

Prendere decisioni oggi per costruire un domani più consapevole: è questo il cuore dell’incontro “Sii Previdente. Le scelte di oggi, la sicurezza di domani”, un evento gratuito e aperto a tutta la cittadinanza, organizzato dal Comune di Sarmede in collaborazione con Solidarietà Veneto. L’incontro è pensato per offrire una panoramica chiara sulla previdenza complementare e

“Sii previdente, proteggi i tuoi sogni”: al via il progetto di educazione previdenziale e finanziaria nelle scuole

Prende avvio il progetto “Sii previdente, proteggi i tuoi sogni”, attraverso il quale Veneto Welfare porta l’educazione previdenziale e finanziaria nelle scuole superiori della regione. L’iniziativa, che mira a sensibilizzare le giovani generazioni rispetto al tema della previdenza e del risparmio a lungo termine, vedrà impegnati i formatori del fondo pensione regionale Solidarietà Veneto in

Torna in alto