Attenzione! Su Facebook qualcuno sta cercando di spacciarsi per Solidarietà Veneto. Non ci cascare. Noi non ti chiediamo il collegamento, non ti mandiamo messaggi privati per chiederti dati personali o proporti "strani" affari. Se ricevi una richiesta di collegamento segnala il profilo a Facebook e bloccalo.

Per tutti i dettagli

Avviso! Oggi, 11 MAGGIO 2023, l’AREA ISCRITTI e l’AREA AZIENDE potrebbero registrare dei rallentamenti per interventi di manutenzione straordinaria. Dalle ore 15.00 il servizio riprenderà il corretto funzionamento..

Per tutti i dettagli
Tutte

Istat: dal 2019 età pensionabile a 67 anni

Facebook
Twitter
LinkedIn

Il messaggio arriva dal Presidente dell’Istituto di statistica, Giorgio Alleva, nel corso di un’audizione davanti alla Commissione Affari costituzionali della Camera.

Sulla base degli scenari demografici, l’Istat stima che i requisiti per la pensione di vecchiaia saliranno di cinque mesi nel 2019, passando dagli attuali 66 anni e 7 mesi a 67 anni.

L’incremento è frutto dell’ormai consolidata transizione demografica del nostro Paese: nei prossimi trent’anni la popolazione anziana raggiungerà il 34% del totale nel 2051, mentre la popolazione in età da lavoro sarà attorno al 54%.

Per questo, anche per il futuro, l’Istat stima che la crescita sarà costante: dal 2021 il requisito per la pensione di vecchiaia salirebbe di altri tre mesi, mentre con i successivi adeguamenti, dal 2023, si salirebbe di due mesi ogni due anni. Una traiettoria destinata a portare le nuove età di pensionamento a 68 anni e 1 mese dal 2031, 68 anni e 11 mesi dal 2041 e a 69 anni e 9 mesi dal 2051.

Di fronte a questo andamento, acquisisce ancora più importanza la possibilità di anticipare l’età pensionabile utilizzando strumenti come l’APE e, soprattutto, la RITA.

Un automatismo necessario

Gli adeguamenti dell’età pensionabile, ad oggi, avvengono a seguito dell’aggiornamento dei due stabilizzatori automatici della nostra spesa pensionistica: i coefficienti di trasformazione del montante contributivo e l’adeguamento dei requisiti di pensionamento sulla base della variazione su media triennale della speranza di vita a 65 anni. La comunicazione dei parametri da parte dell’Istat è prevista dopo l’estate, in modo da consentire al ministero dell’Economia e del Lavoro di varare i decreti attuativi.

Sul tema è intervenuto recentemente anche il presidente dell’Inps, Tito Boeri, dichiarando che senza questo adeguamento automatico, la spesa pensionistica tornerebbe a salire pesando sulle spalle delle generazioni future.

Pianificazione: unica via


Sostenibilità finanziaria del sistema previdenziale e adeguatezza delle prestazioni due elementi sempre più in antitesi, soprattutto in uno scenario demografico come quello delineato dall’Istat (ormai da qualche anno).

Il processo di riforma sulla “flessibilità in uscita”, con l’introduzione di strumenti quali APE e RITA, apre nuove opportunità per anticipare l’uscita dal mondo del lavoro. Opportunità che, ogni lavoratore, avrà la possibilità di cogliere ad una condizione: un’adeguata pianificazione del percorso previdenziale.

Cosa fare? Il primo passo è informarsi per conoscere, a prescindere da quanti anni manchino al pensionamento, la propria situazione previdenziale. Poi, sulla base di queste informazioni, sarà possibile iniziare a delineare il percorso verso la “pensione ideale”

VUOI DIRE LA TUA? Lascia il tuo commento sulla nostra pagina Facebook

Scopri

Potrebbe interessarti anche…

Il valore di domani: investire pensando alle nuove generazioni

Investire oggi con lo sguardo rivolto al futuro significa considerare esigenze, aspettative e valori delle nuove generazioni. Il webinar, organizzato dal Forum per la Finanza Sostenibile in collaborazione con Solidarietà Veneto, ha proposto un confronto tra operatori finanziari e realtà impegnate nelle politiche giovanili, per riflettere su come la finanza sostenibile possa diventare uno strumento

Economia reale: il Fondo punta su imprese e territorio

Solidarietà Veneto continua a guardare al futuro, scegliendo di investire 20 milioni di euro nell’economia reale italiana. Un impegno concreto per accompagnare la crescita delle piccole e medie imprese (PMI), generando valore per il territorio e per chi ha scelto di aderire al Fondo. L’iniziativa si inserisce in un percorso che, oltre dieci anni fa,

Agosto 2025: progressione nell’incertezza

Quarto mese di fila col “segno +” per i comparti di Solidarietà Veneto: buon risultato, anche perché matura in un contesto fragile, tra tensioni geopolitiche e economiche. La prospettiva impone prudenza, gestendo il rischio attraverso diversificazione e consulenza. Sembra ormai lontana la calura estiva del mese di agosto, durante il quale, per il quarto mese

Torna in alto