Difficile capire dove possa portare questo processo che non ha eguali negli ultimi decenni. Sta di fatto che ormai il BOT sta entrando nel mondo dei rendimenti negativi: un nuovo ambiente che dovremmo imparare a conoscere (e che per paesi come la Germania riguarda perfino le emissioni triennali…).
A questo punto, con le attività “free risk” (senza rischio – titoli di stato) che non rendono più nulla, i risparmiatori di trovano davanti ad un “senso unico”: diversificare e contenere i costi. Un percorso obbligato anche per i Fondi Pensione che stanno modulando le loro strategie alla luce di questo scenario complesso ed estremamente sfidante.
Un’altra novità ha però caratterizzato le testate dei giornali finanziari a novembre: il crollo del prezzo del petrolio a seguito della decisione dei paesi OPEC (associazione dei paesi esportatori di petrolio) di mantenere inalterata la produzione di greggio. Una decisione che potrebbe avere effetti positivi sulle economie di paesi importatori, dall’altro rischia di essere un fattore critico per alcuni esportatori (Russia in testa). Nei prossimi mesi vedremo quali saranno gli impatti sui mercati finanziari.
In un contesto così complesso, è fondamentale, per il risparmiatore, verificare che la propria scelta di investimento sia allineata al proprio orizzonte temporale (anni mancanti al pensionamento) e alla personale propensione – avversione al rischio. A tal riguardo gli uffici del Fondo sono a disposizione per approfondimenti e valutazioni circa la miglior soluzione che ogni iscritto intende adottare.
Garantito Tfr
Una corsa che sembra non avere fine: il comparto registra a novembre un +1,05% frutto, ancora una volta, della politica monetaria espansiva della BCE. Da inizio anno il comparto sfiora l’8% di rendimento netto! Il +7,97% (benchmark netto 1,73%) costituisce un risultato straordinario (nel vero senso della parola: non ordinario) per questa opzione di investimento pensata per gli iscritti a cui mancano meno di 6 anni al pensionamento. Va sottolineato che la consistente riduzione dei tassi rilevata nel 2014 anticipa, di fatto, gran parte del rendimento che ci si poteva attendere nei prossimi anni. In questo scenario la garanzia offerta dal comparto rappresenta un interessante valore aggiunto.
Prudente
L’opzione di investimento consigliato all’aderente con un orizzonte temporale fino a 10 anni conferma il trend di crescita maturato nel corso dell’anno. Il risultato positivo dell’ultimo periodo (+0,67%) porta la performance da inizio anno ad un “tondo” +6,00% (benchmark netto 5,93%). Come evidenziato nell’articolo di ottobre, l’elevata diversificazione che consente di ridurre la volatilità, porta il Prudente ad una costante crescita “per piccoli passi”.
Reddito
Il +0,87% fatto registrare questo mese dal comparto risente positivamente dell’aumento del valore dei titoli di stato, ma anche dal buon andamento dei mercati azionari (sia italiani sia esteri) che, dopo un ottobre caratterizzato da un’elevata volatilità, hanno fatto registrare una crescita quasi costante durante tutto il periodo. L’andamento da inizio anno risulta pari a +6,55% (benchmark da inizio anno +6,96%): un risultato di tutto rispetto per un comparto strutturato soprattutto per contenere il rischio (elevata diversificazione e contenuta volatilità).
Dinamico
L’ottimo risultato (1,68% netto) maturato nel mese trae origine in modo particolare dalla brillante performance dei mercati azionari. Da inizio anno il risultato è pari a +6,59%. Per effetto della buona performance dei mercati europei si riduce in questo mese il “gap” rispetto al benchmark di riferimento (+8,30%). Il comparto matura nel decennio rendimenti netti doppi rispetto alla rivalutazione del TFR. Attenzione però: la volatilità lo sconsiglia a chi ha maturato molti anni di anzianità e si approssima alla pensione.
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