Il secondo semestre dell’anno apre con segnali incoraggianti per l’economia del nostro paese: consumi in ripresa e crescita del PIL sopra le attese, sostengono gli indici della borsa italiana.
A livello internazionale prevalgono altri aspetti e, complessivamente, i mercati si confermano piatti. Se osserviamo le performance dei comparti, possiamo dire che il secondo semestre comincia allo stesso modo in cui era terminato il primo: sotto il segno di una sorprendente stabilità
Un’assenza di movimenti che cela la difficoltà da parte degli operatori finanziari di interpretare il momento storico, a cominciare dalle comunicazioni delle Banche Centrali. La BCE, ad esempio, conferma lo scenario positivo di crescita economica ma, a causa della maggiore incertezza sulla ripresa dell’inflazione, è sembrata più accomodante del previsto, rimanendo vaga sulla tempistica del “tapering” (riduzione) del programma di acquisto di titoli. In assenza di sorprese sul fronte delle politiche monetarie, resta debole il comparto obbligazionario (specialmente sui titoli governativi), sempre più sensibile ad ogni notizia di probabile rialzo dei tassi.
In tale scenario va messa in luce, a dieci anni dall’attivazione, la protezione che potrebbe offrire il comparto GARANTITO TFR. Partiamo quindi, in maniera inconsueta, proprio dal comparto dedicato agli investitori più cauti.
Garantito Tfr
Buon compleanno, dunque, al Garantito TFR, che questo mese compie 10 anni dall’avvio della gestione! Cogliamo questo avvenimento con favore, dato che il comparto, da allora, ha realizzato un rendimento composto netto del 35%. Il risultato è da incorniciare, poiché ampiamente superiore alla rivalutazione del TFR (+24,29%), che resta comunque una significativa soglia sulla quale gli iscritti del comparto possono contare sempre, poiché corrispondente al rendimento minimo garantito.
Da rilevare che tale rendimento minimo sarebbe infatti stato abbondantemente superiore al tasso di inflazione (pari all’incirca al 15% nello stesso periodo), garantendo un significativo rendimento reale nel periodo.
Negli ultimi anni, alla luce del recupero generalizzato dei mercati (obbligazionari e azionari) forse è stato posto in secondo piano il forte valore protettivo che può offrire il GARANTITO TFR, grazie alla convenzione in essere con Cattolica Assicurazioni. Evidenziamo oggi tale valore, anche in relazione al futuro: non si può infatti ipotizzare che i mercati finanziari persistano in una situazione di crescita costante e scarsa volatilità, per cui va sottolineato questo strumento, che consentirà ancora per il prossimo triennio, di beneficiare di un rendimento minimo garantito (indicizzato all’inflazione) e pari alla rivalutazione TFR.
Chi volesse proteggere il proprio risparmio scegliendo il Garantito TFR sa che, qualora il rendimento finanziario dovesse essere modesto (pensiamo, ad esempio, allo scenario dei tassi bassi), questo verrebbe integrato fino al “minimo garantito”, difendendo efficacemente l’investimento (Garantito TFR: un ombrello per ripararsi dall’inflazione e dal rialzo dei tassi)
Passando ai risultati, il Garantito Tfr chiude il mese di luglio con un +0,20%, per un rendimento netto da inizio anno pari a +0,35% (benchmark +0,10%).
Prudente
Il risultato registrato nel mese (-0,16%), porta il rendimento netto da inizio anno a -0,23% (benchmark netto -0,32%). La performance deriva soprattutto dagli effetti dei primi segnali di inflazione sui tassi. Le aspettative rialzistiche, infatti, incidono negativamente sulla valutazione dei titoli di stato e, più in generale, delle obbligazioni, in cui è investito l’85% delle risorse del Comparto.
Per il Prudente siamo di fronte ad una piccola “legge del contrappasso”: come discusso nell’approfondimento del mese precedente (I rendimenti di giugno 2017), i rendimenti decrescenti degli ultimi 3 anni, vanno osservati e mediati con le notevoli performance maturate nel periodo precedente; su base decennale, infatti, il Prudente è secondo solo al Dinamico come performance cumulata.
Reddito
Luglio anche in questo caso all’insegna della stabilità per il comparto “centrale” di Solidarietà Veneto: 0,01% il rendimento netto nel mese, mentre l’incremento del valore quota da inizio anno è pari a +0,31% (benchmark netto +0,38%). Il comparto risulta allineato all’andamento dei mercati, compensando gli effetti negativi della svalutazione del dollaro e della componente obbligazionaria con l’andamento positivo dei mercati europei. Interessante rilevare che il 5% delle risorse del comparto è investito nel mercato italiano, che da inizio anno ha ottenuto un rendimento lordo (net dividend) dell’11,70%.
Dinamico
Chiudiamo (positivamente) con il comparto dedicato ai più giovani. Il Dinamico beneficia della, seppur contenuta, crescita dei mercati azionari europei, ma paga la debolezza del dollaro americano, contagiato dall’attenzione mediatica sulla Casa Bianca e il suo Presidente. Il valore quota del comparto adatto a chi si trova a più di 25 anni dalla pensione, cresce con una gradualità inconsueta (+0,24% nel mese di luglio), contribuendo alla maturazione di un rendimento netto da inizio anno decisamente apprezzabile: +1,98% netto (benchmark netto 1,98%).
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