I forti rialzi delle borse, soprattutto quella americana, hanno trovato appoggio sui positivi segnali giunti dall’economia e dalla politica: la chiusura dello shutdown governativo americano, una FED che, davanti ai segnali di recessione, diventa più accomodante e la sensazione che ci possa essere una via d’uscita nel braccio di ferro commerciale USA – Cina.
Tutto bene quindi? Non ne siamo convinti ed è meglio davvero non sbilanciarci troppo: il rallentamento delle principali economie europee non è certo un bel segnale per i mercati finanziari. In Italia i dati del manifatturiero sono negativi e spingono in basso le stime di crescita del PIL; parallelamente l’economia tedesca subisce la frenata dell’automotive. Restano poi sul tavolo Brexit ed altre rilevanti incognite geopolitiche, che ci inducono alla prudenza.
Rovesciando la visuale dobbiamo piuttosto rilevare una interessante percezione: gli associati al fondo stanno assumendo in queste circostanze un atteggiamento certamente meno “emozionale” rispetto al passato. Non ci sono stati patemi d’animo di fronte ai “segni meno” del 2018, giustamente incasellati in una performance di lungo periodo che resta eccellente; parallelamente ci aspettiamo che non ci si lasci “sovraeccitare” davanti al, pur lusinghiero, avvio d’anno.
Vediamo ora in dettaglio i risultati registrati nel mese di gennaio dai comparti di Solidarietà Veneto:
Dinamico
Il comparto trae abbondante beneficio dal rimbalzo dei mercati azionari e chiude il mese con un +3,07% netto (benchmark +3,04%) che potrebbe di per sé rappresentare un buon risultato per l’anno intero! Lo spessore del movimento è tra l’altro simile a quello (di segno opposto) registrato a dicembre: comprendiamo bene in queste fasi che, quando si valutano strumenti di risparmio come questo, è poco utile, se non fuorviante, soffermarsi sui movimenti di breve termine, che spesso vengono ribaltati in pochi giorni (in un senso o nell’altro). Resta invece il fatto che, in un arco temporale più lungo, il Dinamico si conferma abbondantemente il comparto più performante. Volatilità e performance nel lungo periodo: combinazione preferita dagli aderenti più giovani, che scelgono tendenzialmente proprio questo comparto per avviare con efficacia il loro percorso previdenziale.
Reddito
Forte ripresa anche per il comparto “centrale” di Solidarietà Veneto che, con il +1,74% netto (benchmark +1,82%) di gennaio, recupera lo scivolone dello scorso dicembre. Il portafoglio del Reddito ha tratto vantaggio dal rally delle borse, ma anche dalla riduzione dello spread: le ultime aste di titoli di stato italiani sono andate abbastanza bene e il rendimento medio delle emissioni si è abbassato, con conseguente innalzamento del valore dei titoli presenti in portafoglio. La rivalutazione del dollaro sull’euro ha dato un ulteriore contributo positivo, grazie alla diversificazione degli investimenti.
Prudente
Tra i migliori comparti della sua categoria, chiude il mese con un +1,39% netto (benchmark +1,39%), grazie alla ripresa dei mercati azionari ed alla riduzione dello spread. Tra l’altro il comparto aveva difeso abbastanza bene il risparmio previdenziale anche lo scorso anno: si conferma quindi il ruolo del Prudente come scelta ideale per l’associato che, pur non nell’imminenza del pensionamento, si trova ad avere un consistente capitale da proteggere dopo tanti anni di accumulo e per questo cerca stabilità.
Garantito Tfr
Chiude il mese di gennaio con un +0,49% netto (benchmark +0,30%), derivante dalla riduzione dello spread e dalla conseguente ripresa di valore dei titoli obbligazionari presenti in portafoglio. Va sottolineato che chi sceglie questo comparto è protetto dalla copertura assicurativa: in caso di prestazione pensionistica (in rendita o in capitale) è garantita infatti la restituzione del capitale e di un rendimento minimo pari al tasso di rivalutazione del TFR.
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