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Gestione Finanziaria

I rendimenti di aprile 2015

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Dopo lunghi mesi di crescita, e con un diffuso rischio assuefazione da rendimenti positivi, si può cogliere come benefico un evento che ci ricordi come i mercati finanziari siano caratterizzati da andamenti altalenanti e che serva professionalità nella gestione del rischio.

Sono diversi i fenomeni che hanno contribuito al (comunque modesto) ribasso. Innanzitutto la crisi Greca: si intravedono nubi sempre più cupe all’orizzonte; abbiamo inoltre assistito ad un lieve rialzo dei tassi sui titoli di stato dei paesi “core” (Francia e Germania in primis) che si è riflesso, effetto che abbiamo imparato ad analizzare, in una diminuzione del valore degli stessi titoli. E’ proprio in uno scenario come questo, che si fa apprezzare il valore aggiunto offerto dalla diversificazione dell’investimento e dall’approccio particolarmente prudenziale che, da sempre, caratterizza la strategia di Solidarietà Veneto.

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Garantito Tfr

Il valore quota del comparto registra aprile un leggero calo (–0,29% netto). Un rallentamento che non modifica il risultato complessivamente positivo maturato da inizio anno (+2,42% netto, benchmark +1,04%) grazie al calo dei tassi registrato nei mesi passati, soprattutto sui titoli di stato italiani. Specularmente, la flessione di aprile è da attribuire principalmente al moderato aumento dei tassi registrato anche per i titoli di stato italiani. Una fenomeno a nostro parere di difficile valutazione ma che, gli analisti, considerano una normale “correzione” dopo mesi di costante ribasso dei tassi, più che un’inversione di trend.

Come già accaduto in passato il Garantito TFR suscita l’interesse degli iscritti agli altri comparti proprio in momenti come questo, durante i quali ne viene apprezzato il carattere difensivo. Il Comparto offre infatti un rendimento minimo garantito pari alla rivalutazione del TFR “in azienda”. Parallelamente sale l’interesse dei pensionati (o pensionandi) già iscritti al Comparto che, dato il livello estremamente basso dei tassi di interesse, valutano con crescente attenzione l’accesso alla liquidazione in forma di rendita.

Prudente

Il calo dei mercati azionari (europei), il rafforzamento del dollaro (che ha penalizzato quelli extraeuropei) ed il rialzo dei tassi dei paesi “core” (specie Francia e Germania) hanno comportato il – 0,61% rilevato in aprile. Il risultato da inizio anno (+2,46% netto; benchmark +2,58%) rimane comunque soddisfacente e sopra le attese.

Reddito

Il valore quota registra ad aprile un – 0,83% la cui spiegazione è analoga a quanto già rilevato, pur in misura minore, nell’analisi del Prudente. Oltre al rialzo dei tassi, relativamente al Reddito, è significativo l’effetto valuta: il rafforzamento Euro (direzione opposta a quanto registrato nei primi tre mesi dell’anno) si traduce in una riduzione di valore degli investimenti extra-Euro.

Il risultato maturato da inizio anno è comunque decisamente positivo: +4,12% netto (benchmark netto +4,09%): numeri che potrebbero risultare assolutamente soddisfacenti qualora confermati a fine anno.
Occorre spendere due parole riguardo al Reddito riferendoci alla questione anticipazioni. Il Comparto “ospita” la gran parte dei lavoratori che scelsero la previdenza complementare nel 2007 (all’epoca del silenzio assenso). Sono passati 8 anni da allora e sappiamo che molti stanno valutando una richiesta di anticipazione (magari per “ulteriori esigenze”). Si tratta, come sappiamo, di un utilizzo non efficiente dal punto di vista fiscale (sull’anticipazione è previsto il 23% di tassazione, contro il 15% – 9% previsto al pensionamento) e disallineato rispetto alle esigenze pensionistiche.

Sta di fatto, però, che, quantomeno dal punto di vista dei rendimenti, chi preleva oggi somme dal Fondo, consolida una situazione di “utile” abbondante. In particolare vi sono posizioni che stanno maturando oltre il +4,5% medio annuo netto di rendimento in questo periodo. Davvero niente male.

Siamo quindi di fronte al dilemma che molti lavoratori ci presentano: un passato di rendimenti molto buoni, ma difficoltà a cogliere opportunità importanti nel presente e per il futuro. Un tema che merita certamente un approfondimento.

Dinamico

La diversificazione “extra euro”, consente di contenere gli effetti negativi legati della riduzione di valore dei titoli di stato dei paesi “core” e dei mercati azionari europei. Il valore quota, da fine marzo, registra un – 0,58%, ed il risultato da inizio anno resta assolutamente positivo: +5,66% netto (benchmark netto +5,59%).

Per molti iscritti, non più giovanissimi, un warning a cui prestare attenzione in relazione ad un posizionamento più congruo rispetto al proprio orizzonte temporale.

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