Eccoci qui a commentare, come già occorso di recente, un mese senza sorprese, con i mercati azionari particolarmente stabili e con quelli obbligazionari deboli. Da segnalare la posizione della BCE, che conferma la sua politica accomodante, pur manifestando incertezza sul piano di rialzo dei tassi. La stabilità si conferma quale fattore caratterizzante questo 2017: una significativa novità rispetto al passato recente.
Tutta questa tranquillità ha degli effetti collaterali: l’assenza di eventi avversi comporta molto spesso eccesso di fiducia e sottovalutazione dei rischi, aspetto molto delicato che da qualche tempo sottolineiamo. Alcuni iscritti, in queste settimane, ci manifestano l’intenzione di selezionare profili di investimento non del tutto compatibili con il proprio orizzonte temporale. Un atteggiamento opposto a quello, talvolta eccessivamente cauto, che si registrava qualche anno fa.
2002-2017: 15 anni di multicomparto
Tentiamo quindi di sintonizzarci sullo scopo ultimo del Fondo pensione, forma di risparmio a lungo termine che occorre valutare nel lungo periodo: ci viene in aiuto l’esperienza di Solidarietà Veneto, primo fondo pensione negoziale ad avviare il “multicomparto” nell’ormai lontano 2002. 15 anni durante i quali si sono alternati momenti crisi intensa ad altri di crescita brillante.
Settembre 2002: Solidarietà Veneto, dopo oltre un decennio (1990-2001) di gestione assicurativa dai rendimenti a doppia cifra e dopo un anno (2001) dall’introduzione della gestione finanziaria, dà avvio al multicomparto. Dopo un quinquennio (2003-2007) di crescita diffusa, segue la crisi del 2008/09 (mutui subprime, fallimento di Lehman Brothers) e, di lì a pochi anni (2010-2011), quella del debito pubblico dei paesi periferici della zona euro. Da allora ad oggi un nuovo periodo di crescita generalizzata dei mercati, che ha avuto il suo apice fra il 2012 ed il 2014 e che è invece più tenue in questi ultimi tre anni, soprattutto per effetto dei tassi bassi.
Durante tutto questo periodo gli iscritti a Solidarietà Veneto hanno potuto sempre contare sulla forte diversificazione negli investimenti, messa in atto nell’ottica prudenziale e di lungo periodo che caratterizza il risparmio previdenziale.
Nella tabella che segue possiamo osservare una sintesi dei risultati nei 15 anni:
I rendimenti cumulati netti degli ultimi 15 anni si attestano su valori decisamente positivi, e nettamente superiori alla rivalutazione del TFR. Non è compreso nell’analisi il comparto Garantito TFR, che ha preso avvio nel 2007, registrando peraltro anch’esso rendimenti netti superiori alla Rivalutazione del TFR.
Anche alla luce dei risultati esposti, sembra utile suggerire agli iscritti di non prendere decisioni avventate, dettate dall’osservazione dei dati di breve periodo o, peggio, da improbabili congetture “per sentito dire”, sul futuro che verrà: la scelta del comparto d’investimento deve discendere da altri aspetti, primo fra tutti l’analisi del proprio orizzonte temporale. In tal senso i nostri uffici ed i nostri consulenti sono disponibili per qualsiasi approfondimento.
Un agosto con pochi argomenti
Dinamico
Rendimento netto del mese -0,06%. +1,92% da inizio anno (benchmark netto +1,95%). Il comparto risulta allineato all’andamento del benchmark di riferimento, chiudendo il mese con un risultato “neutro”. Il 50% delle risorse del comparto Dinamico sono investite in titoli di capitale (azioni): nonostante la situazione “piatta” dei mercati azionari e la debolezza del dollaro, la gestione spunta comunque un rendimento in linea con le aspettative.
Reddito
Per il secondo mese consecutivo, caso piuttosto curioso, il rendimento del comparto Reddito resta invariato (+0,01%). Ad alimentare il rendimento netto da inizio anno, (+0,33 %), sono soprattutto il mercato azionario italiano (asset class a cui è destinato circa il 5% delle risorse del “Reddito”) che, alla luce della ripresa migliore del previsto e della stabilizzazione della crisi bancarie, ha registrato da inizio anno un positivo +12,95% lordo.
Prudente
L’incertezza delle manovre della BCE e i conseguenti effetti su valute e componente obbligazionaria, si riflettono in modo particolare sull’andamento del Prudente, le cui risorse sono investite per l’85% da obbligazioni. Il rendimento nel mese è pari a -0,16%. Da inizio anno il rendimento netto è pari a -0,39%, tra l’altro identico al rendimento del benchmark (da inizio anno -0,39%). In uno scenario non brillante, spicca il risultato del gestore Fin. Int. (investimento a focus geografico) la cui gestione produce un rendimento netto da inizio anno pari a +1,73%.
Garantito Tfr
Cresce gradualmente il rendimento del comparto dedicato agli iscritti prossimi alla pensione, il +0,05% maturato in agosto porta il rendimento netto da inizio anno allo 0,40% (benchmark +0,10% da inizio anno). In questo scenario alcuni iscritti il cui orizzonte risulta compatibile con il Prudente scelgono comunque il “Garantito TFR” per poter beneficiare della preziosa garanzia (rivalutazione del TFR) prevista almeno fino alla fine del 2019.
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