L’ultimo trimestre dell’anno comincia con un “assestamento”, che giunge dopo nove mesi di sostanziale e diffusa crescita pressoché per tutte le asset class. Ad ottobre i rialzi azionari compensano le performance negative delle obbligazioni: un andamento contrapposto che non rilevavamo da tempo e che commentiamo con l’aiuto della dottoressa Pozzini, attiva nella ricerca macroeconomica per la società Eurizon Capital, SGR delegata alla gestione di parte delle risorse dei comparti Prudente e Dinamico.
In questo contesto “i progressi nei negoziati USA-Cina sul commercio, le misure di sostegno alla crescita annunciate dalle principali Banche Centrali, il contenimento del rischio politico in merito a Brexit denotano – sottolinea Pozzoni – un minore pessimismo degli investitori sulla crescita globale rispetto ai mesi precedenti”.
Ci viene dunque descritto uno scenario complessivamente positivo che potrebbe lasciar presagire – per i comparti di Solidarietà Veneto – un finale d’anno in linea con gli ottimi risultati maturati da inizio anno fino ad oggi, che qui di seguito riportiamo.
Dinamico
Il comparto, grazie alla consistente componente azionaria (mediamente 54% delle risorse gestite), trae vantaggio dalla progressione delle borse che, ad ottobre, compensa la debolezza dei mercati obbligazionari. Il mese si chiude così a +0,53% e la performance da inizio anno sfiora la “doppia cifra”: +9,90% netto (benchmark +10,21%). L’entusiasmo che ci manifestano gli associati nell’osservare il rendimento, non deve peraltro ammantare il rischio connesso con l’investimento in questo comparto. L’asset allocation del Dinamico è progettata infatti per dispiegare i suoi effetti nel lungo periodo (oltre i 15 anni) e mal si adatta agli aderenti prossimi alla pensione o, più in generale, a chi non sia particolarmente propenso a tollerare oscillazioni nel valore (volatilità – rischio) dell’investimento effettuato.
Reddito
la buona performance della componente azionaria, più ridotta rispetto a quella del “Dinamico” (mediamente 25% delle risorse gestite) viene assorbita dalla riduzione di valore delle obbligazioni causata dal lieve aumento dei tassi. Il risultato di ottobre (-0,27 %) non altera peraltro, nella sostanza, il rendimento del 2019, che resta superiore alle attese: +6,05% netto (benchmark netto +7,07%). Al termine di questo anno così positivo, per il Reddito, così come per il Dinamico, stanno approssimandosi alcune importanti novità: proprio in queste settimane, infatti, il Consiglio di Amministrazione del Fondo sta concludendo le selezioni dei nuovi gestori avviate a settembre. Da gennaio 2020, i vincitori saranno operativi, nell’auspicio di rinnovare e se possibile migliorare, anche per il prosieguo, il positivo trend degli anni passati.
Prudente
nonostante il comparto sia caratterizzato da una elevata componente obbligazionaria (mediamente l’85% delle risorse in gestione), la contenuta durata finanziaria dei titoli ha permesso di attenuare gli effetti negativi dell’aumento dei tassi rilevato nel mese chiudendo a -0,13% con una performance da inizio anno a +5,29% (benchmark +4,99%), decisamente superiore agli obiettivi del comparto. Unipol ed Eurizon, soggetti attivi nella gestione delle risorse del comparto, registrano tra l’altro un andamento superiore a quello del proprio parametro di riferimento permettendo, in questo modo, agli iscritti di beneficiare di un ulteriore valore che “arrotonda” il risultato generato dal mercato.
Garantito Tfr
si conferma il trend di particolare stabilità che sta caratterizzando il comparto negli ultimi mesi, con ottobre che chiude leggermente sotto la pari (-0,08%). Resta positivo il risultato da inizio anno: +1,24%, valore superiore rispetto al benchmark di riferimento (+1,17%) e alla rivalutazione riconosciuta al TFR mantenuto in azienda (+1,22% per i primi dieci mesi dell’anno). Il graduale avvicinamento alla scadenza della convenzione in essere con il gestore Cattolica assicurazione (30/06/2020) richiede, a ciascun iscritto una particolare attenzione rispetto alle caratteristiche del comparto che rappresenta, oggi più che mai, un prezioso “unicum” nell’ambito della previdenza complementare.
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