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Gestione Finanziaria

I rendimenti del mese di febbraio 2020

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Una premessa: il nostro pensiero va oggi a chi si sta dedicando in prima persona, soprattutto negli ospedali, alla gestione dell’epidemia e a quanti, molti sono iscritti al Fondo, lavorano per garantire ad altri la continuità nei servizi di prima necessità.
Grazie a tutti!

Uno scenario quasi irreale, che però abbiamo il dovere di interpretare con lucidità e per questo ci aiutano i numeri. Non quelli, angoscianti, dei contagi e dei decessi da “coronavirus” (non siamo certo noi gli specialisti su questo tema), ma quelli, più familiari, della finanza. Li vorremmo commentare quasi… “in punta di piedi” nel rispetto di quanti hanno la mente concentrata in ben altre preoccupazioni.

Ci hanno, a tal riguardo, colpito, le parole di un associato – colte proprio qualche ora fa: “…ma quali rendimenti? Darei tutti i miei risparmi, pur di aver la certezza della salute dei miei cari!”. Questo il comprensibile stato d’animo di alcuni iscritti nel mezzo della “tempesta”.

Coronavirus, il petrolio e il “paracadute” pubblico



Eppure, l’anno era iniziato bene, come avevamo già visto nei commenti ai rendimenti di gennaio, poi è arrivato “Covid-19”, con le misure eccezionali di contenimento dell’epidemia, la paura degli investitori ed il crollo dei mercati azionari. A fine febbraio la borsa italiana segnava un -6,50% da inizio anno e gli Stati Uniti -8,29%. Uno scenario che, mentre scriviamo questo pezzo, si sta però deteriorando, anche per la contemporanea crisi OPEC – Russia ed il crollo del prezzo del petrolio.

L’economia, con ogni probabilità, sta per entrare in recessione e le istituzioni (stati, organismi sovranazionali, banche centrali) stanno allestendo un sistema di protezione (facilitazioni fiscali, nuova liquidità, ribassi di tassi, ecc.), sulla cui efficacia potremmo esprimere solo prossimamente le nostre valutazioni.

Il cigno nero. All’apice della crescita dei mercati



C’è un terzo elemento rilevante. Lo spieghiamo con un esempio: l’indice Dow Jones, lo scorso 12 febbraio, ha toccato un impressionante +345% rispetto ai minimi “post Lehman Brothers” (marzo 2009, giusto undici anni fa). In più di un’occasione, riprendendo i nostri commenti degli ultimi anni, ci siamo chiesti quanto ancora sarebbe potuta proseguire questa corsa, che ha trovato un deciso supporto soprattutto nelle politiche espansive nelle banche centrali.

Molti si attendevano il “cigno nero”, l’evento scatenante la bufera. Ebbene ora che di “cigni” ne abbiamo almeno un paio, ci chiediamo: come ci si è preparati a questo scenario? Crediamo che lo storico approccio cauto di Solidarietà Veneto presenti alcuni punti di forza. Vediamoli assieme.

Sulla via della consapevolezza: orizzonte temporale, rischi e comparti


GARANTITO TFR E PRUDENTE: la protezione dei pensionandi
Oggi la maggior parte degli associati prossimi alla pensione sono posizionati sui comparti Prudente e, ancor di più, sul Garantito TFR. Anche gli aderenti contrattuali (dipendenti dell’artigianato) hanno il loro risparmio posizionato sul comparto Garantito TFR.

Queste due linee d’investimento (soprattutto il Garantito TFR) subiranno gli scossoni dei mercati azionari in maniera più ridotta rispetto ad altre alternative, inoltre la protezione è pure rinforzata dal risparmio fiscale. Ecco che in questi casi la “tempesta” fa meno paura.

Un DINAMICO per i giovani: molto tempo, molte opportunità
Gli iscritti al comparto Dinamico sono spesso giovani o, addirittura, giovanissimi (pensiamo ai figli a carico), ed hanno quindi posizioni previdenziali ancora ridotte. Il possibile calo dei valori quota si prospetta, per costoro, come un’opportunità di accumulo per i prossimi anni, questo soprattutto tenendo conto del lungo orizzonte temporale che hanno a disposizione.

Nel REDDITO: con la libertà di poter scegliere cosa fare
Il “comparto centrale” ospita l’aderente medio al Fondo: egli ha già un accumulo abbastanza consistente, ma è ancora lontano dal prelievo finale per pensionamento.
In questo avvio d’anno la gestione si sta rivelando efficace nel proteggere le risorse accumulate, questo grazie alla forte diversificazione. Probabilmente ci sarà un impatto sui valori quota nei prossimi mesi, ma più contenuto rispetto a prodotti di risparmio maggiormente aggressivi.
Ad oggi il 45% egli associati si trova posizionato sul Reddito proprio in ragione di quella stabilità che, come vedremo di seguito, è confermata anche a febbraio 2020.

E tu chi sei? Nel dubbio… chiamaci !

Chi invece, nonostante le indicazioni del Fondo, fosse posizionato in maniera diversa rispetto allo scenario descritto? Vediamo i due casi “estremi”:

  • il giovane che, per particolare avversione al rischio, a suo tempo ha scelto il Garantito TFR o il Prudente: nello scenario attuale egli risulta particolarmente protetto, ha però rinunciato alla forte crescita del decennio passato;
  • il pensionando che ha deciso di rimanere nel Dinamico, assumendo più rischio del necessario: a costui suggeriamo di contattarci per una consulenza. I possibili ribassi a cui assisteremo andranno probabilmente ad intaccare l’accumulo di rendimento maturato negli anni passati, ma ci è capitato di intercettare situazioni dove l’effetto complessivamente ottenuto sarebbe stato comunque positivo. Insomma, c’è la possibilità anche in questo caso, conti alla mano, di costruire insieme una soluzione soddisfacente.

Il suggerimento di Warren Buffet …



Il famoso investitore (a lungo termine) americano dice che i mercati azionari sono dispostivi che trasferiscono ricchezza dagli impazienti ai pazienti. E allora, in questa fase, ricordiamoci del valore aggiunto che offre il fondo territoriale: il nostro servizio di consulenza è operativo al 100% per potervi fornire la migliore soluzione … anche in smartworking!

…e la nostra soluzione tecnologica:
il PERCORSO PREVIDENZIALE IDEALE (PPI )



Ti sei mai chiesto qual è la tua propensione (o avversione) al rischio? Ebbene: questo è il momento buono per misurarla.
Se per caso dovessi scoprire di essere più “avverso” di quel che pensavi (…quando i mercati salivano) perché non provare il PPI?
L’originale dispositivo di Solidarietà Veneto che ti permette togliere di mezzo le situazioni imbarazzanti. Non ti troverai più nella situazione di dire “resto nel Dinamico o passo al Reddito? Ma se attendo, la situazione migliora o peggiora?” Con il PPI i cambi comparto vengono dilazionati in un lungo arco temporale (10 anni)… con buona pace dell’emotività e dell’ansia.

Allora, consapevoli di questa chiave di lettura, condividiamo i risultati dei comparti a fine febbraio.

Garantito Tfr



Il comparto (-0,15% a febbraio) resta ancorato ai valori di fine 2019 (-0,04% da inizio anno; benchmark -0,34%). Il duplice supporto della garanzia assicurativa (rendimento minimo pari alla rivalutazione del TFR; 0,21% da inizio anno ) e del risparmio fiscale, sta proteggendo efficacemente chi, prossimo alla pensione, ha accumulato un significativo montante.

Prudente



Anche il valore quota del Prudente resta aggrappato a quello di inizio anno (-0,30% la performance a fine febbraio; benchmark -0,09%). Questo nonostante il – 0,91% nel mese, che ben rappresenta gli effetti della correzione dei mercati azionari, non compensata dalla sostanziale debolezza dei titoli obbligazionari governativi europei.

Reddito



Il comparto “centrale” di Solidarietà Veneto si conferma come uno degli strumenti più competitivi del mercato nei periodi difficili. Il valore quota diminuisce a febbraio (-0,88%) ma il risultato da inizio anno è positivo: +0,46% (benchmark +0,51%). Merito della performance dei titoli di stato USA, un “bene rifugio” il cui valore si è incrementato anche per effetto delle politiche della banca centrale americana (FED – ribasso tassi).

Dinamico



Il -2,19% (benchmark -2,55%) maturato da inizio anno (-2,88% a febbraio) si conferma come una delle migliori performance realizzate dagli strumenti di investimento dedicati a chi ha un orizzonte temporale più lungo. La riduzione erode parte del cospicuo margine maturato nel decennio (+70% circa) ma diventa un’opportunità per quanti hanno cominciato da poco il proprio periodo di accumulo: potranno infatti contare su valori di ingresso, per le future contribuzioni, più competitivi rispetto al passato recente.

E se quattro Comparti non bastassero…

Solidarietà Veneto mette a disposizione strumenti innovativi finalizzati alla costruzione di un investimento personalizzato: il nuovo Percorso Previdenziale Ideale (PPI), ma anche il Multiprodotto (distribuzione del montante accumulato e delle contribuzioni su più comparti). A tal riguardo puoi trovare maggiori informazioni sul Regolamento cambio comparto e sulla Nota Informativa (www.solidarietaveneto.it).


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