Sono passati dodici mesi dallo scivolone finanziario di dicembre 2018, una sbandata che si sarebbe riflessa, seppur a tinte differenziate, sui risultati di tutti i comparti del Fondo e sul risparmio in generale. Le incertezze politiche ed economiche catalizzavano l’attenzione degli operatori, lasciando pochi spiragli per una positiva soluzione: si stava delineando una situazione finanziaria complessa e decisamente volatile. Ora, col senno del poi, possiamo dire che i timori hanno lasciato spazio ad un approccio decisamente più costruttivo da parte degli operatori finanziari ed i listini ne hanno beneficiato. Si conclude, così, un anno molto positivo per i comparti di Solidarietà Veneto i cui risultati si attestano su livelli decisamente superiori alle aspettative degli aderenti. Eppure il 2019 finanziario avrebbe avuto parecchi motivi per evolversi in direzione diversa: pensiamo alle incertezze geopolitiche (Brexit, elezioni europee solo per ricordare quelle a noi più vicine), poi la “guerra dei dazi” ed il complicato rapporto tra USA e Cina. Gli effetti sui mercati finanziari sono stati però marginali: gli operatori hanno preferito guardare al futuro, ipotizzando che gran parte delle matasse, ad oggi ancora ingarbugliate, vadano gradualmente a districarsi, consentendo un ulteriore allungamento del ciclo finanziario espansivo, si comprende così la crescente attrattività degli asset più rischiosi. All’opposto, complici le politiche della BCE del Presidente uscente Mario Draghi, perdono ulteriore appeal i titoli di stato: per le emissioni pubbliche lo scenario dei tassi negativi costituisce ormai, anche sulle scadenze “medio – lunghe”, una “nuova normalità”. La riduzione dei rendimenti dei titoli di stato non è una sorpresa: la tendenza è in atto da anni e spesso ci è capitato di commentare i rendimenti negativi o nulli delle emissioni a breve termine o di quelle dei paesi più sicuri (Germania in primis). Nel 2019, però, anche i titoli decennali di Paesi come Francia, Belgio ed Austria hanno raggiunto livelli negativi. L’aumento di valore dei titoli obbligazionari può essere interpretato come una specie di “anticipo” (più o meno consistente) del rendimento del titolo stesso, che comporta dunque la riduzione della redditività residua. Tenendo conto di ciò, sarebbe importante che le valutazioni dei risparmiatori fossero, in questa fase, particolarmente accorte, affinché non si generino aspettative di difficile raggiungimento o, all’opposto, non si sottovaluti la rischiosità connessa con la maggiore redditività prospettica dell’investimento azionario.
Vediamo ora i risultati di Solidarietà Veneto nel mese e nell’intero 2019:
Dinamico
il comparto a maggior peso azionario chiude l’anno sfiorando quota +12% e passando agli archivi con un +11,91% (benchmark 12,11%) anche grazie al risultato positivo di dicembre (+0,76%). Questo è stato un anno di cambiamento per le linee di investimento di Solidarietà Veneto ed il Dinamico non ha fatto eccezione: a partire all’inizio del secondo semestre la composizione azioni/obbligazioni è stata aggiornata sulla base di quanto previsto dal Documento sulle Politiche d’Investimento approvato dal Consiglio di Amministrazione alla fine del 2018. La nuova composizione ha previsto un aumento del 4% della componente azionaria (dal 50% al 54%) e di riflesso una diminuzione della parte obbligazionaria (dal 50% al 46%). Ma le novità non si fermano qui, a partire da gennaio 2020 il gestore AXA subentra ad Amundi, giunto alla scadenza del mandato. Una curiosità: per la prima volta il valore quota del Dinamico supera quota 20 €, arrivando al suo massimo storico a € 20,063.
Reddito
pur chiudendo il mese con una performance negativa (-0.22%), la rivalutazione da inizio anno supera largamente gli obiettivi di rendimento del comparto, attestandosi a +6,15% (benchmark +7,23%). Il rafforzamento dell’euro nei confronti delle altre divise, in particolare del dollaro americano, ha inciso negativamente sul rendimento del mese neutralizzando l’effetto positivo generato dai mercati azionari. Il 2019 è stato un anno di cambiamenti anche per il Reddito: lo scorso giungo Groupama è subentrato a Mediobanca, in scadenza di convenzione. Inoltre, dalla stessa data, è stata introdotta una nuova composizione dell’asset allocation che, pur mantenendo lo stesso rapporto azioni/obbligazioni, è caratterizzata da una maggiore diversificazione di entrambe le componenti. L’ultima delle variazioni è recentissima: da gennaio il gestore Arca, la cui convenzione era in scadenza al 31/12/2019, è stato sostituito da Anima, a cui sono state affidate circa un terzo delle risorse del comparto.
Prudente
agli iscritti non era certamente passata inosservata la flessione, seppur di modesta entità, fatta registrare dal comparto nel 2018. Era, infatti, la prima volta che il Prudente chiudeva i dodici mesi con il segno negativo. Il 2019 rovescia la visuale e si caratterizza per un marcato segno positivo: +5,61% (dicembre +0,01%), superiore al parametro di riferimento (+5,36%) e che permette di riprendere la storica tendenza positiva che da sempre contraddistingue la linea. Anche per il Prudente il 2019 ha riservato alcune novità: con l’inizio del secondo semestre il gestore Candriam è stato sostituito da Eurizon, incaricato di gestire circa il 50% delle risorse. Contemporaneamente, sulla base di quanto previsto dal nuovo Documento sulle Politiche d’Investimento del Fondo, è stata aumentata la diversificazione della componente obbligazionaria, con l’obiettivo di rispondere al meglio, anche in uno scenario finanziario con tassi bassi, alle esigenze finanziarie degli iscritti.
Garantito Tfr
il mese si chiude, curiosamente, con lo stesso risultato del Prudente (+0,01%) ed il valore quota registra, da inizio anno un discreto +1,10% (benchmark 1,21%). Nello sfidante contesto finanziario caratterizzato dai bassi tassi di rendimento dei titoli obbligazionari, la garanzia offerta dal comparto (restituzione del capitale e rendimento minimo pari alla rivalutazione del TFR “in azienda”) rappresenta una vistosa eccezione, della quale possono beneficiari gli iscritti prossimi al traguardo pensionistico. Una “protezione a fine corsa” di cui non necessitano gli associati che, avendo un orizzonte temporale maggiore, potrebbero scegliere soluzioni di investimento maggiormente in linea con le proprie aspettative. Con la fine del primo semestre del 2020, la convenzione con Cattolica Assicurazione andrà a scadenza e, proprio in questo periodo, il Fondo è impegnato in una procedura di gara utile a scegliere il soggetto a cui affidare la gestione delle risorse del comparto a partire dal 1° luglio 2020. Una scelta che, oltre alle consuete variabili, dovrà tenere in attenta considerazione le caratteristiche della garanzia che il soggetto andrà a proporre, così da permettere agli iscritti di Solidarietà Veneto di poter contare sulle migliori condizioni di mercato anche per questa particolare tipologia di comparto.
Dopo un anno di novità, …se ne apre un altro che non vuole essere da meno: ecco allora il Percorso Previdenziale Ideale, l’introduzione della normativa IORPII, i nuovi gestori per i comparti Reddito/Dinamico ed il bando di gara del Garantito TFR. E forse anche qualcos’altro, ma ci tratteniamo: non vorremmo consumare… troppo inchiostro in questo articolo!
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