La definizione di oggi descrive una formula tipica del mondo delle assicurazioni e dunque, per quel chi ci riguarda, della fase di erogazione delle prestazioni. In particolare il tasso tecnico rappresenta il tasso d’interesse minimo garantito all’iscritto che ha attivato la rendita, che ne fruisce in via anticipata, fin dalla prima rata erogata. Si tratta di un tecnicismo un po’ sofisticato, ma certamente di valore; proviamo di seguito a descriverlo.
Le compagine di assicurazione ergano le rendite a partire dal premio inizialmente versato dall’assicurato (nel caso di Fondi Pensione il montante che l’iscritto ha accumulato nel corso degli anni). Questo viene investito dall’assicurazione attraverso lo strumento della gestione separata, che ogni anno matura un rendimento, riconosciuto – al netto dei costi – all’assicurato. La compagnia di assicurazione talvolta può attribuire all’iscritto che avvia una rendita anche un rendimento minimo garantito che andrà ad incrementare il valore delle rate di rendita ancora da erogare.
Come accennato, tale rendimento minimo garantito può essere riconosciuto anche in via anticipata, cioè prima che effettivamente vada a maturare, ed assume in questo caso la denominazione di “tasso tecnico”.
Se, ad esempio, il tasso minimo garantito dalla compagnia fosse pari allo 0,75% annuo, e venisse riconosciuto sotto forma di “tasso tecnico” (cioè in via anticipata), la prima rata di rendita risulterebbe incrementata della “futura rivalutazione riconosciuta”. Per effetto di tale “anticipo” si intuisce come la rata non andrebbe poi ad incrementarsi nel tempo; tuttavia se il rendimento effettivo annuo della gestione separata nella quale è stato investito il premio (depurato del costo di gestione e dunque riconosciuto all’assicurato) dovesse risultare maggiore del tasso tecnico (tasso minimo garantito anticipato), la rata verrebbe incrementata della differenza di rendimento. Tornando all’esempio: se il rendimento netto della gestione separata nell’anno oggetto di osservazione fosse pari all’1%, la rata (nella quale è già incorporato l’anticipo della rivalutazione minima garantita dello 0,75%) da un anno all’altro si incrementerebbe dello 0,25%.
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