Riprendiamo alcuni passaggi della lettera, pubblicata da Milano Finanza il 12 agosto scorso, di Michele Tronconi, Presidente di Assofondipensione (associazione che rappresenta i fondi pensione negoziali e di cui Solidarietà Veneto è socio), sulla situazione dei fondi pensione italiani.
I fondi pensione negoziali devono avere il pieno supporto, anche pubblico, se devono svolgere con efficacia la loro funzione di complemento al primo pilastro, cioè alla pensione erogata dall’Inps.
Vorrei ribadire che ci si sta preoccupando di migliorare qualcosa che già funziona: lo dimostrano i rendimenti ottenuti da tutti i fondi negoziali, anche dai più piccoli. Non siamo al capezzale di un malato bisognoso di cure urgenti.
Cultura ed educazione
Un primo intervento dovrebbe essere finalizzato a promuovere le adesioni alla previdenza complementare, soprattutto per quelle categorie, come i giovani e i lavoratori autonomi, che tendono tuttora a mantenersene distanti.
In questo senso va prevista un’adeguata strategia di informazione ed educazione previdenziale e finanziaria dei lavoratori e dei potenziali aderenti.
Flessibilità
Resto convinto che tutte le proposte in tema di previdenza, anche quella di rendere più flessibile nei tempi l’accesso alle prestazioni pensionistiche, debbano essere affrontate nell’ambito di un disegno complessivo che rafforzi le sinergie tra la previdenza obbligatoria e quella complementare.
Investimenti
È il momento di uscire dalla logica della prudenza per passare a quella della crescita. La gestione di questi anni ci ha visto vincenti.
Oggi, però, dobbiamo avere anche il coraggio di utilizzare una parte del risparmio previdenziale per rimettere in moto il nostro Paese.
Se non lo facciamo, non riusciremo ad aumentare le opportunità di lavoro, sia alla platea dei già aderenti che a quella dei potenziali nuovi iscritti ai fondi negoziali.
È chiaro infatti che se non c’è continuità occupazionale non ci può essere neppure la possibilità di accumulare risparmi per la propria pensione. Per questo dobbiamo innescare un circolo virtuoso.
Welfare integrato
Occorre inoltre rendere il sistema più attraente, mettendolo in grado di rispondere anche a bisogni diversi dalla sola pensione.
Mi riferisco alle tante possibili soluzioni in termini di welfare integrato che già qualche fondo nostro associato sta realizzando.
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