Un mese fa, nell’articolo di gennaio, si prefiguravano gli impatti della crisi Russia – Ucraina sui mercati finanziari e, di riflesso, sui comparti del Fondo. Commentiamo quest’oggi i risultati effettivi, nei giorni in cui – dopo un mese di guerra – sembra timidamente aprirsi uno spiraglio.
Febbraio inevitabilmente negativo, come ampiamente prevedibile, per i mercati finanziari. E, all’inizio di marzo, la discesa degli indici di borsa è proseguita. Negli ultimi giorni, tuttavia, stiamo assistendo ad un recupero, soprattutto per gli indici USA.
Difficile capire quale possa essere la direzione che i mercati prenderanno nelle prossime settimane. Molto dipende dai negoziati in corso fra Russia ed Ucraina. L’auspicio è per un recupero, non tanto (o non solo) per gli effetti economici, ma soprattutto perché in ballo ci sono vite umane, oltre che la prospettiva di intere nazioni.
Restando alla finanza, rileviamo il consistente impatto sul risparmio gestito; la previdenza complementare manifesta, tuttavia, la consueta e fisiologica maggiore “resilienza”, rispetto a strumenti più esposti al rischio o più costosi.
Alcuni associati, osservando l’andamento di breve periodo, ci chiedono se non sia il momento giusto per incrementare i versamenti, beneficiando di valori d’accesso inferiori ai “massimi” del 2021. Si tratta di un’impostazione un po’ troppo “speculativa”, che nella previdenza complementare vorremmo evitare. Resta tuttavia la considerazione che, in un’ottica di lungo periodo, approcciare in questa fase l’investimento previdenziale attraverso la gradualità del versamento periodico, possa costituire una strategia vincente.
Quest’ultimo rilievo va relazionato con un fenomeno differente, che il conflitto rischia di adombrare: da inizio anno stiamo assistendo ad un vigoroso rialzo dei tassi, soprattutto negli USA. Il mercato si orienta quindi sulle nuove emissioni, dotate di cedole più “pesanti”, così che i titoli precedentemente emessi scontano una perdita di valore. Ebbene, per i mercati obbligazionari ciò significa registrare, da inizio anno, le peggiori performance da oltre quarant’anni.
C’è da preoccuparsi? Se avessimo concentrato i nostri risparmi unicamente in questo asset, specie con titoli a lungo termine, probabilmente sì, ma la politica di diversificazione adottata dai fondi pensione attutisce gli effetti di un fenomeno a cui certamente non eravamo abituati.
Di seguito i risultati dei comparti di Solidarietà Veneto al 28/02/2022.
Rendimenti netti Febbraio 2022
DINAMICO
Il Dinamico chiude il mese con un -1,93% che porta la performance da inizio anno a quota -4,66% (-3,84% il benchmark): risultato evidentemente congruo con lo “scenario di guerra” che stiamo attraversando. Gli spiragli ottimistici che si intravedono potrebbero spingere taluni risparmiatori a valutazioni speculative di breve periodo, che raccomandiamo di evitare: se da un lato, infatti, i ribassi del 2022 non scalfiscono la qualità delle performance accumulate in passato (e non ci devono indurre all’emotività), dall’altro i segnali di ripresa non devono alimentare facili entusiasmi che, analogamente, mal si adattano all’investimento previdenziale. Sono due, dunque, le parole d’ordine: orizzonte temporale e gradualità nell’investimento, con l’aggiunta della consulenza erogata dal Fondo, che riteniamo preziosa, specie in momenti come questo.
REDDITO
Il comparto dedicato all’iscritto “medio” registra a febbraio un -1,28% così che il rendimento da inizio anno si attesta a quota -2,86% (-2,83% il benchmark). Il Comparto si conferma, in questa difficile fase, come uno degli strumenti più “resilienti” fra le proposte previdenziali dedicate al lavoratore “40-50 enne”, anche grazie alla particolare strategia di diversificazione che contempla la presenza in portafoglio di asset alternativi (private equity, private debt e infrastrutture), i cui valori non stanno subendo in questa fase la volatilità dei mercati quotati. Il comparto raccoglie quasi il 50% del patrimonio del fondo: ricordiamo quindi a ciascun associato la possibilità di verificare il valore del proprio investimento attraverso l’App del Fondo che viene aggiornata verso la metà di ogni mese con il valore quota calcolato alla fine del mese precedente.
PRUDENTE
Il migliore fra i comparti di Solidarietà Veneto a fine febbraio è il Prudente, con la performance da inizio anno che si fissa a quota -1,47% (-1,69% benchmark), replicando a febbraio (-0,71%) il risultato del primo mese dell’anno. Va detto naturalmente che, a fronte di una efficace protezione in questa fase, il Comparto non può vantare i risultati – negli anni precedenti – messi a segno dal Reddito o ancor più dal Dinamico. Lo strumento, adatto agli associati a cui manchino indicativamente meno di nove anni al prelievo finale, sconta già l’effetto del rialzo dei tassi di inizio 2022, anche se la breve duration (durata finanziaria dei titoli selezionati dai gestori) si sta rivelando un prezioso alleato nel contenimento degli effetti di una dinamica ancora in fase di espansione
GARANTITO TFR
Oltre alla debolezza dei mercati azionari il Garantito TFR, focalizzato primariamente sull’investimento obbligazionario, si trova a dover gestire l’impatto dovuto al violento rialzo dei tassi di questi mesi. -1,59% il risultato maturato a febbraio; -2,61% è invece la performance contabilizzata da inizio anno. Un’oscillazione a partire dalla quale ci sentiamo di suggerire ai pensionati iscritti al Garantito TFR di contattarci per valutare assieme le migliori azioni da mettere in pratica in vista del prelievo finale. Per gli iscritti ancora lontani dalla pensione pensiamo invece che questo “cambio di rotta” possa diventare l’occasione per una valutazione più ampia sulla scelta del comparto, per la quale rimaniamo a disposizione.