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Gestione Finanziaria

Garantito TFR: lieto fine per una lunga (e fruttuosa) storia del comparto. Ed ora, inizia un nuovo racconto.

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Dopo 13 anni termina la collaborazione con Cattolica Assicurazione che, a fine novembre, ha liquidato le garanzie dovute. Cessa così il “modello assicurativo” del 2007: ora si volta pagina, in un nuovo scenario e con nuovi strumenti.

Il 30 giugno scorso è terminata la collaborazione con Cattolica Assicurazioni quale gestore del comparto Garantito TFR.
Il duraturo rapporto con l’assicuratore veronese (13 anni) è stato positivo e si è concluso con il riconoscimento delle “garanzie” secondo le previsioni contrattuali.

Per certi versi, con questo passaggio, si chiude un’epoca: diciamo addio ad un modello di gestione basato sul potenziale remunerativo dei titoli di stato “free risk”, ad un contesto nel quale occorre necessariamente approcciarsi al risparmio con nuovi strumenti: consapevolezza, preparazione e tecnologia.

Nell’attuale regime dei “tassi bassi” (o addirittura negativi), è infatti ridotta al lumicino la redditività degli strumenti di investimento focalizzati sui titoli di stato, specie quelli dei paesi più sicuri, come la Germania .

L’attribuzione della garanzia da parte di Cattolica

Lo scorso 30 novembre, conseguentemente alla conclusione del contratto con Cattolica, le posizioni degli iscritti al Garantito TFR che avessero maturato un rendimento inferiore alla soglia di garanzia (la rivalutazione netta del Tfr “in azienda”), sono state integrate dall’ex gestore, esattamente come è accaduto durante i 13 anni di gestione, per tutti gli iscritti che sono giunti al pensionamento avendo maturato un rendimento finanziario inferiore al “minimo garantito”.

Il patrimonio del comparto Garantito TFR (circa 230 milioni di euro) è distribuito fra oltre 53.000 associati, tipicamente lavoratori prossimi alla pensione e dunque particolarmente avversi al rischio e desiderosi di proteggere il risparmio accumulato nel corso della vita lavorativa.

Il valore totale delle garanzie, attribuite alle posizioni che avevano registrato rendimenti inferiori alla “soglia di garanzia”, supera complessivamente i 5 milioni di euro.

La nuova gestione: positivo avvio per Generali


Con questo positivo “finale”, di cui ogni associato può avere dettaglio accedendo all’area riservata o all’app del Fondo, se ne va quindi “in pensione” il Garantito TFR “stile 2007”, lasciando spazio ad un nuovo modello, realizzato nel corso dell’anno sulla base delle differenti condizioni di mercato ed affidato al nuovo partner Generali Insurance.

L’avvio di gestione per la Compagnia del “Leone” è stato decisamente positivo: il Garantito TFR, in soli 5 mesi (luglio -novembre), ha registrato un rendimento netto del 2,71%.

Considerando garanzie assicurative e rendimenti finanziari, si realizza quindi – nell’anno che sta per concludersi – una situazione complessivamente molto buona per chi ha scelto questo comparto.

Sarebbe tuttavia scorretto utilizzare questo quadro per costruire delle aspettative prospettiche di pari misura: il rendimento del secondo semestre, nell’attuale scenario di tassi bassi, costituisce una (positiva) anomalia che si tramuta, per l’iscritto, in una specie di “scorta di rendimento” per gli anni a venire. L’aspettativa, per chi sceglie questo comparto, resta infatti la conservazione del capitale in vista del prelievo finale.

Guardare al futuro con nuovi occhi

I cambiamenti di scenario intercorsi fra il 2007 ed oggi ci costringono a riflettere; non solo per quanto riguarda lo stile di gestione nella previdenza complementare ma, più in generale, rispetto alla pianificazione del risparmio personale.

Gli investitori prossimi alla pensione, nel confronto con i rendimenti dei BOT negli anni ’80 e ’90 del secolo scorso, talvolta rimpiangono amareggiati quella situazione. In realtà, dovremmo ricordare che i tassi elevati sul debito pubblico, nel nostro Paese, si sono rivelati arma a doppio taglio: accattivanti per i risparmiatori, ma deleteri per la finanza pubblica, con il progressivo incremento del debito pubblico, eredità pesante per le future generazioni.

Parallelamente incontriamo talvolta dei giovani iscritti che magari una decina d’anni fa avevano scelto il Garantito TFR e che oggi – confrontando i risultati con quelli del Comparto Dinamico – si rammaricano per la scelta effettuata.

Situazioni differenti, che ci portano tuttavia ad una considerazione univoca: il positivo contesto che si è venuto a creare per gli iscritti al “Garantito TFR” in questo finale d’anno, potrebbe rivelarsi prezioso per riflettere con serenità rispetto al posizionamento a livello di comparto.

Il mondo del risparmio è evidentemente cambiato: cogliamo dunque questa occasione per ragionare, magari con l’aiuto dei nostri consulenti, rispetto alla propria scelta, ponendo l’attenzione su elementi quali l’orizzonte temporale, la capacità di risparmio e la personale propensione/avversione al rischio.

Ricordando infine che, per gli iscritti a Solidarietà Veneto, sussiste un’opzione in più: il PPI (Percorso Previdenziale Ideale), il “pilota intelligente” che va ridurre il rischio dell’investimento con gradualità, man mano che l’orizzonte temporale si riduce e le risorse accumulate si accrescono.

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