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Depositato il BILANCIO D’ESERCIZIO 2017

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Il 2017 di Solidarietà Veneto si chiude con un patrimonio in crescita di oltre 118 milioni di Euro rispetto all’anno precedente.

Al 31/12/2017 il patrimonio (somma delle posizioni individuali degli iscritti) sfiora 1,2 miliardi di Euro, con una crescita (+11%) che supera quella media registrata nell’ambito dei fondi negoziali (+7,7% – Fonte: Covip) ed è molto superiore al +6,3% attribuito alla previdenza complementare italiana nel suo complesso.

Il risultato è positivo e, soprattutto riguardo alla gestione previdenziale, è andato oltre le aspettative.

Le adesioni



Nel corso del 2017, il numero degli iscritti è passato da 51.340 a 70.133 (+36,60%). Una crescita poderosa che, come per il caso delle aziende associate, non ha eguali nel passato (salvo il 2007, anno del silenzio assenso) e che va ricondotta in primis all’adesione contrattuale nell’ambito dell’artigianato (16.141 aderenti “contrattuali” al 31/12/17).

Il fondo, peraltro, continua a svilupparsi a ritmi crescenti (+5,17%) anche a prescindere dal fenomeno suddetto, tanto che gli iscritti al Fondo Pensione a fine 2017 (esclusi gli “aderenti contrattuali”) sono 53.992.

Gli iscritti per provincia



Nel 2017 tutte le province del Veneto, salvo Rovigo (stabile) partecipano, seppur in misura diversa alla crescita nel numero di aderenti. Un contesto positivo, nel quale spiccano i numeri di Verona, con il miglior riscontro relativo (+17,64%) e di Vicenza, con il miglior riscontro assoluto (da 15.237 a 16.221). Un ottimo risultato si rileva anche dalla provincia di Belluno che, per il terzo anno consecutivo, cresce di circa 500 iscritti; una tendenza da sottolineare anche in virtù della più contenuta dimensione del tessuto produttivo bellunese, rispetto a quello delle più popolate province di pianura, e che è frutto di un numero molto consistente di nuove adesioni (oltre 600), ma anche dalle poche richieste di uscita.

L’accesso degli “aderenti contrattuali” non ha alterato la distribuzione degli iscritti per provincia, anche se va osservato un impatto più che proporzionale su Padova e Rovigo. La nuova tipologia di adesione deriva dalla contrattazione maturata nell’ambito dell’artigianato negli ultimi due anni e ha determinato l’iscrizione al Fondo di un numero rilevante di lavoratori dipendenti, seppur con una contribuzione ridotta. E’ peraltro data facoltà, agli stessi, di incrementare il contributo, versando il TFR, il contributo “lavoratore” e beneficiando, di conseguenza, del contributo datoriale.

È invece rilevante l’incremento della percentuale degli aderenti complessivamente riconducibili all’ambito dell’artigianato, che superano il 27% del totale, poco meno della metà della percentuale (56%) di aderenti facenti capo all’area “industria”. Si tratta naturalmente di posizioni previdenziali caratterizzate da dimensioni completamente diverse e che, almeno in questa fase di sperimentazione dell’istituto dell’”adesione contrattuale”, vanno poste in relazione non trascurando tale importante elemento.

Gestione finanziaria



Il Fondo prosegue la gestione in un mix equilibrato che punta alla protezione dell’investimento anche mediante la diversificazione graduale della quota di investimenti dedicati all’economia reale, sviluppati in questi ultimi 5 anni da Solidarietà Veneto.

Il progetto si dispiega in una duplice direzione: da una parte il mandato a “focus geografico” affidato a Finanziaria Internazionale, nell’ambito del quale sono stati investiti circa 50 milioni di euro nelle aziende del territorio, tipicamente tramite la sottoscrizione dei “minibond” emessi da tali società; dall’altro, Solidarietà Veneto, proprio nel 2017, ha portato a termine la sottoscrizione del quarto impegno ad investire in fondi di private equity. Sale così a 33 milioni di euro l’investimento in capitale, finalizzato allo sviluppo delle migliori aziende del nostro territorio.

Focus: rendite e consulenza



Dopo i primi 4 casi registrati nell’ultimo triennio, nel 2017 il fondo pensione ha attivato 7 nuove richieste di attivazione di rendite.

Aumenta l’interesse per l’erogazione frazionata: la rateizzazione annuale è quella più gradita (segue quella mensile); come tipologia, riscuote più successo la rendita “controassicurata” (8 casi su 11), ossia quella che al momento del decesso dell’aderente, prevede la liquidazione (ai beneficiari) dell’eventuale montante residuo non ancora erogato.

Cresce al contempo anche l’apprezzamento del servizio di consulenza offerto da Solidarietà Veneto, non solo in fase di uscita: la previdenza complementare è sempre più un argomento sul quale i cittadini vogliono confrontarsi.

Si spiegano così le oltre 3.000 presenze ai 46 sportelli InfoFuturo distribuiti in tutta la regione. Le richieste più frequenti? Conteggi per il calcolo del “bonus 80 Euro”, pratiche di anticipazione, verifica della posizione previdenziale e, ovviamente …. Adesioni a Solidarietà Veneto!

La versione integrale del Bilancio 2017 è disponibile nella sezione DOCUMENTI/BILANCI del nostro sito web.

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