Nel Decreto Concorrenza recentemente approvato, sono numerose le previsioni che impattano sul sistema assicurativo e sul funzionamento dei fondi pensione.
Per quel che riguarda il primo aspetto, con riferimento specifico alla RC auto, si prevedono sconti per gli assicurati che installano la scatola nera, accettano di sottoporre il veicolo a ispezione o di collocare un dispositivo che impedisce alla persona di accendere il motore se ha bevuto troppo.
Per quel che ci interessa in maniera più specifica, ovvero la previdenza complementare, rileviamo delle novità che valutiamo positivamente. Si rendono infatti più flessibili le condizioni di accesso alle prestazioni offerte dai fondi pensione.
Le novità: la flessibilità prima di tutto
La normativa approvata nel 2007, prevedeva già elementi di flessibilità. Il lavoratore iscritto al fondo pensione, infatti, aveva la facoltà di richiedere la pensione complementare, con un anticipo di cinque anni rispetto ai requisiti di legge per l’accesso alla pensione INPS, nel caso in cui la cessazione dell’attività lavorativa avesse comportato un periodo di inoccupazione superiore a 48 mesi.
La modifica introdotta dal Decreto amplifica ulteriormente questa facoltà:
- ridotto il periodo di inoccupazione da 48 a 24 mesi.
- l’iscritto al fondo può richiedere le prestazioni anche in forma di rendita temporanea, fino al conseguimento dei requisiti di accesso alle prestazioni nel regime obbligatorio.
- il fondo pensione può prevedere che la pensione complementare possa essere erogata con un anticipo che può raggiungere i dieci anni rispetto ai requisiti di legge per l’accesso alla pensione INPS.
Sempre nell’ambito delle prestazioni, il Decreto Concorrenza estende anche alle forme pensionistiche individuali (polizze assicurative previdenziali, PIP) il riscatto per cessazione dei requisiti di partecipazione (ad esempio, cessazione del rapporto di lavoro).
Da evidenziare altresì la possibilità che, previo accordo fra le parti (datori e lavoratori) si possa aderire ai fondi pensione versando anche solo una porzione del TFR maturando.
Un intervento che ci pare abbia come obiettivo quello di rafforzare ancor di più il ruolo della previdenza complementare come strumento di flessibilità.
Cruciale il fatto che i fondi pensione potranno erogare le pensioni molti anni prima che maturi il diritto alle prestazioni INPS, purché, naturalmente, il lavoratore abbia accumulato risparmio previdenziale.
Diventa a questo punto decisiva la pianificazione: occorre, insomma, “fare i conti”.
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