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Ddl concorrenza: stop alla portabilità

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Sono molti i settori toccati dalle disposizioni del “decreto concorrenza”: professionisti (avvocati, ingegneri e notai), turismo, farmacie, assicurazioni, servizi postali e energia. Ma non solo.

Nel “pacchetto” rientra anche la previdenza complementare: nel primo passaggio parlamentare (alla Camera) del testo firmato dal Ministro Guidi, è stata eliminata la proposta di “portabilità” del contributo a carico del datore di lavoro, contenuta nella prima stesura del decreto.

Nel testo approvato nei giorni scorsi, è stata soppressa anche la parte di norma che dava facoltà alle forme di previdenza complementare di raccogliere adesioni tra i lavoratori appartenenti a categorie professionali diverse da quelle di riferimento.

«Sulla portabilità del contributo azienda – dice Paolo Stefan, direttore di Solidarietà Veneto – abbiamo assistito ad una vistosa inversione ad U. Rispetto alla prima stesura, il legislatore sembra voler valorizzare l’esperienza dei Fondi negoziali. Ammesso che il Senato confermi tale impianto, toccherà ora alle Parti sociali far sì che i Fondi si meritino tale “incarico”».

Riforma dei fondi pensione



Al contempo è stato approvato un emendamento che prevede l’istituzione di uno specifico tavolo di confronto tra tutte le parti, costituito al Ministero del Welfare, con l’obiettivo di definire, entro 6 mesi, una riforma del sistema della previdenza complementare.

«Crediamo che il mandato di interpretare un processo di riforma, conferito nella norma ai rappresentanti delle aziende e dei lavoratori – prosegue Stefan – debba puntare decisamente allo sviluppo: una sfida importante, che va vinta».

«Se non ci saranno coraggio e apertura, ma prevarrà lo spirito di conservazione dello status quo, – precisa – il sistema ne uscirà perdente, e i lavoratori preferiranno i costosi pip: tanto valeva allora mantenere la portabilità».

«Servirà, in questa sessione, un attivo coinvolgimento anche delle Parti istitutive territoriali, che potranno evidenziare al legislatore le peculiarità del modello Solidarietà Veneto, uno dei pochi Fondi che in questi anni ha innovato, ha investito nell’economia reale e, suscitando la soddisfazione dei potenziali aderenti, è cresciuto nella sua dimensione» ha concluso il Direttore.


Il testo passa ora all’esame del Senato; «L’obiettivo è l’approvazione della legge definitiva entro l’anno» ha detto il Ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi.

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