Primo semestre movimentato. Tra quantitative easing, grexit e bolla speculativa orientale, quali sono i rendimenti per il fondo pensione del Veneto?
La strategia: gli “anticorpi finanziari”
Dopo lo straordinario 2014 e i suoi brillanti rendimenti, diventa interessante misurare i risultati di Solidarietà Veneto al giro di boa di metà anno.
È una verifica probante: dopo i primi tre mesi, caratterizzati da numeri positivi sia sugli asset obbligazionari che su quelli azionari (per effetto del quantitative easing targato Mario Draghi), i mercati hanno cominciato a scontrarsi con scogli particolarmente insidiosi.
Da aprile in poi, infatti, alla ribalta è salita la questione greca e, nella ultime settimane, anche la crisi dei mercati finanziari orientali. Ecco che affiorano nuovi timori da parte dei lavoratori iscritti a Solidarietà Veneto.
In un contesto tanto particolare, emergono con forza alcune delle peculiarità difensive (li abbiamo chiamati “anticorpi finanziari”) del fondo pensione territoriale del Veneto: duration contenuta, diversificazione degli asset obbligazionari ed azionari (a livello mondiale) e diversificazione valutaria.
Inoltre, come indicato nell’approfondimento di maggio, il patrimonio di Solidarietà Veneto non è investito in alcun asset di emittenti greci (titoli di stato, banche, società).
Questo approccio ha consentito agli iscritti di beneficiare del buon andamento dei mercati nella prima parte dell’anno e di attenuare la flessione rilevata nell’ultimo periodo. Risultato? Rendimenti positivi su tutti i comparti.
Il commento
Il Presidente di Solidarietà Veneto Andrea Tomat commenta così la “crisi greca”: «l’accettazione del nuovo piano di risanamento non è detto che sia risolutiva. Abbiamo imparato a valutare con cautela le novità, anche apparentemente positive, che provengono da questo fronte».
«Lo scenario è contrassegnato da poca stabilità e, quindi, elevata volatilità – ha proseguito Tomat – Elementi che incrementano la complessità del momento, ma che la nostra struttura è in grado di affrontare, potendo contare su 25 anni di esperienza sul campo».
Esperienza, quella di Solidarietà Veneto, che viene percepita anche dai lavoratori. Il Direttore Paolo Stefan, infatti, spiega: «abbiamo colto, soprattutto in questi mesi, che il risparmiatore vuole riporre la propria fiducia in un partner vicino, professionale e che non si muova in conflitto di interesse o sulla base di dinamiche prettamente commerciali».
Quando lo scenario si complica, quindi, il lavoratore si rivolge a chi, in questi anni, lo ha accompagnato con la costanza dell’informazione e del servizio.
«Fin dai primi mesi dell’anno la questione del “TFR in busta paga” ha generato una riflessione sul risparmio previdenziale. Un percorso opportuno, che sta trovando compimento nel progetto INPS “La mia pensione”. Parallelamente le vicende legate alla crisi greca generano anch’esse maggiore attenzione agli aspetti strettamente finanziari – ha concluso Maurizio Doppio, Vicepresidente di Solidarietà Veneto – Tutto ciò genera un forte bisogno di informazione che Solidarietà Veneto riesce a soddisfare grazie alla capillare presenza sul territorio».
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