Dopo le incertezze del 2014, si legge nel rapporto, il 2015 segna un miglioramento; le famiglie sono più disposte ad ascoltare e a pensare al futuro in termini ottimistici.
Per i loro risparmi, gli italiani si focalizzano su pochi importanti obiettivi: accumulo (meno in logica emergenziale rispetto al passato), famiglia, casa e previdenza.
Il risparmio prettamente previdenziale, invece, rimane ancora poco rilevante; le famiglie italiane dimostrano ancora difficoltà a canalizzare il risparmio in progetti di lungo periodo.
Per gli obiettivi del risparmio, dunque, l’attenzione degli italiani è orientata al presente. Un’impostazione che trova fondamento, secondo i risultati dell’Osservatorio, anche nelle difficoltà economico-finanziarie degli ultimi anni.
Un nuovo atteggiamento delle famiglie
Gli effetti della crisi finanziaria e i mutamenti del sistema bancario hanno probabilmente determinato anche cambiamenti “strutturali” nell’atteggiamento verso la finanza.
Ai “tassi bassi” e alle vicende del sistema bancario, le famiglie hanno risposto con una netta riduzione degli investimenti destinati ai titoli di stato (storicamente molto elevati nel nostro paese) a favore del “risparmio gestito”.
Fondi comuni, polizze vita e prodotti previdenziali, infatti, compongono oggi il 27% del portafoglio delle famiglie, il più alto livello degli ultimi 20 anni. Una struttura di portafoglio che ci avvicina a quello degli altri paesi, dove l’investimento in titoli di debito è poco presente.
Guardando ai numeri del 2015, nei portafogli delle famiglie italiane, l’insieme dei prodotti di risparmio gestito (fondi comuni, gestioni patrimoniali, polizze vita e fondi pensione) ha superato i 1.350 miliardi di euro.
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