Davanti ad una platea di 600 persone, i massimi esperti del settore si sono confrontati sullo scenario attuale e sui suoi possibili sviluppi. Ecco i punti fondamentali.
La pensione oggi: i risultati della ricerca
Lo studio del Professor Daniele Marini, commissionato dal Fondo e presentato durante i lavori, disegna un quadro a tinte fosche: in un Veneto comunque meno negativo rispetto al resto d’Italia, il cambiamento demografico fa da sfondo ad una percezione di declino rispetto alle prospettive per le giovani generazioni e al quadro pensionistico.
Tre quarti dei veneti ritengono che i giovani occuperanno una posizione sociale ed economica peggiore di quella dei propri genitori e che l’incertezza impedisca loro di realizzare progetti e di fare scelte definitive. Il 56% dei veneti ritiene che chi vuole fare carriera debba andare all’estero. Più incerta la visione del binomio giovani – risparmio, che si reputa comunque meno solido rispetto alle generazioni precedenti.
Interessante il fatto che il peggioramento sembra riguardi la collettività, ma mai l’individuo: il 90% degli intervistati non pensa infatti di essere coinvolto in prima persona dai cambiamenti. Esiste quindi una certa distanza fra l’immaginario collettivo e le azioni concrete che i soggetti hanno intenzione di mettere in atto (o subire). Insomma… sembra che il problema ci sia… ma che tocchi agli altri!
Appare insufficiente la conoscenza delle diverse forme di risparmio e in questo la nostra regione non si distingue dal resto d’Italia. I fondi pensione restano strumenti complessivamente misconosciuti (soprattutto ai giovani), sia come entità che come caratteristiche. Più del 75% degli intervistati non conosce nessuna tipologia di fondo pensione. Migliore la situazione per quanto riguarda i lavoratori dipendenti: dai dati Covip emerge infatti che le percentuali di adesione ai fondi in Veneto – in ogni caso inferiori al 40% della base – sono superate solo in Trentino Alto Adige ed in Valle d’Aosta.
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La pensione domani: le sfide per Solidarietà Veneto
L’analisi del passato e la fotografia del presente sono sempre fondamentali, ma la chiave per Solidarietà Veneto è proiettarsi nel futuro. Sono 5 i temi su cui il fondo regionale intende lavorare per costruire il welfare del prossimo decennio:
- la politica: puntare all’educazione previdenziale e finanziaria, soprattutto dei più giovani;
- la contrattazione: chiamata a trovare gli spazi per estendere le prestazioni e la platea dei potenziali aderenti,
- la finanza: da un lato la sfida della diversificazione, da evolvere nella direzione dell’economia reale; dall’altro quella della sostenibilità a lungo termine, soprattutto dal punto di vista ambientale, ma anche sociale e di governance delle imprese;
- la tecnologia: da sfruttare per ridurre la burocrazia, tutelare i dati personali e ridurre i rischi legati all’investimento;
- la comunicazione: internet e il digitale offrono grandi possibilità, ma per Solidarietà Veneto l’obiettivo è quello di mantenere e rafforzare la presenza capillare, per offrire maggiore consulenza di persona alle persone.
Su questi cinque temi si discuterà nel corso dell’anno con altrettanti eventi, organizzati nell’ambito dell’inizioativa Previdenza2030 (www.previdenza2030.it): sarà l’occasione per approfondire e per costruire insieme… ma soprattutto, ci darà modo di dire ancora…
Grazie!
…a quanti hanno contribuito a costruire Solidarietà Veneto nel corso di questi 30 anni.
Molti erano presenti all’evento (guarda l’album fotografico della giornata), ma chi non ha potuto esserci, avrà modo di dire la sua nel corso di questo anno così speciale appena iniziato.